Analisi Inverno 2014-15

Analisi e discussioni sui modelli meteorologici.
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Re: Analisi Inverno 2014-15

Messaggioda Picentino27 » giovedì 30 ottobre 2014, 22:17

Dipende dai casi ... molto importanti , come sempre , le discussioni do MeteoNetwork ;)
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Messaggioda noqot » giovedì 30 ottobre 2014, 23:26

l'AMO è un indice e come tale non può fondare una vera previsione circostanziata.
ciò non di meno le correlazioni tra la piovosità in europa ed il suo andamento sono abbastanza certe.
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Re: Analisi Inverno 2014-15

Messaggioda Burian » venerdì 31 ottobre 2014, 10:35

L'AMO circoscrive le temperature superficiali dell'Oceano Atlantico settentrionale. E' un indice oceanico importante, ma non dimentichiamoci che ha una variabilità di fase di 30-40 anni! Dunque diventa un pò tosta poterlo correlare con le precipitazioni nel Mediterraneo perchè è troppa la durata di fase dell'indice! In 30-40 anni si possono avere apporti pluviometrici profondamente diversi.
Attualmente dagli anni 90 siamo in fase positiva, negli ultimissimi anni si sono avute lievi puntate dell'indice verso la neutralità.

Comunque l'indice sembra avere maggiore impatto meteo-climatico in fase positiva e sopratutto le conseguenze riguardano in maniera netta il Midwest e il Sud est degli Stati Uniti. E' stato provato infatti che quando l'AMO è positiva si incorre più facilmente a gravi siccità in tali zone!
Due dei peggiori eventi di siccità del XX secolo sono avvenuti infatti durante la fase di AMO positiva fra il 1925 e il 1965: la Dust Bowl degli anni 30 e la grande siccità degli anni 50.
Da contro altare invece durante la fase positiva dell'AMO aumentano molto le possibilità di un aumento di piovosità su Florida e NW Pacifico e un aumento di precipitazioni estive violente su India e Sahel.

Per quanto riguarda latitudini e longitudini a noi più vicine durante le fasi di AMO positiva è stato riscontrato un aumento di numero e intensità di cicloni tropicali in formazione nel Nord Atlantico.

Io credo che per trovare una correlazione con la piovosità in Europa e Mediterraneo sia molto più performante l'ENSO che ha una variabilità di fase media di 10-14 mesi.

- Vi faccio un esempio relativo agli ultimi anni : l'impatto che la NINA ha sul Mediterraneo e Italia è quello di arrecare anni e sopratutto inverni più freddi della norma ma anche più secchi della norma! Andatevi a vedere la piovosità nelle nostre zone degli anni 2011 e 2012 dove c'è stata la NINA : 2 anni secchissimi e 2 inverni secchissimi! Ricordate prima del Febbraio 2012 Dicembre e Gennaio 2012 furono per esempio molto secchi ma anche freddi o molto freddi poi ci fu l'ondatona storica russa facilitata anche da una QBO che in quell'anno era molto negativa proprio come l'avremo quest'inverno...


- Andatevi a vedere invece l'apporto pluviometrico annuo delle nostre zone del 2009 e 2010 anno in cui ci fu El Nino : sicuramente molto abbondante e superiore alla norma. con El Nino infatti si hanno anni e inverni più piovosi della norma, ma anche più miti sopratutto per centrosud Italia e Europa orientale oltre a minacciare tale pattern estati decisamente calde...

Finendo il discorso concentrandosi sull'inverno : Io credo che per il centrosud Italia e Europa orientale il pattern che garantisca maggiormente inverni freddi ma anche più secchi della media ma con qualche botta decisamente di livello in termini di ondate di gelo sia sulla carta LA NINA combinata con la QBO- .
Anche quest'anno però vi è un pattern di partenza potenzialmente molto buono : QBO e un El Nino però non troppo pronunciato che suggeriscono il giusto mix di precipitazioni ed episodi freddi antizonali in giusta traiettoria...
Sicuramente un pattern molto intrigante ;)
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Re: Analisi Inverno 2014-15

Messaggioda verdeirpinia » venerdì 31 ottobre 2014, 10:43

grande albe' ! non ne capisco di indici , pero' il tuo scritto è pratico e capibile alla massa !
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Re: Analisi Inverno 2014-15

Messaggioda Burian » venerdì 31 ottobre 2014, 11:08

Grazie Francesco ;)

....Ah senza dimenticare una cosa cmq : gli indici che si correlano al meglio con la piovosità sono sicuramente l'AO, come ho fatto anche nella mia tesi, e la NAO.
L'AO e la NAO sono Indici Troposferici i quali a loro volta posson essere influenzati da quelli Stratosferici (NAM-QBO) e anche da quelli oceanici (ENSO , PDO, AMO , MJO ).
Dunque poter trovare un indice tra gli stratosferici e gli oceanici che descrivano in maniera più o meno chiara la piovosità del Mediterraneo (e quindi influenzare a loro volta le fasi di AO e NAO) sarebbe davvero una cosa molto ma molto interessante...

Si sa cmq che nulla potrà mai riscontrare una correlazione diretta o inversa totale ma già avere un buon coefficiente di correlazione (come per esempio lo 0.7 che ha l'AO con le precipitazioni invernali della nostra regione negli ultimi 30 anni come ho verificato) sarebbe davvero interessante :ymdaydream:

...Mi sa mi sa che, parlando parlando stamane, ho trovato un possibile argomento e lavoro da fare per la mia prossima tesi della Laurea Magistrale :-j :))
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Re: Analisi Inverno 2014-15

Messaggioda World » venerdì 31 ottobre 2014, 11:46

Ottimo Burian, sei molto preparato ;)

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Re: Analisi Inverno 2014-15

Messaggioda sandro » venerdì 31 ottobre 2014, 13:39

Burian,è un piacere leggerti...cerco di imparare....
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Re: Analisi Inverno 2014-15

Messaggioda Iceman » venerdì 31 ottobre 2014, 14:38

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Re: Analisi Inverno 2014-15

Messaggioda Picentino27 » venerdì 31 ottobre 2014, 18:12

Grande Burian ... facci vedere un'altra tesi degna delle tue vastissime conoscenze , anche migliore di quella precedente
... Ad maiora .... ;)
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Re: Analisi Inverno 2014-15

Messaggioda noqot » venerdì 31 ottobre 2014, 18:38

Nella notte dei tempi, aprii un topic che diede vita ad una discreta discussione.
credo sia andato perduto, ripropongo quanto osservai nel messaggio di apertura.

Da qualche anno, molti meteorologi sottolineano l’importanza del c.d. indice A.M.O. (Atlantic Multidecadal Oscillation).
Per chi non lo sapesse, tale indice rileva i cambiamenti della temperatura superficiale del mare tra la Groenlandia e l’Equatore e, si ritiene, che unitamente ad altri fattori esso sia correlato alla diminuzione (nella sua fase positiva) o all’aumento (nella sua fase positiva) delle precipitazioni su ampi territori dell’emisfero Nord, tra cui l’Italia.
Rimando, comunque, ai numerosi articoli o discussioni su forum in giro per la rete per ulteriori approfondimento anche per le modalità di calcolo dello stesso.
Ho trovato questo grafico che rappresenta i valori di questo indice dal 1830.
Immagine


Qua sotto invece posto la tabella (non essendo capace di copiare il grafico nel messaggio sul forum) delle precipitazioni, diviso per decadi, della stazione del Collegio Romano (la stazione meteo più vicina alla Campania con una serie di osservazioni tanto risalente, credo), a partire dall’ultimo decennio del ‘700

decadi mm
1780 805
1790 659
1800 820
1810 872
1820 864
1830 671
1840 731
1850 784
1860 805
1870 870
1880 860
1890 858
1900 1020
1910 883
1920 810
1930 848
1940 619
1950 705
1960 744
1970 683
1980
1990
2000 660

Come si può notare, tra il 1870 e il 1930 la media è sempre sopra gli 800 mm in corrispondenza di un AMO negativo, tra il 1940 e il 1970 invece si va sempre sotto agli ‘800 in corrispondenza di AMO positiva. Non mi trovo con gli anni ’70 quando a Roma è piovuto poco con AMO negativa, ma potrebbe essere una diminuzione precipitativa locale, visto che da noi gli anni ’70 furono molto piovosi. Poi ho un buco di dati, ma gli anni del decennio duemila sembrerebbero di nuovo siccitosi con AMO positiva.
Ne deduco:

1) vi è una chiara connessione tra l’indice in questione (e, quindi, tra la temperatura superficiale dell’atlantico) e le precipitazioni sull’Italia peninsulare.

2) tale correlazione non è esclusiva ed, infatti, gli anni ’70 a Roma furono secchi con AMO negativa, mentre il primo decennio di questo millennio, con AMO positiva, ha visto una ripresa delle precipitazioni sul napoletano, stando a quello che ho letto sul forum; sicuramente però l’influenza dell’AMO sulle nostre precipitazioni è statisticamente significativa anche se probabilmente interagisce con altri fattori (nina, indice nao, etc.). In altre parole, quando l’AMO è negativa aumentano le possibilità di incursioni atlantiche.

3) dal grafico si deduce che l’oscillazione, nella sua fase positiva, negli ultimi anni ha comportato una variazione verso l’alto più elevata rispetto alle precedenti fasi positive; se ne potrebbe dedurre che esiste una correlazione anche tra GW e riscaldamento superficiale delle acque in Atlantico.

4) più che il GW, sembrerebbe influenzare l’andamento delle precipitazioni sul mediterraneo proprio l’andamento (o meglio l’oscillazione) delle temperature superficiali dell’oceano (che, probabilmente, influenza il posizionamento dei centri pressori tra Atlantico e Mediterraneo); infatti, il decennio con minori precipitazioni della serie considerata è quello 1790-1800, in piena P.E.G., durante la quale, come parrebbe, le precipitazioni non furono particolarmente abbondanti.

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Re: Analisi Inverno 2014-15

Messaggioda noqot » venerdì 31 ottobre 2014, 18:42

E' ovvio che tale indice non potrà mai fondare una previsione.
E' altrettanto ovvio che, al di dell'esempio fornito, le uniche indicazione possono aversi su linea meramente tendenziale e su macro aree e lunghi periodi (almeno decennali); inoltre è chiaro che le oscillazioni cmq sono contenute in determinati limiti.
Ma negare una correlazione, per quanto da interpretare e filtrare insieme ad altri 10.000 indici, tra AMO e piogge nel mediterraneo mi sembra azzardato.
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Re: Analisi Inverno 2014-15

Messaggioda noqot » venerdì 31 ottobre 2014, 19:02

Bè visto che mi trovavo sono andato a spulciare l'indice amo degli ultimi anni.
Penso che un pò tutti noi, abbiamo registrato scarse precipitazioni nella prima parte degli anni 2000, e poi un deciso aumento delle piogge dal 2008, salvo il 2011.
Anche qui la correlazione mi sembra buona, non perfettamente coincidente ovviamamente ma statisticamente significativa

Immagine
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Re: Analisi Inverno 2014-15

Messaggioda Picentino27 » venerdì 31 ottobre 2014, 19:03

Gran bello studio Francesco! ;)
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Re: Analisi Inverno 2014-15

Messaggioda Burian » venerdì 31 ottobre 2014, 19:15

Interessantissimo noqot!!! :ymapplause: ;)
Io non ho negato la correlazione, ho solo detto che e' tostarella e pieno di insidie correlarla con le prp nel Mediterraneo dato il suo cambiamento di fase medio ogni 30 anni. Che ci sia correlazione ci sta x l amor di Dio sopratutto x la fase positiva....
Però e' anche da dire che il discorso deve essere sempre mediato per decadi...
L' ENSO per esempio che ha durata media di 10-14 mesi tra le fasi , può essere più rappresentativo... Per esempio dagli anni 90 siamo in AMO positiva quindi la fase e' quella e non si muove eppure c e' stata un alternanza mostruosa tra anni molto piovosi, anni in media e anni profondamente sottomedia fino al nostro 2014 attuale...
Ho fatto un piccolo esempio solo degli ultimi 6-7 anni per indicare la grande alternanza di piovosità annuale per le nostre lande... Sicuramente anche le fasi dell'ENSO fanno il loro essendo poi un indice con una durata di fase molto più corta dell ' amo , dunque a mio parere maggiormente più circoscrivibile e rispondente ad una analisi annuale della piovosità...

comunque interessantissimo lavoro del collegio romano , grazie per avermela segnalata :D
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Re: Analisi Inverno 2014-15

Messaggioda noqot » venerdì 31 ottobre 2014, 19:18

figurati .. avevo capito cosa intendevi e concordo .. magari fosse possibile estrapolare indicazioni utili per le previsioni da queste correlazioni.
Troppe variabili in gioco, davvero complicato fare ordine
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Re: Analisi Inverno 2014-15

Messaggioda Picentino27 » venerdì 31 ottobre 2014, 19:21

;)
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Re: Analisi Inverno 2014-15

Messaggioda Burian » giovedì 13 novembre 2014, 17:51

Partirei da questo piccolo quote relativo alla mia Analisi di più di 1 mese fa :

Burian ha scritto:....quindi ritengo che la prima parte stagionale autunnale continuerà quasi sulla falsa riga della vecchia circolazione : ovvero con una zonalità depressionaria che sull’Europa occidentale e sull’Italia potrà risultare ancora accesa e intensa intervallata anche da importanti periodi anticiclonici. Ma col passar del tempo, con gradualità, e soprattutto dalla seconda parte di Novembre in poi e Dicembre le forzanti teleconnettive esposte potrebbero farsi sentire e indirizzare la circolazione verso lo schema barico esposto durante l’analisi e di questo tipo :
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Avevo detto che, oltre qualche aggiornamento flash che ho fatto nel mese scorso, sarei ritornato nella prima parte di Novembre a fare un'altra Analisi ed eccomi qui...
Dunque non posso che confermare quanto scritto nella precedente Analisi di circa 1 mese e mezzo fa : quasi tutto l'autunno l’avevo detto che l’avremmo vissuto sullo schema della vecchia circolazione e infatti…
Avevo detto che dalla seconda parte di Novembre le cose sarebbero cambiate nettamente sotto il profilo di circolazione e dunque di dislocamento delle figure bariche. I modelli , puntuali stanno iniziando a fiutare, seppur a sprazzi e parzialmente, ciò che mi aspettavo nelle tempistiche descritte...

Ma andiamo con ordine, e facciamo un nuovo aggiornamento teleconnettivo :

- Per quanto riguarda l’ENSO siamo nuovamente in una fase neutra, al massimo debole di EL NINO.
Settembre aveva mostrato un MEI sui +0.8 mentre per Ottobre siamo scesi su valori prettamente neutri con nuovo parziale rinforzo degli Alisei nel Pacifico a contrastare la risalita di acqua marina superficiale...
Anche le SSTA come possiam vedere solo a tratti raggiungono il valore di +0.5 mantendosi anch’esse ,specie per la zona 3.4, su valori neutrali (+0.5 per Settembre e +0.36 con Ottobre)
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Questo può indicare una stagione invernale sicuramente dove avremo precipitazioni pressochè nella media sul bacino del Mediterraneo senza occidentalizzazioni marcate delle eventuali colate meridiane e antizonali ma in giusta traiettoria con un AO e NAO previsti mediamente solo leggermente negativi specie per la prima parte della stagione invernale (Dicembre).

- Colate Meridiane e Antizonali dettate sicuramente da una QBO che tende sempre più alla negatività come possiamo ben vedere dal seguente grafico che è quello della precedente analisi con l’aggiunta del mese di Ottobre
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E’ da dire che ormai da poco siamo su valori nettamente negativi anche a 50hpa e questo favorirà ancor di più il reset barico che andrà in scena dalla terza decade del corrente mese…
QBO negativa e dunque fase di venti orientali che va e andrà ad influenzare il VPS e di riflesso anche il VPT con tendenza a renderli molto deboli, disturbati e allungati verso le medie e basse latitudini per la quasi continua risalita dei flussi di calore ad opera della Wave1 e soprattutto ad opera della WAVE2 che andrà a sfruttare la negatività di fase della QBO ergendosi molto spesso in Atlantico ed Europa occidentale favorendo blocking alla circolazione atlantica e quindi una certa meridianetà e antizonalità circolatoria.


- Altro aspetto molto importante che favorirà una maggiore presenza della Wave 2 in blocking è la disposizione delle SSTA che come possiamo ben vedere continuano ad indicare la presenza di acqua superficiale marina più fredda della norma in Atlantico.
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- Per quanto riguarda lo SnowCover è risultato davvero ottimo per quanto riguarda l’appena trascorso mese di Ottobre. Sappiamonon è tanto lo spessore della copertura nevosa ad essere importante quanto il grado di avanzamento della copertura nevosa stessa al di sotto del 60° parallelo. In pratica maggiore è il grado di avanzamento dello snow-cover e più probabile sarà avere un Vortice Polare disturbato e dunque un AO negativa.. Inoltre maggiori saranno le probabilità di estensione dell’Anticiclone Russo e dunque di movimenti antizonali.. Come possiamo ben vedere dai grafici lo snow-cover relaticvo a quest’autunno nel cntinete euro-asiatico sembra essere il più importante in estensione degli ultimi 40 anni da dopo il 1976
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- Dunque un VPS e VPT risultano e risulteranno deboli e disturbati come testimonia il NAM e le emisferiche Strato-Tropo. Dalle 10 hpa odierne di ECMWF si nota come a medio-lungo termine il VPS potrebbe andar incontro ad una forte bilobazione con pressione in aumento al Polo e netto abbassamento delle velocità zonali.
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Anche in Tropo vediamo la situazione attuale che mostra un VPT sicuramente al collasso con AO e NAO negative con tendenza alla neutralità per il medio e lungo periodo
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Nel medio e nel long si iniziano ad intravedere ad intermitenza nei run un blocco zonale per le medie-basse latitudini mediterranee con tendenza ad arricciamento e salita di latitudine del VP Canadese e affermazione di un lungo corridoio altopressorio azzorriano con tendenza ad uno SCAND+ con braccio proteso sino alla Russia europea…
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Questo potrebbe iniziare a provocare, col passar dei giorni un possibile raffreddamento anche marcato dell’Europa orientale a causa dell’attivazione di correnti antizonali.
In conclusione dunque non posso che confermare la linea previsionale relativa alla fine di Novembre e per Dicembre scritta più di 1 mese e mezzo fa.
Dunque reset barico e probabilità che il flusso atlantico risulti bloccato dalla fine del mese. Anticiclone Azzorriano che andrà ad impossessarsi dell’Europa occidentale con tendenza a salir sempre più di latitudine con possibile irruzione artico-continentale con targhet oscillabile tra gli ultimi giorni di Novembre/prima settimana Dicembre… Da verificare il dislocamento della Wave2 in SCAND+ (maggiore componente continentale) o in Scand- (maggiore componente artica per meridiani ma con tendenza comunque a disposizione in SCAND+ e afflusso continentale).

Ritengo che a sprazzi questo sia il quadro barico relativo anche al mese di Dicembre. Certo vedremo pause anticicloniche con possibili parziali ricompattamenti del VPT con qualche sbuffo anche atlantico possibile ma la configurazione predominante potrebbe essere quella che sto esponendo dagli inizi di Ottobre e che i modelli stanno iniziando a configurare, ad intermittenza, da giorni.

Chiaramente, come detto già altre volte, trattandosi di previsioni a lunga gittata quest’analisi non deve essere carpita come una previsione certa , ma solo come un modo per poter descrivere e illustrare il POSSIBILE andamento medio di circolazione, nonché lo strutturamento delle figure bariche previste a larga scala sul continente Europeo e dunque anche sulla Penisola Italiana per quanto riguarda il periodo fine novembre e il mese di Dicembre...

Quindi calma e gesso e comunque vada cercherò di illustrare sempre "step by step" nella conferma o nella non conferma ;)
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Ottima analisi come al solito ;)
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Re: Analisi Inverno 2014-15

Messaggioda Iceman » giovedì 13 novembre 2014, 23:56

;)
Iceman


Ricomincio da tre

Il freddo unisce il caldo separa...

Ridatemi il febbraio del 1956 ... 2018 c'eravamo quasi...

La neve è neve...la grandine è grandine :-P

Datemi canna albanese vorrei vedere Napoli sepolta dalla neve più che in una città svedese

31/10/19 to 29/11/19 record di 30 gg. di pioggia

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luka avellino
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Messaggioda luka avellino » venerdì 14 novembre 2014, 10:12

Grande Alberto ;)
Inverno 2004/2005 = 90 cm di neve Inverno 2011/2012 = 120 cm di neve


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