E così si parte...da Salerno la giornata si presenta bella ma purtroppo non chiarissima come speravamo, il breve hp è in rapida risalita ed ha subito fermato le correnti da est che avevano ripulito l'aria i giorni scorsi....a stento si scorgono i monti Cilentani ed io riesco a scorgere 80 km in linea d'aria più in la la Sagoma del Cervati 1898m Affiancata dal Mercuri...
Raggiungiamo Piaggine e Valle dell'Angelo e da li imbocchiamo quella che si definisce una strada provinciale che porta fin su quasi al rifugio Cervati....una provinciale che di fatto dopo i primi km si trasforma in mulattiera....giunti al rifugio iniziamo a percorrere il sentiero che sale sulla vetta del Cervati, sentiero denominato Chiaia Amara, per la sua particolare durezza...arriviamo lissu a crepuscolo terminato con il primo spicchio della nuova luna che fa capolino...
la mattina seguente la sveglia è alle 4.30 e si torna a risalire sulle stesse rampe, questa volta a fare capolino è il sole, che sbuca alle spalle dei monti della Maddalena che segnano il confine con la Lucania, e precisamente la Val d'Agri...
La croce del Crocillo con le iniziali mdn Madonna della Neve...
ombre del Cervati...
e quando il sole è già un po più in alto...iniziano a sbucare i primi nevai, mostrandoci scenari lontani dall'immaginario campano...
Verso la cima Cervati...
Dalla vetta....in fondo il Pollino
Dalla sommità del Cervati scendiamo nelle conche che non sono altro che antiche doline glaciali...nonostante sia il mese di maggio i segni delle inversioni a una quota di quasi 2000 m sono evidenti...
Con la fusione delle nevi e le piogge primaverili si formano questi piccoli laghetti che danno vita a giochi di riflessi con le creste e i nevai circostanti...
I paesaggi che ne conseguono rimandano ad altri luoghi e latitudini ma sono autenticamente made in Provincia di Salerno...
Uno sguardo dall'orlo del vallone...
La conca principale del Cervati mostra evidenti i segni dell'erosione che ha scavato delle vere e proprie fosse al suo interno....
è simpatico notare ed immaginare come i nevai si adagino su quelle che probabilmente erano antiche morene glaciali...purtroppo queste lingue nevose dureranno ancora per poche settimane prima di lasciare spazio ai brulli paesaggi estivi
E' pero notevolmente interessante assistere a queste formazioni...
questo nevaio bello grosso e consistente si estende per diverse decine di metri dalla sommità della cresta fino alla base...decidiamo di percorrerlo per un po....ed è davvero divertente...
prendo in prestito una foto di Angelo Mattia Rocco mio compagno d'avventura...
tutta la vastità del Cervati
Riscesi giù al rifugio e proseguendo per il magnifico bosco dei Temponi i paesaggi cambiano completamente, i faggi sono nel pieno della fioritura e la luce riesce ancora a filtrare fra le fronde...d'estate vedere il sole dal sottobosco sarà impresa ardua...
Un ultimo sguardo a questa Maestosa Cima del nostro Meraviglioso appennino e del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano - che ricordiamo essere Pratimonio mondiale dell'Umanità e riserva di Biosfera....
