Da tempo avevamo pianificato l'idea di salire sul Meta quando ancora era presente della neve e non ci siamo fatti sfuggire
l'occasione in questi primi giorni di giugno che seguono il maggio freddo passato e che hanno lasciato traccia sottoforma di canaloni innevati anche sul bel monte posto poco distante da Alfedena.
L'arrivo al pianoro del rifugio Campitelli alle 9.30 accolti da una splendida giornata fresca 15° e con uno scenario dai colori sgargianti della tonalità del verde che mai come quest'anno sono al top
Il contrasto tra cielo azzurro nubi cime ancora parzialmente innevate e il verde sottostante delle faggete e dei prati è davvero incantevole.
Il sentiero parte e si immerge subito in una bellissima faggeta fresca e profumata che ci porterà poi allo sbocco verso la
zona dei Biscurri dalla quale si vede il massiccio del Meta più da vicino.
Lungo il percorso il rumore scrosciante di un ruscello ci accompagna per un lungo tratto alla nostra destra.
Il percorso all'interno della faggeta è in salita e supera un bel dislivello dai 1450 mt del rifugio si sbucherà poi fuori dal bosco a quota 1700 mt.
Eccoci sbucati dalla faggeta dopo circa un'ora di salita
subito ci accompagnano le prime chiazze di neve ancora presenti brulicanti di piccoli insetti
Sullo sfondo si inizia a intravedere il profilo di quella che sarà la nostra meta cioè il Mt. Meta

Man mano che saliamo sul sentiero che ci porterà al passo dei Monaci circa 1970 mt di quota, le forme della splendida formazione rocciosa del Meta si pongono sempre in maggior evidenza davanti ai nostri occhi.
Il sentiero continua quindi a salire verso il passo con il Meta sempre più visibile che contrasta con il verde acceso dei prati
Salendo, sulla sinistra, scorgo la sagoma inconfondibile di un camoscio intento a brucare i pascoli in quota.. più avanti poi avremmo avuto un'altro incontro più bello..
ecco Nick che ci precede lungo il sentiero di salita
Nubi cumuliformi a tratti molto minacciose ci accompagnano lungo il percorso ma non daranno mai fastidio più di tanto.
Percorrendo il sentiero verso il passo, ad un tratto la visuale si apre bene verso il massiccio montuoso
Su uno dei canaloni ancora innevati c'è un ospite.. lo vedete?
Il pendio del Meta è ancora abbastanza ben coperto di neve per molti tratti
Vedo dal basso la cima e ne approfitto per scattare una foto con zoom 30X sulla punta della croce posta sulla sommità
Lungo il sentiero che porta al passo si incontrano nivai obliqui un pò noiosi da superare anche se il rumore della neve sotto gli scarponi è sempre una goduria. Qualche piccola scivolata è cmq in agguato.
Mentre salivo ecco una piacevole sorpresa che noto su uno dei canaloni innevati , una bella famigliola di Camosci con tanto di cucciolata al seguito. Lo zoom della mia fotocamera mi consente lo scatto senza disturbarli da molto lontano...
A questo punto il primo piccolo inconveniente dell'escursione, il nostro "Sherpa" sbaglia il sentiero e dal passo dei Monaci dobbiamo scendere verso il basso a 1800 mt nel punto avvallato del circo glaciale dove 10000 anni fa era presente l'antico e remoto ghiacciaio
Da quel punto si inizia a questo punto il ripido pendio in gran parte innevato che ci porterà tra le cime del monte Tartaro e del Meta su un crinale a circa 2100 mt. Ecco la mappa..
La salita inizia alle 1130 sotto un forte sole che grazie all'effetto albedo della neve al suolo ci abbrustolisce quasi ma l'aria fresca compensa cmq il caldo riverbero del nevaio.
Un'immagine dal basso verso le cime sulle quali gruppi di camosci lasciavano cadere giù pietre di varia fattura che echeggiavano rumorosamente in maniera sinistra nelle nostre orecchie.
Il pendio da risalire visto dal basso con la fotocamera non rende giustizia alla pendenza di circa 45° dello stesso che come si nota è in gran parte anche innevato
In questo scatto di Nick e Lorenzo fatto da me si nota un pò di più la pendenza iniziale in un tratto tra l'altro meno ripido poi di quello superiore
Ecco il nostro Nick in risalita, le sue lunghe leve non gli consentono grandissima agilità ma se la cava comunque egregiamente sul nivaio in salita.
Tra tratti di ghiaione e tratti innevati proseguiamo la salita ma a questo punto Lorenzo ci abbandona in quanto accusa qualche giramento di testa e la stanchezza per lui, meno abituato di me e Nick alle escursioni, prende il sopravvento.
Cosi decide di riscendere nel punto più basso del circo glaciale e attendere la nostra salita e discesa dalla cima.
Ecco nuovamente i camosci immortalati e che di li a poco scapperanno via disturbati da me e Nick in risalita.
Ecco nick in risalita sul ripido pendio a tratti anche scivoloso che impegna duramente le leve del nostro amico che in un punto hanno anche ceduto provocando una pericolosa scivolata sulle roccette conclusasi fortunatamente bene
uno sguardo verso est salendo si nota l'area di Valle Fiorita di un lussureggiante verde.
Il mio passo in salita risulta più agile e svelto di quello di Nick che risale il tratto finale del pendio prima di giungere in cresta e raggiungermi
La cresta che ci porterà alla cima si percorre molto agevolmente in quanto praticamente pianeggiante o quasi. Da qui si notano belle cornici eoliche di neve sul versante esposto a nord est
In fondo sulla sinistra la cima del monte Meta che inizia ad essere sfiorata dalla base delle nubi cumuliformi che in maniera intermittente ci fanno piombare nelle nuvole , nubi delle quali si percepisce perfettamente l'odore una volta trovaticisi al loro interno.
Ecco Nick che dopo lo sforzo durato 25 minuti arriva sulla cresta contento..
anche io mi lascio immortalare con sullo sfondo la conca della valle Fiorita
Inizia quindi il breve percorso di cresta che ci porterà alla cima
l'ultimo tratto in leggera salita tra roccette e prato porta alla cima sullo sfondo
lungo il tratto finale sulla sinistra si apre il baratro sotto stante con il balzo di circa 400 metri verso il punto più basso dove Lorenzo attende nostre notizie. Fortunatamente il segnale wind 4G prende benissimo in tutta l'area del circo glaciale cima compresa e le comunicazioni con lui sono abbastanza semplici da gestire. Lui ci rassicura che sta bene noi proseguiamo la salita terminale.
Ecco la cima ormai prossima con le croci poste in vetta
Giugiamo in vetta io e Nick alle 13.05 circa 3 ore e 30 dopo la partenza dal rifugio Campitelli
Ecco nick immortalato sul punto più alto
idem io
un suggestivo scatto fatto a Nick mentre osserva il ripido balzo verso il circo glaciale
idem per me
Dopo uno snack e una chiamata a Lorenzo per accertarci che sta bene iniziamo a scendere nuovamente ben consci della difficoltà che anche la discesa molto insidiosa ci "regalerà"
Ecco Nick sulla cresta nevosa
Altro particolare della cresta
Ecco sulla nostra destra il rapido pendio di discesa , molto molto ripido specie all'inizio .
Pendio che ci darà filo da torcere.. un pò meno a me poi vi spiego perchè...
Particolare degli ammassi stratificati di neve posti lungo la cresta
Ultimo sguardo alla cima prima di iniziare la ripida discesa
dal punto sommitale scatto una foto alla base del circo glaciale dove si trova il nostro Lorenzo in attesa della nostra discesa.
lo vedete nello scatto?
forse non siete riusciti a scorgerlo e allora
vi aiuto io con lo zoom 30x
La mia fotocamera Kodak nonostante i suoi 15 anni dimostra di saper ancora scattare belle immagini..
ecco Valle Fiorita vista dall'alto con e senza zoom
Eccovi svelato il motivo della mia rapida discesa a valle che anticipa l'arrivo di Nick di circa 20 minuti.
Essendo io sciatore mentre Nick non lo è , ne ho approfittato per scivolare alla meglio lungo i pendii nevosi e arrivare quindi prima a valle.

Giungo a valle e faccio questo scatto a Nick impegnato sulla parte in roccia tra i pendii innevati, se ingrandite la foto noterete al centro la sagoma di Nick mentre sul pendio innevato la scia lasciata dalla mia discesa veloce a valle
Dal basso si può immortalare l'anticima del Meta in maniera molto spettacolare con bei cumulonembi alle spalle
ecco uno zoom su nick in accorta discesa lungo il pendio finale
mentre attendo l'arrivo di Nick ne approfitto per bere un sorso di neve sciolta che avevo raccolto in cima , il caldo è molto forte al sole di giugno sul ghiaccio e i riverberi scottano.. ne approfitto anche per rinfrescare gli arti inferiori direttamente sulla neve

Dopo esserci abbondantemente rifocillati con panini e acqua iniziamo il rientro verso l'auto al rifugio.
Lungo la discesa splendide fioriture di violette e crocus ci accompagnano fino al bosco
Si rientra e lungo il sentiero ne approfitto per immortalare una di quelle antiche costruzioni di epoca borbonica denominate Blockhaus
Ultimo sguardo al sentiero poco prima di entrare nel bosco di faggi
fiori sui prati lussureggianti
Rientriamo nel bosco e qui il nostro "Sherpa" Nick commette il secondo errore distraendosi in chiacchiere varie si dimentica di seguire il sentiero e giunti al torrente invece di seguirlo mano sinistra finisce mano destra..
Dopo poco ci rendiamo conto di esserci persi il sentiero dell'andata e iniziamo la ricerca sui fusti dei faggi di segnali inerenti il sentiero.. troviamo quelli del sentiero di sci alpinismo che però dopo poco ci rendiamo conto non essere quello percorso anche all'andata.. a quel punto persi nella faggeta con pochi punti di osservazione metto in azione il piano B
Abbandoniamo la guida del nostro Sherpa per prediligere quella del navigatore del mio cellulare che fortunatamente dopo un altra mezz'ora di cammino nel bosco ci riporta al pianoro dove avevamo lasciato l'auto..
Ecco i miei due compagni che mi seguono nel ritorno in questa immensa ma bellissima faggeta.
Finalmente usciamo dalla boscaglia e ci ritroviamo dal lato opposto della valle dove avevo lasciato l'auto segnale inequivocabile che eravamo diretti per sbaglio verso Valle Fiorita , fortuna che ad un certo punto si è deciso di seguire il navigatore

Per concludere uno scatto al mio zaino , durante il percorso ho raccolto qualche rifiuto lasciato dalla gente de merd che circola putroppo anche su questi monti.. bottiglie di plastica altri oggetti in plastica raccolti e gettati nel' contenitore..
Spero sia stato di vostro gradimento.. alla prossima...
