[1] Solo una foto - 23/11/1980
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[1] Solo una foto - 23/11/1980
23/11/1980
Il terremoto dell'Irpinia...
Questa è la torre dell'orologio di Avellino....
La foto è davvero eloquente...Il pomeriggio c'era la partita Avellino-Ascoli....Ci fu una vittoria sotto un caldo afoso...
19.35 arriva la prima scossa...Circa 1 minuto e mezzo di paura...Magnitudo 6.9 della scala Richter
Morti 2735 Feriti 8848
E QUELLA SERA...TRA LA SORPRESA GENERALE ARRIVO' LA NEVE AD OSTACOLARE LA RICERCA DEI SUPERSTITI....
Il terremoto dell'Irpinia...
Questa è la torre dell'orologio di Avellino....
La foto è davvero eloquente...Il pomeriggio c'era la partita Avellino-Ascoli....Ci fu una vittoria sotto un caldo afoso...
19.35 arriva la prima scossa...Circa 1 minuto e mezzo di paura...Magnitudo 6.9 della scala Richter
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La nevicata del 2012...Entriamo a far parte della storia!!
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Re: Solo una foto
Il mio ricordo del terremoto del 1980
“Ricordo che quella domenica mattina io, mio padre e mio fratello eravamo andati a fare una escursione nel bosco degli Astroni. Era una splendida giornata di sole ma nella parte più bassa del cratere c’era uno strato di nebbiolina, con la temperatura decisamente più bassa che non all’ingresso.
Alle 19.30 io ero in camera da pranzo, seduto a studiare geografia astronomica, materia che già avevo scelto quale materia orale facoltativa da “portare” all’esame di maturità.
Alle ore 19.34 il cielo era sereno, vi era completa calma di vento e Napoli era avvolta da una leggera foschia. Ed ecco che la terra iniziò a scuotersi, dapprima con scosse sussultorie e successivamente ondulatorie. Ricordo la sensazione stranissima del pavimento che si muoveva sotto i piedi, una sensazione che non avevo mai provato in precedenza e che gradirei non provare più. Il sisma ebbe una durata interminabile: ad un certo punto scappai di casa, a piedi scalzi, scendendo in strada. Ricordo una scena che ancor oggi mi fa venire la pelle d’oca e che non dimenticherò mai: i palazzi, oscillando paurosamente, portavano ad un continuo tendersi ed allentarsi dei cavi di sostegno dei lampioni dell’illuminazione stradale che venivano sballottati su e giù dando l’impressione che ci fosse un vento furioso ed invece l’aria era perfettamente immobile. La villa comunale era piena di gente. Si potevano vedere persone seminude: ricordo benissimo un signore avvolto in un accappatoio bianco che immagino non se la stesse vedendo troppo bene.
Il mattino dopo era come se non riuscissi a vedere le cose con lo stesso occhio. Anche il cielo aveva un aspetto strano, un aspetto anonimo che non riuscivo a decifrare e che non mi interessava. La sera arrivava con il suo carico pesantissimo di paura tant’è che preferivo passeggiare fino a tardi nella Villa Comunale ove si erano andate allestendo tende, roulottes, e potevano osservarsi centinaia di fuochi accesi per ripararsi dal freddo e godere di quel tepore che, complice la compagnia delle persone raccolte intorno al fuoco, contribuiva a tenere lontano quella sensazione di paura che si era profondamente insinuata nei cuori di tutti.
Il tempo si mantenne buono fino al 26 novembre, giorno in cui iniziò a manifestarsi una decisa diminuzione della pressione. In serata andai come al solito a fare una lunga passeggiata in Villa Comunale. Ricordo che il cielo era coperto ed il vento spirava piuttosto forte da SE; malgrado non facesse freddo, in giro non si vedeva quasi nessuno. Tutti si erano rinchiusi nelle tende dalle quali, attraverso le pareti, si intravedevano i bagliore dei fuochi accesi.
Il mattino del 27 novembre verso le 8.00 si scatenò un temporale con grandine ed il vento virò a SO. La pressione era scesa a 1006 hPa contro i 1028 hPa del mattino del 25. Quel temporale aveva dato inizio alla prima intensa fase di maltempo di un inverno che sarebbe risultato freddissimo e veramente crudele nei confronti delle migliaia di senzatetto dell’Irpinia e della Lucania.
La Parrocchia dell’Ascensione aveva predisposto un punto di raccolta di generi alimentari, coperte e farmaci da inviare alle popolazioni più duramente colpite dal terremoto. Una grigia e piovosa mattina di dicembre io e mia madre portammo della pasta e del latte ed entrammo in chiesa durante la messa: ricordo il padre che celebrava la messa che invocava l’intercessione divina affinché facesse migliorare il tempo.
Il dicembre 1980 ed il gennaio e febbraio 1981 furono però, purtroppo, mesi freddi e nevosi. Le montagne dell’Irpinia e del potentino, il cosiddetto cratere, dovettero subire nevicate eccezionali e temperature polari. Napoli (Capodichino) vide il registrarsi delle seguenti temperature:
Dicembre : media Tmin 1a decade = 2,4°C
Media Tmin 2a decade = 4,1°C
Media Tmin 3a decade = 3,8°C
Gennaio : media Tmin 1a decade = 0,9°C
Media Tmin 2a decade = 2,5°C
Media Tmin 3a decade = 2,7°C
Febbraio : media Tmin 1a decade = 3,9°C
Media Tmin 2a decade = 2,7°C
Media Tmin 3a decade = 4,4°C
Media Tmin nei tre mesi = 3,0°C
in pratica il più lungo periodo con temperature ininterrottamente sotto le medie stagionali che abbia interessato Napoli negli ultimi 25 anni. Nei tre mesi si ebbero, inoltre, 36 giorni con pioggia per 464 mm e ben 19 giorni con gelo notturno”.
I nomi dei comuni dell’Alta Irpinia e del potentino divennero tristemente famosi:
S. Angelo dei Lombardi, Lioni, Teora, Calabritto, Conza, Laviano, Pescopagano, Calitri, San Fele, Muro Lucano e la stessa Potenza per mesi e mesi occuparono i notiziari televisivi e le pagine dei quotidiani. Le immagini delle baraccopoli coperte di neve e delle grandi sofferenze della popolazione fecero il giro del mondo. Furono diverse migliaia le persone che persero la vita e decine di migliaia i feriti. Ma fu praticamente tutta la popolazione di due regioni, la Campania e la Basilicata, a rimanere ferita psicologicamente e segnata indelebilmente da quel terribile sisma.
“Ricordo che quella domenica mattina io, mio padre e mio fratello eravamo andati a fare una escursione nel bosco degli Astroni. Era una splendida giornata di sole ma nella parte più bassa del cratere c’era uno strato di nebbiolina, con la temperatura decisamente più bassa che non all’ingresso.
Alle 19.30 io ero in camera da pranzo, seduto a studiare geografia astronomica, materia che già avevo scelto quale materia orale facoltativa da “portare” all’esame di maturità.
Alle ore 19.34 il cielo era sereno, vi era completa calma di vento e Napoli era avvolta da una leggera foschia. Ed ecco che la terra iniziò a scuotersi, dapprima con scosse sussultorie e successivamente ondulatorie. Ricordo la sensazione stranissima del pavimento che si muoveva sotto i piedi, una sensazione che non avevo mai provato in precedenza e che gradirei non provare più. Il sisma ebbe una durata interminabile: ad un certo punto scappai di casa, a piedi scalzi, scendendo in strada. Ricordo una scena che ancor oggi mi fa venire la pelle d’oca e che non dimenticherò mai: i palazzi, oscillando paurosamente, portavano ad un continuo tendersi ed allentarsi dei cavi di sostegno dei lampioni dell’illuminazione stradale che venivano sballottati su e giù dando l’impressione che ci fosse un vento furioso ed invece l’aria era perfettamente immobile. La villa comunale era piena di gente. Si potevano vedere persone seminude: ricordo benissimo un signore avvolto in un accappatoio bianco che immagino non se la stesse vedendo troppo bene.
Il mattino dopo era come se non riuscissi a vedere le cose con lo stesso occhio. Anche il cielo aveva un aspetto strano, un aspetto anonimo che non riuscivo a decifrare e che non mi interessava. La sera arrivava con il suo carico pesantissimo di paura tant’è che preferivo passeggiare fino a tardi nella Villa Comunale ove si erano andate allestendo tende, roulottes, e potevano osservarsi centinaia di fuochi accesi per ripararsi dal freddo e godere di quel tepore che, complice la compagnia delle persone raccolte intorno al fuoco, contribuiva a tenere lontano quella sensazione di paura che si era profondamente insinuata nei cuori di tutti.
Il tempo si mantenne buono fino al 26 novembre, giorno in cui iniziò a manifestarsi una decisa diminuzione della pressione. In serata andai come al solito a fare una lunga passeggiata in Villa Comunale. Ricordo che il cielo era coperto ed il vento spirava piuttosto forte da SE; malgrado non facesse freddo, in giro non si vedeva quasi nessuno. Tutti si erano rinchiusi nelle tende dalle quali, attraverso le pareti, si intravedevano i bagliore dei fuochi accesi.
Il mattino del 27 novembre verso le 8.00 si scatenò un temporale con grandine ed il vento virò a SO. La pressione era scesa a 1006 hPa contro i 1028 hPa del mattino del 25. Quel temporale aveva dato inizio alla prima intensa fase di maltempo di un inverno che sarebbe risultato freddissimo e veramente crudele nei confronti delle migliaia di senzatetto dell’Irpinia e della Lucania.
La Parrocchia dell’Ascensione aveva predisposto un punto di raccolta di generi alimentari, coperte e farmaci da inviare alle popolazioni più duramente colpite dal terremoto. Una grigia e piovosa mattina di dicembre io e mia madre portammo della pasta e del latte ed entrammo in chiesa durante la messa: ricordo il padre che celebrava la messa che invocava l’intercessione divina affinché facesse migliorare il tempo.
Il dicembre 1980 ed il gennaio e febbraio 1981 furono però, purtroppo, mesi freddi e nevosi. Le montagne dell’Irpinia e del potentino, il cosiddetto cratere, dovettero subire nevicate eccezionali e temperature polari. Napoli (Capodichino) vide il registrarsi delle seguenti temperature:
Dicembre : media Tmin 1a decade = 2,4°C
Media Tmin 2a decade = 4,1°C
Media Tmin 3a decade = 3,8°C
Gennaio : media Tmin 1a decade = 0,9°C
Media Tmin 2a decade = 2,5°C
Media Tmin 3a decade = 2,7°C
Febbraio : media Tmin 1a decade = 3,9°C
Media Tmin 2a decade = 2,7°C
Media Tmin 3a decade = 4,4°C
Media Tmin nei tre mesi = 3,0°C
in pratica il più lungo periodo con temperature ininterrottamente sotto le medie stagionali che abbia interessato Napoli negli ultimi 25 anni. Nei tre mesi si ebbero, inoltre, 36 giorni con pioggia per 464 mm e ben 19 giorni con gelo notturno”.
I nomi dei comuni dell’Alta Irpinia e del potentino divennero tristemente famosi:
S. Angelo dei Lombardi, Lioni, Teora, Calabritto, Conza, Laviano, Pescopagano, Calitri, San Fele, Muro Lucano e la stessa Potenza per mesi e mesi occuparono i notiziari televisivi e le pagine dei quotidiani. Le immagini delle baraccopoli coperte di neve e delle grandi sofferenze della popolazione fecero il giro del mondo. Furono diverse migliaia le persone che persero la vita e decine di migliaia i feriti. Ma fu praticamente tutta la popolazione di due regioni, la Campania e la Basilicata, a rimanere ferita psicologicamente e segnata indelebilmente da quel terribile sisma.
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Re: Solo una foto
Ricordi tristi e purtroppo indimenticabili....
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Ridatemi il febbraio del 1956 ... 2018 c'eravamo quasi...
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Re: Solo una foto
non so se ne siete a conoscenza..su questo sito è possibile ascoltare i boati di quel tremendo sisma registrato da una radio (Radio Alfa 102) di Avellino; vi posto il link:
http://www.23novembre1980.it/?p=2
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Re: Solo una foto
si già ne discutemmo di questa cosa...
sembrerebbero anche un pò taroccata la cosa... chissà
un amico di origini greche che abitava nel mio palazzo , aveva in registrazione dal piatto di un giradischi il pezzo "sultain of swing" dei Dire Straits e durante la scossa ovviamente la testina iniziò a saltare sul disco poi andò via la corrente e si interruppe la registrazione.
Purtroppo non ho notizie ne di lui ne del nastro...
sembrerebbero anche un pò taroccata la cosa... chissà
un amico di origini greche che abitava nel mio palazzo , aveva in registrazione dal piatto di un giradischi il pezzo "sultain of swing" dei Dire Straits e durante la scossa ovviamente la testina iniziò a saltare sul disco poi andò via la corrente e si interruppe la registrazione.
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Re: Solo una foto
Iceman ha scritto:si già ne discutemmo di questa cosa...
sembrerebbero anche un pò taroccata la cosa... chissà
un amico di origini greche che abitava nel mio palazzo , aveva in registrazione dal piatto di un giradischi il pezzo "sultain of swing" dei Dire Straits e durante la scossa ovviamente la testina iniziò a saltare sul disco poi andò via la corrente e si interruppe la registrazione.
Purtroppo non ho notizie ne di lui ne del nastro...
mio padre all'epoca lavorava proprio in quella radio e ti posso assicurare che è un documento autentico
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Re: Solo una foto
che dirti, all'orrecchio pare una fesseria... troppi boati in sequenza....
dove si trovava la sala di registraione di quel nastro?
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Re: Solo una foto
sai cosa suona strano?
la ripetizione dei boati quasi uguali l'uno all'altro...
poi pare strano che si registrava da un microfono con vicino un altoparlante...
una registrazione in una sala radiofonica per giunta, avviene sempre per via diretta tra sorgente e destinatario della registrazione... come possono sentirsi dei boati all'interno della stessa mi pare sinceramente strano...che avevano lasciato casualmente il mic aperto?
la ripetizione dei boati quasi uguali l'uno all'altro...
poi pare strano che si registrava da un microfono con vicino un altoparlante...
una registrazione in una sala radiofonica per giunta, avviene sempre per via diretta tra sorgente e destinatario della registrazione... come possono sentirsi dei boati all'interno della stessa mi pare sinceramente strano...che avevano lasciato casualmente il mic aperto?
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Re: Solo una foto
E chi se lo scorda quel giorno, era pure il mio compleanno
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30-31/12/2014 Neve a Marano con -3°con sfondamento da Stau
Dicembre 2015 0.0 mm record storico
Dicembre 2016 4.0 mm altro record
26/27 Febbraio 2018 Nevicate record Temp. -1.5° e 15 cm misurati il giorno 27/02
Novembre 2019 record assoluto di pioggia di tutti i tempi: 517 mm
30-31/12/2014 Neve a Marano con -3°con sfondamento da Stau
Dicembre 2015 0.0 mm record storico
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Re: Solo una foto
Infatti, avevo 9 anni e, nonostante l'età, ricordo tutto perfettamente:
il pauroso oscillare di qualsiasi cosa, il boato tremendo (in verità lo ricordo diverso da quello della registrazione, più cupo e meno "esplosivo"), il buio nelle scale, la confusione per strada.
E soprattutto lo sgomento di bambino, la difficoltà di capire cosa stesse succedendo esattamente e di ricondurre il tutto ad uno schema mentale noto.
Dei giorni successivi solo flash e nessun particolare meteo salvo un forte nubifragio notturno in una delle notti successive, passate in auto.
il pauroso oscillare di qualsiasi cosa, il boato tremendo (in verità lo ricordo diverso da quello della registrazione, più cupo e meno "esplosivo"), il buio nelle scale, la confusione per strada.
E soprattutto lo sgomento di bambino, la difficoltà di capire cosa stesse succedendo esattamente e di ricondurre il tutto ad uno schema mentale noto.
Dei giorni successivi solo flash e nessun particolare meteo salvo un forte nubifragio notturno in una delle notti successive, passate in auto.
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Re: [1] Solo una foto - 23/11/1980
terribile.
purtroppo la Campania non era nuova a questi eventi (e non lo sarà). abitiamo in una zona per la quasi totalità ad alto rischio sismico. non voglio buttare la seccia, ma un altro terremoto abbastanza forte dobbiamo aspettarcelo abbastanza presto.
prima dell''80, terremoti forti generati dall'appennino campano-lucano si sono avuti nel '62 (6.2, epicentro attorno ad Ariano), nel '30 (6.7 - ho delle foto affascinanti e impressionanti di Aquilonia vecchia, abbandonata dopo il sisma), nel '10 e nel 1907.
purtroppo la Campania non era nuova a questi eventi (e non lo sarà). abitiamo in una zona per la quasi totalità ad alto rischio sismico. non voglio buttare la seccia, ma un altro terremoto abbastanza forte dobbiamo aspettarcelo abbastanza presto.
prima dell''80, terremoti forti generati dall'appennino campano-lucano si sono avuti nel '62 (6.2, epicentro attorno ad Ariano), nel '30 (6.7 - ho delle foto affascinanti e impressionanti di Aquilonia vecchia, abbandonata dopo il sisma), nel '10 e nel 1907.
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Re: [1] Solo una foto - 23/11/1980
sono d'accordo con te ed oltretutto il silenzio degli ultimi tempi non mi piace affatto
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Re: [1] Solo una foto - 23/11/1980
ricordo terrificante abitavo al 5° piano e scendendo di corsa urtavamo le pareti dello stabile una cosa incredibile
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