Stagione degli uragani atlantici, 2019
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Re: Stagione degli uragani atlantici, 2019
L'Atlantico ospita il terzo "major hurricane" della stagione...
Uragano Lorenzo
Alle ore 23:00 CEST del 27 Settembre 2019 l'uragano Lorenzo si è indebolito fino alla Categoria 3, si trova alle coordinate 20.3 N 43.6W, si sta muovendo a 5 kts verso NNW ed ha una pressione di 948 hPa.
Avevamo scritto, nell'ultimo post, delle potenzialità scoppiettanti della TS Lorenzo.
Anche questa previsione non è stata disattesa, anzi. Ma andiamo con ordine, facendo un veloce riepilogo.
Il giorno 24 settembre, la TS Lorenzo si è velocemente intensificata in un uragano, diventando l'uragano Lorenzo.
Il 25 settembre, Lorenzo si è ulteriormente rafforzato, raggiungendo la categoria 2 a causa di un ERC (eyewall replacement cycle) che ha in qualche modo disturbato l'intensificazione.
La mattina del 26 settembre Lorenzo ha completato il ciclo ed è andato incontro ad una intensificazione estremamente rapida.
Un aumento dei venti massimi sostenuti di 55 km/h, in sole sei ore, ha portato Lorenzo a raggiungere lo stato di "major hurricane" di Categoria 4 alle ore 15:00 UTC del 26 settembre.
A quel punto, Lorenzo era diventato uno dei più grandi e più potenti uragani registrati nell'Atlantico centro-tropicale (nell'era delle osservazioni satellitari).
Al momento della scrittura di questo post, lo spettacolare uragano Lorenzo continua a ribollire nell'Atlantico centrale in una regione in cui nessun uragano così intenso e grande è mai stato osservato.
Venerdì alle 11 EDT, Lorenzo si era leggermente indebolito in un uragano di categoria 4 con venti di 225 km/h, a causa della lotta con una depressione situata nell'Atlantico centrale.
Lorenzo aveva raggiunto il picco con venti di 233 km/h e una pressione centrale di 937 hPa alle 5:00 EDT di venerdì a 42,1°O di longitudine.
Sia i venti che la pressione in quel momento erano record per un uragano così a est nell'Atlantico.
Secondo il NHC, l'unico uragano comparabile negli ultimi tempi vicino alla posizione di Lorenzo è stato Gabrielle del 1989, che ha raggiunto il picco come un uragano di categoria 4 con venti da 233 km/h a 55.7°O.
L'intensità di Lorenzo si basa, purtoppo, esclusivamente su stime satellitari, poiché l'uragano è troppo lontano da qualsiasi aeroporto da cui possano decollare gli "hurricane hunters".
Questo cambierà venerdì pomeriggio* (in Italia le prime ore di sabato), quando due hunters del NOAA, che hanno lasciato le Barbados venerdì mattina*, condurranno una missione di ricerca su Lorenzo.
Con un moderato windshear (10-20 nodi) e temperature del mare abbastanza calde (27-29°C), Lorenzo ha l'opportunità di mantenere lo stato di major hurricane all'inizio della prossima settimana.
Le immagini satellitari del primo pomeriggio di venerdì* hanno mostrato un modesto degrado dei temporali dell'eyewall rispetto alle prime ore di venerdì mattina*, ma Lorenzo offre ancora uno spettacolo formidabile a causa delle sue enormi dimensioni e dell'occhio prominente circondato da intensi temporali con cime delle nubi molto fredde.
I modelli concordano sul fatto che Lorenzo effettuerà un classico percorso ricurvo attraverso l'Atlantico centrale e orientale, indebolendosi gradialmente, raggiungendo le Isole Azzorre nord-occidentali martedì pomeriggio* o sera*.
Tale indebolimento è da imputare sia al moderato shear ma soprattutto alle acque più fredde cui andrà inevitabilmente incotro Lorenzo nel suo moto.
Lorenzo genererà onde molto grandi a causa della sua potenza impressionante, della sua longevità e delle sue dimensioni.
I venti da tempesta tropicale di Lorenzo si estendevano per 742 km da nord-ovest a sud-est alle 11 EDT di venerdì.
Altri sistemi
TD Karen
Karen è stata declassata in una depressione tropicale alle 11 EDT di venerdì e non dovrebbe sopravvivere fino a sabato, poiché diventa sempre più disorganizzata a causa del windshear e dell'aria secca.
Le immagini satellitari della tarda mattinata di venerdì* mostravano un sistema a malapena riconoscibile come un ciclone tropicale, con una circolazione allungata e pochissimi temporali.
Lo shear si attesta intorno ai 15-20 nodi, shear che apporta aria molto secca a nord di Karen.
I nostri migliori modelli concordano sul fatto che Karen non sopravviverà oltre sabato.
Karen non dovrebbe avere alcun landfall su alcuna area terrestre.
Sistemi non più attivi
Ex-uragano Jerry
Il 20 settembre, Jerry, che ha raggiunto la Cat2 con venti sostenuti di 165 km/h il 19 settembre, ha iniziato il suo lento processo di indebolimento, a causa di venti molto forti alle quote medie.
Il 21 settembre, Jerry è stato declassato in una TS, e il 25 settembre, mentre si avvicinava alle Bermuda, è stato declassato in ciclone post-tropicale.
-----
*Riferito all'ora locale EDT -4:00 UTC (-6:00 dall'orario italiano).
Liberamente tradotto ed adattato dal post di Bob Henson e Jeff Masters sul blog "Category 6" di WU.
Un ringraziamento anche all'utente NCHurricane2009 ed al suo sito https://www.infohurricanes.com/
Uragano Lorenzo
Alle ore 23:00 CEST del 27 Settembre 2019 l'uragano Lorenzo si è indebolito fino alla Categoria 3, si trova alle coordinate 20.3 N 43.6W, si sta muovendo a 5 kts verso NNW ed ha una pressione di 948 hPa.
Avevamo scritto, nell'ultimo post, delle potenzialità scoppiettanti della TS Lorenzo.
Anche questa previsione non è stata disattesa, anzi. Ma andiamo con ordine, facendo un veloce riepilogo.
Il giorno 24 settembre, la TS Lorenzo si è velocemente intensificata in un uragano, diventando l'uragano Lorenzo.
Il 25 settembre, Lorenzo si è ulteriormente rafforzato, raggiungendo la categoria 2 a causa di un ERC (eyewall replacement cycle) che ha in qualche modo disturbato l'intensificazione.
La mattina del 26 settembre Lorenzo ha completato il ciclo ed è andato incontro ad una intensificazione estremamente rapida.
Un aumento dei venti massimi sostenuti di 55 km/h, in sole sei ore, ha portato Lorenzo a raggiungere lo stato di "major hurricane" di Categoria 4 alle ore 15:00 UTC del 26 settembre.
A quel punto, Lorenzo era diventato uno dei più grandi e più potenti uragani registrati nell'Atlantico centro-tropicale (nell'era delle osservazioni satellitari).
Al momento della scrittura di questo post, lo spettacolare uragano Lorenzo continua a ribollire nell'Atlantico centrale in una regione in cui nessun uragano così intenso e grande è mai stato osservato.
Venerdì alle 11 EDT, Lorenzo si era leggermente indebolito in un uragano di categoria 4 con venti di 225 km/h, a causa della lotta con una depressione situata nell'Atlantico centrale.
Lorenzo aveva raggiunto il picco con venti di 233 km/h e una pressione centrale di 937 hPa alle 5:00 EDT di venerdì a 42,1°O di longitudine.
Sia i venti che la pressione in quel momento erano record per un uragano così a est nell'Atlantico.
Secondo il NHC, l'unico uragano comparabile negli ultimi tempi vicino alla posizione di Lorenzo è stato Gabrielle del 1989, che ha raggiunto il picco come un uragano di categoria 4 con venti da 233 km/h a 55.7°O.
L'intensità di Lorenzo si basa, purtoppo, esclusivamente su stime satellitari, poiché l'uragano è troppo lontano da qualsiasi aeroporto da cui possano decollare gli "hurricane hunters".
Questo cambierà venerdì pomeriggio* (in Italia le prime ore di sabato), quando due hunters del NOAA, che hanno lasciato le Barbados venerdì mattina*, condurranno una missione di ricerca su Lorenzo.
Con un moderato windshear (10-20 nodi) e temperature del mare abbastanza calde (27-29°C), Lorenzo ha l'opportunità di mantenere lo stato di major hurricane all'inizio della prossima settimana.
Le immagini satellitari del primo pomeriggio di venerdì* hanno mostrato un modesto degrado dei temporali dell'eyewall rispetto alle prime ore di venerdì mattina*, ma Lorenzo offre ancora uno spettacolo formidabile a causa delle sue enormi dimensioni e dell'occhio prominente circondato da intensi temporali con cime delle nubi molto fredde.
I modelli concordano sul fatto che Lorenzo effettuerà un classico percorso ricurvo attraverso l'Atlantico centrale e orientale, indebolendosi gradialmente, raggiungendo le Isole Azzorre nord-occidentali martedì pomeriggio* o sera*.
Tale indebolimento è da imputare sia al moderato shear ma soprattutto alle acque più fredde cui andrà inevitabilmente incotro Lorenzo nel suo moto.
Lorenzo genererà onde molto grandi a causa della sua potenza impressionante, della sua longevità e delle sue dimensioni.
I venti da tempesta tropicale di Lorenzo si estendevano per 742 km da nord-ovest a sud-est alle 11 EDT di venerdì.
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Karen è stata declassata in una depressione tropicale alle 11 EDT di venerdì e non dovrebbe sopravvivere fino a sabato, poiché diventa sempre più disorganizzata a causa del windshear e dell'aria secca.
Le immagini satellitari della tarda mattinata di venerdì* mostravano un sistema a malapena riconoscibile come un ciclone tropicale, con una circolazione allungata e pochissimi temporali.
Lo shear si attesta intorno ai 15-20 nodi, shear che apporta aria molto secca a nord di Karen.
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Karen non dovrebbe avere alcun landfall su alcuna area terrestre.
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Ex-uragano Jerry
Il 20 settembre, Jerry, che ha raggiunto la Cat2 con venti sostenuti di 165 km/h il 19 settembre, ha iniziato il suo lento processo di indebolimento, a causa di venti molto forti alle quote medie.
Il 21 settembre, Jerry è stato declassato in una TS, e il 25 settembre, mentre si avvicinava alle Bermuda, è stato declassato in ciclone post-tropicale.
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*Riferito all'ora locale EDT -4:00 UTC (-6:00 dall'orario italiano).
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Re: Stagione degli uragani atlantici, 2019
L'uragano Lorenzo continua a rimanere attivo nel bel mezzo dell'Atlantico...
Urgano Lorenzo
Alle ore 21:00 CEST del 28 Settembre 2019 l'uragano Lorenzo mantiene la Categoria 3, si trova alle coordinate 22.5 N 44.8W, si sta muovendo a 5 kts verso N ed ha una pressione di 957 hPa.
Nel corso di queste ultime 24h, l'uragano Lorenzo ha continuato ad indebolirsi, sebbene mantenga ancora la Cat 3.
Tale indebolimento è imputabile sia al windshear generato da una saccatura nel medio Atlantico che alle fasi finali di un eyewall replacement cycle (ERC).
Grazie alle immagini satellitari giunte nottetempo, è stato possibile ammirare un eyewall piccolo immerso in un eyewall più grande; il nuovo eyewall si estende adesso per circa 70-80 km dal centro della circolazione.
Come ottimamente previsto dai modelli, il calore latente rilasciato da Lorenzo ha diviso in due il "core" freddo della saccatura menzionata poco fa; in questo modo, i temporali attorno all'occhio di Lorenzo hanno avuto modo di riorganizzarsi, proprio a causa della zona a basso shear tra le due metà della saccatura.
Questo potrebbe quindi portare ad un rinvigorimento della tempesta nell'arco delle prossime 24h, con un conseguente aumento delle probabilità di vedere Lorenzo come "major hurricane" per almeno altre 48h.
Il flusso sudoccidentale situato davanti alla saccatura summenzionata tenderà a spingere Lorenzo verso nord-est, ma il promontorio altopressorio subtropicale atlantico impedirà una svolta decisa verso est.
Una volta che Lorenzo avrà superato tale promontorio, tra circa 72 ore, alla fine si volgerà sempre più verso est, verso le Azzorre, con una maggior velocità a causa della spinta di una nuova saccatura, "espulsa" dal lobo Canadese del neonato VP.
Si prevede che la transizione verso un ciclone extratropicale inizierà mercoledì, mentre Lorenzo si muoverà nei pressi delle Azzorre, ma questo processo non dovrebbe essere completo fino a giovedì.
Anche se i venti di Lorenzo sono previsti diminuire un po' durante la transizione extratropicale, a causa soprattutto delle acque più fredde, il ciclone manterrà comunque venti da uragano.
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*Riferito all'ora locale EDT -4:00 UTC (-6:00 dall'orario italiano).
Questo post è stato scritto grazie al contributo della discussione ufficiale del NHC e del sito https://www.infohurricanes.com/ gestito dall'utente NCHurricane2009.
Urgano Lorenzo
Alle ore 21:00 CEST del 28 Settembre 2019 l'uragano Lorenzo mantiene la Categoria 3, si trova alle coordinate 22.5 N 44.8W, si sta muovendo a 5 kts verso N ed ha una pressione di 957 hPa.
Nel corso di queste ultime 24h, l'uragano Lorenzo ha continuato ad indebolirsi, sebbene mantenga ancora la Cat 3.
Tale indebolimento è imputabile sia al windshear generato da una saccatura nel medio Atlantico che alle fasi finali di un eyewall replacement cycle (ERC).
Grazie alle immagini satellitari giunte nottetempo, è stato possibile ammirare un eyewall piccolo immerso in un eyewall più grande; il nuovo eyewall si estende adesso per circa 70-80 km dal centro della circolazione.
Come ottimamente previsto dai modelli, il calore latente rilasciato da Lorenzo ha diviso in due il "core" freddo della saccatura menzionata poco fa; in questo modo, i temporali attorno all'occhio di Lorenzo hanno avuto modo di riorganizzarsi, proprio a causa della zona a basso shear tra le due metà della saccatura.
Questo potrebbe quindi portare ad un rinvigorimento della tempesta nell'arco delle prossime 24h, con un conseguente aumento delle probabilità di vedere Lorenzo come "major hurricane" per almeno altre 48h.
Il flusso sudoccidentale situato davanti alla saccatura summenzionata tenderà a spingere Lorenzo verso nord-est, ma il promontorio altopressorio subtropicale atlantico impedirà una svolta decisa verso est.
Una volta che Lorenzo avrà superato tale promontorio, tra circa 72 ore, alla fine si volgerà sempre più verso est, verso le Azzorre, con una maggior velocità a causa della spinta di una nuova saccatura, "espulsa" dal lobo Canadese del neonato VP.
Si prevede che la transizione verso un ciclone extratropicale inizierà mercoledì, mentre Lorenzo si muoverà nei pressi delle Azzorre, ma questo processo non dovrebbe essere completo fino a giovedì.
Anche se i venti di Lorenzo sono previsti diminuire un po' durante la transizione extratropicale, a causa soprattutto delle acque più fredde, il ciclone manterrà comunque venti da uragano.
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Re: Stagione degli uragani atlantici, 2019
L'Atlantico vede la sua seconda tempesta di Categoria 5 quest'anno...
Uragano Lorenzo
Alle ore 09:30 CEST del 29 Settembre 2019 l'uragano Lorenzo ha raggiunto la Categoria 5, si trova alle coordinate 24.2 N 44.9W, si sta muovendo a 5 kts verso N, i suoi venti toccano i 260 km/h ed ha una pressione di 925 hPa.
Con un notevole ed improvviso processo di rapida intensificazione, l'uragano Lorenzo ha raggiunto la categoria 5 alle ore 02:10 UTC di domenica 29 settembre, diventando il secondo uragano di cat 5 della stagione Atlantica, l'uragano più forte mai osservato finora così ad est nell'Atlantico e uno dei Cat 5 più settentrionali mai registrato .
Con Lorenzo e Dorian, quest'anno è uno dei soli sette anni, a partire dal 1851, che ha prodotto almeno due tempeste di categoria 5.
L'improvviso rafforzamento di Lorenzo ha colto di sorpresa anche i più esperti previsori di uragani.
Strumenti predittivi, come la corsa di sabato mattina* del modello SHIPS, non avevano mostrato praticamente alcuna possibilità di intensificazione rapida.
Nella sua previsione pubblicata alle 11:00 EDT di sabato - a quel punto Lorenzo era una tempesta di categoria 3 di fascia bassa con venti forti di 185 km/h - il National Hurricane Center aveva previsto che l'uragano si sarebbe lentamente indebolito da quel momento in poi.
Invece, Lorenzo ha sfruttato le temperature della superficie del mare ben al di sopra della media (fino a 1°C più calde del solito per questo periodo dell'anno), nonché una finestra per il rafforzamento resa possibile sia dal completamento di un ERC che da una zona a basso shear, dovuta alla "divisione" della saccatura descritta nel post di ieri.
I venti di punta di Lorenzo sono aumentati di 72 km/h in sole 12 ore tra sabato e domenica, ben oltre il riferimento di 30 nodi in 24 ore che segnala una rapida intensificazione.
Questa impresa è stata resa ancora più impressionante dalla vasta dimensione di Lorenzo, che in genere rende più difficile per un uragano rafforzarsi o indebolirsi rapidamente.
La prima fase del rafforzamento di Lorenzo, avutasi sabato notte , che l'ha portato alla categoria 4 alle ore 21:00 UTC, è stata confermata dagli "hurricane hunters" del NOAA, che stavano sondando la tempesta per un progetto di ricerca.
I rapporti di ricognizione hanno confermato le successive stime basate sul satellite, che mostravano già Lorenzo come uragano di categoria 5; Lorenzo e Isabel (2003) sono gli unici due uragani nella storia dell'Atlantico la cui forza di categoria 5 non è stata confermata da dati di ricognizione o osservazioni in superficie.
Mentre discutiamo di questa tempesta tanto impressionante quanto affascinante, possiamo affarmare per certo che Lorenzo eviti impatti devastatnti con le terre emerse.
A quanto pare, Lorenzo potrebbe, tuttavia, finire per essere tra le tempeste più forti mai registrate in rotta verso le Azzorre.
Gli uragani e le tempeste tropicali colpiscono l'isola ogni pochi anni, ma in genere si indeboliscono sotto l'influenza di forti venti alle medie latitudini e acque relativamente più fredde (le temperature della superficie del mare sono in genere intorno ai 23°C a fine settembre).
Come al solito, questi fattori causeranno un considerevole indebolimento anche di Lorenzo, prima che raggiunga le Azzorre, ma a causa di SSTs insolitamente calde tra Lorenzo e le Azzorre e una configurazione favorevole della corrente a getto, nonché le dimensioni e la forza attuali di Lorenzo, questo processo di indebolimento potrebbe richiedere più tempo.
Il NHC prevede che Lorenzo si avvicinerà alle Azzorre mercoledì come una forte tempesta di Cat 1 o al limte come Cat 2.
Il campo eolico dell'uragano si espanderà gradualmente man mano che diminuiranno i venti più forti.
Entro martedì, si prevede che i venti da tempesta tropicale si estenderanno per circa 724 km da nord-ovest a sud-est.
I modelli, nella loro ultima corsa di sabato, mostrano che le isole che hanno maggiori possibilità di essere spazzate da venti da uragano sono quelle più nord-ovest, Corvo e Flores (Azzorre). Insieme, queste isole ospitano solo circa 4500 dei 250.000 residenti delle Azzorre.
Il NHC prevede che queste isole hanno circa il 30-40% di probabilità di sperimentare i venti di punta da uragano e una probabilità superiore al 90% di venti da tempesta tropicale.
Tuttavia, le corse ensemble mostrano che c'è abbastanza incertezza da est a ovest per tutte le Azzorre, pertanto è necessario monitorare attentamente Lorenzo.
Le vaste dimensioni dell'uragano fanno sì che molte parti delle Azzorre possano sperimentare venti da tempesta tropicale potenzialmente dannosi e distruttivi.
I cicloni tropicali colpiscono le Azzorre in media ogni tre anni, secondo hurricanecity.com.
Gli uragani che arrivano così lontano a nord-est non sono in genere più forti della Categoria 1, anche se un uragano del 1926 fece un landfall presso l'isola di São Miguel, vicino a Ponta Delgada, mentre era al massimo della Categoria 2.
Il 15 gennaio 2016, l'uragano Alex, il primo uragano di gennaio dell'Atlantico in oltre 60 anni, ha colpito l'isola di Terceira come una tempesta tropicale di fascia alta.
Nell'ottobre 2017, Ofelia è passata ben a sud delle Azzorre come un uragano di categoria 3, producendo venti da tempesta tropicale nelle isole, secondo il rapporto finale del NHC.
Per ulteriori informazioni sulla climatologia dei cicloni tropicali delle Azzorre, consultare l'analisi su weather.com di Jon Erdman.
Entro la fine della prossima settimana, Lorenzo sarà una tempesta post-tropicale eccezionalmente grande e forte. Le inceretzze questo punto sono grandi, ma un Lorenzo post-tropicale potrebbe avvicinarsi all'Irlanda e al Regno Unito intorno a giovedì con forti piogge e venti da tempesta tropicale.
A dopo con qualche prima immagine nel visibile.
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*Riferito all'ora locale EDT -4:00 UTC (-6:00 dall'orario italiano).
Liberamente tradotto ed adattato dal post di Bob Henson e Jeff Masters sul blog "Category 6" di WU.
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Discussione ufficiale del NOAA: https://www.nhc.noaa.gov/text/refresh/MIATCDAT3+shtml/
Uragano Lorenzo
Alle ore 09:30 CEST del 29 Settembre 2019 l'uragano Lorenzo ha raggiunto la Categoria 5, si trova alle coordinate 24.2 N 44.9W, si sta muovendo a 5 kts verso N, i suoi venti toccano i 260 km/h ed ha una pressione di 925 hPa.
Con un notevole ed improvviso processo di rapida intensificazione, l'uragano Lorenzo ha raggiunto la categoria 5 alle ore 02:10 UTC di domenica 29 settembre, diventando il secondo uragano di cat 5 della stagione Atlantica, l'uragano più forte mai osservato finora così ad est nell'Atlantico e uno dei Cat 5 più settentrionali mai registrato .
Con Lorenzo e Dorian, quest'anno è uno dei soli sette anni, a partire dal 1851, che ha prodotto almeno due tempeste di categoria 5.
L'improvviso rafforzamento di Lorenzo ha colto di sorpresa anche i più esperti previsori di uragani.
Strumenti predittivi, come la corsa di sabato mattina* del modello SHIPS, non avevano mostrato praticamente alcuna possibilità di intensificazione rapida.
Nella sua previsione pubblicata alle 11:00 EDT di sabato - a quel punto Lorenzo era una tempesta di categoria 3 di fascia bassa con venti forti di 185 km/h - il National Hurricane Center aveva previsto che l'uragano si sarebbe lentamente indebolito da quel momento in poi.
Invece, Lorenzo ha sfruttato le temperature della superficie del mare ben al di sopra della media (fino a 1°C più calde del solito per questo periodo dell'anno), nonché una finestra per il rafforzamento resa possibile sia dal completamento di un ERC che da una zona a basso shear, dovuta alla "divisione" della saccatura descritta nel post di ieri.
I venti di punta di Lorenzo sono aumentati di 72 km/h in sole 12 ore tra sabato e domenica, ben oltre il riferimento di 30 nodi in 24 ore che segnala una rapida intensificazione.
Questa impresa è stata resa ancora più impressionante dalla vasta dimensione di Lorenzo, che in genere rende più difficile per un uragano rafforzarsi o indebolirsi rapidamente.
La prima fase del rafforzamento di Lorenzo, avutasi sabato notte , che l'ha portato alla categoria 4 alle ore 21:00 UTC, è stata confermata dagli "hurricane hunters" del NOAA, che stavano sondando la tempesta per un progetto di ricerca.
I rapporti di ricognizione hanno confermato le successive stime basate sul satellite, che mostravano già Lorenzo come uragano di categoria 5; Lorenzo e Isabel (2003) sono gli unici due uragani nella storia dell'Atlantico la cui forza di categoria 5 non è stata confermata da dati di ricognizione o osservazioni in superficie.
Mentre discutiamo di questa tempesta tanto impressionante quanto affascinante, possiamo affarmare per certo che Lorenzo eviti impatti devastatnti con le terre emerse.
A quanto pare, Lorenzo potrebbe, tuttavia, finire per essere tra le tempeste più forti mai registrate in rotta verso le Azzorre.
Gli uragani e le tempeste tropicali colpiscono l'isola ogni pochi anni, ma in genere si indeboliscono sotto l'influenza di forti venti alle medie latitudini e acque relativamente più fredde (le temperature della superficie del mare sono in genere intorno ai 23°C a fine settembre).
Come al solito, questi fattori causeranno un considerevole indebolimento anche di Lorenzo, prima che raggiunga le Azzorre, ma a causa di SSTs insolitamente calde tra Lorenzo e le Azzorre e una configurazione favorevole della corrente a getto, nonché le dimensioni e la forza attuali di Lorenzo, questo processo di indebolimento potrebbe richiedere più tempo.
Il NHC prevede che Lorenzo si avvicinerà alle Azzorre mercoledì come una forte tempesta di Cat 1 o al limte come Cat 2.
Il campo eolico dell'uragano si espanderà gradualmente man mano che diminuiranno i venti più forti.
Entro martedì, si prevede che i venti da tempesta tropicale si estenderanno per circa 724 km da nord-ovest a sud-est.
I modelli, nella loro ultima corsa di sabato, mostrano che le isole che hanno maggiori possibilità di essere spazzate da venti da uragano sono quelle più nord-ovest, Corvo e Flores (Azzorre). Insieme, queste isole ospitano solo circa 4500 dei 250.000 residenti delle Azzorre.
Il NHC prevede che queste isole hanno circa il 30-40% di probabilità di sperimentare i venti di punta da uragano e una probabilità superiore al 90% di venti da tempesta tropicale.
Tuttavia, le corse ensemble mostrano che c'è abbastanza incertezza da est a ovest per tutte le Azzorre, pertanto è necessario monitorare attentamente Lorenzo.
Le vaste dimensioni dell'uragano fanno sì che molte parti delle Azzorre possano sperimentare venti da tempesta tropicale potenzialmente dannosi e distruttivi.
I cicloni tropicali colpiscono le Azzorre in media ogni tre anni, secondo hurricanecity.com.
Gli uragani che arrivano così lontano a nord-est non sono in genere più forti della Categoria 1, anche se un uragano del 1926 fece un landfall presso l'isola di São Miguel, vicino a Ponta Delgada, mentre era al massimo della Categoria 2.
Il 15 gennaio 2016, l'uragano Alex, il primo uragano di gennaio dell'Atlantico in oltre 60 anni, ha colpito l'isola di Terceira come una tempesta tropicale di fascia alta.
Nell'ottobre 2017, Ofelia è passata ben a sud delle Azzorre come un uragano di categoria 3, producendo venti da tempesta tropicale nelle isole, secondo il rapporto finale del NHC.
Per ulteriori informazioni sulla climatologia dei cicloni tropicali delle Azzorre, consultare l'analisi su weather.com di Jon Erdman.
Entro la fine della prossima settimana, Lorenzo sarà una tempesta post-tropicale eccezionalmente grande e forte. Le inceretzze questo punto sono grandi, ma un Lorenzo post-tropicale potrebbe avvicinarsi all'Irlanda e al Regno Unito intorno a giovedì con forti piogge e venti da tempesta tropicale.
A dopo con qualche prima immagine nel visibile.
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Re: Stagione degli uragani atlantici, 2019
Aggiornamento delle 16:05 CEST del 29 settembre 2019
Postiamo qui qualche immagine dell'uragano Lorenzo.
Attualmente l'uragano si è leggermente indebolito, ma è comunque un "major hurricane" di Cat 4.
Ed ecco un paio di GIF animate che mostrano bene il passaggio dalla Cat 5 alla Cat 4; l'occhio, infati, si chiude.
Probabilmente la causa dell'indebolimento di Lorenzo è stata la presenza di ingestione di aria più secca, come appare abbastanza evidente da questa animazione e dalla precedente negli IR.
Postiamo qui qualche immagine dell'uragano Lorenzo.
Attualmente l'uragano si è leggermente indebolito, ma è comunque un "major hurricane" di Cat 4.
Ed ecco un paio di GIF animate che mostrano bene il passaggio dalla Cat 5 alla Cat 4; l'occhio, infati, si chiude.
Probabilmente la causa dell'indebolimento di Lorenzo è stata la presenza di ingestione di aria più secca, come appare abbastanza evidente da questa animazione e dalla precedente negli IR.




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Re: Stagione degli uragani atlantici, 2019
bellissime immagini sat
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Re: Stagione degli uragani atlantici, 2019
Bello e cattivello...lo sto seguendo da giorni
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Re: Stagione degli uragani atlantici, 2019
Lorenzo si avvicina alle isole Azzorre. Tutto il Nord Atlantico sta sperimentando il suo moto ondoso...
Uragano Lorenzo
Alle ore 21:30 CEST del 1°ottobre 2019 l'uragano Lorenzo si è indebolito fino alla Categoria 2, si trova alle coordinate 36 N 36.8W, si sta muovendo a 12 kts verso NE, i suoi venti toccano i 155 km/h ed ha una pressione di 962 hPa.
I venti stanno aumentando e le piogge già cominciano a bagnare le Isole Azzorre settentrionali, mentre l'uragano Lorenzo di categoria 2 si avvicina sempre di più.
All'aeroporto di Flores, nelle Azzorre nord-occidentali, sono stati misurati venti sostenuti di 45 km/h, con raffiche di 53 km/h, durante un rovescio causato dalle spirali esterne di Lorenzo, alle 13:30 ora locale di martedì.
Le immagini satellitari di martedì mattina* mostravano un Lorenzo grande e ben organizzato, con un occhio prominente circondato da un solido eyewall, con celle temporalesche dalle cime molto fredde.
Il windshear ne ha favorito lo sviluppo, circa 10-15 nodi, ma le temperature della superficie del mare sono scese a 26°C.
Lorenzo si mostra ancora come un uragano insolitamente grande, con venti da uragano che si estendono verso l'esterno a 145 km dal centro in tutte le direzioni.
Lungo il semicerchio orientale dell'uragano - il lato che interesserà le Azzorre - i venti da tempesta tropicale coprono una regione di oltre 1050 km di diametro.
Questo enorme campo di vento sta creando grandi onde lungo una vasta regione dell'oceano;
il NHC ha stimato che le onde alte 4 metri coprivano una regione di oltre 1900 km di diametro (da nord-ovest a sud-est del centro) alle 11:00 EDT di martedì.

(Ultima animazione nel visibile. Si nota la ancora gigantesca circolazione di Lorenzo, mentre si avvicina sempre di più alla trasnizione extra-tropicale.
Credits: NOAA)
Vicino al centro di Lorenzo il modello WaveWatch 3 prevede onde alte fino a quasi 15 metri mercoledì mattina* con locali picchi superiori.
Il moto ondoso generato da Lorenzo sta colpendo la maggior parte del Nord Atlantico, portando il rischio di pericolose correnti di risacca ed onde molto alte lungo tutta la costa orientale degli Stati Uniti, lungo la costa delle province marittime canadesi, lungo la costa dell'Europa occidentale e lungo le coste rivolte a nord delle isole del nord-est Caraibico.
Lorenzo passerà vicino alle isole nordoccidentali delle Azzorre, Corvo e Flores, all'inizio di mercoledì*.
Insieme, queste isole ospitano solo circa 4500 dei 250.000 residenti delle Azzorre.
Il NHC prevede che queste isole abbiano circa il 70 - 80% di probabilità di essere soggetti a forti venti.
Tuttavia, l'enorme dimensione dell'uragano implica che molte parti delle Azzorre potrebbero sperimentare venti da tempesta tropicale potenzialmente dannosi.
Lorenzo non dovrebbe apportare quantità significative di pioggia. Il NHC ha ridotto le previsioni di pioggia per le Azzorre occidentali a solo 25-50 mm.
Lorenzo dovrebbe indebolirsi lentamente, arrivando presso le Azzorre come un uragano di categoria 1 o 2 con venti da 130 a 160 km/h.
Dopo che l'uragano ha attraversato le isole, lo shear, l'aria secca e le fredde acque dell'oceano causeranno la transizione di Lorenzo in una tempesta extratropicale, che conserverà tuttavia la potenza di uragano.
Il percorso a lungo termine dell'ex-Lorenzo è diventato più preciso, e si prevede che porterà venti da tempesta tropicale in porzioni del Regno Unito e dell'Irlanda giovedì sera* e venerdì*.
Altri sistemi
Nella previsione delle 8:00 EDT di martedì, il NHC ha richiamato l'attenzione su due disturbi atlantici con probabilità di sviluppo a 2 e 5 giorni del 10%: uno nei Caraibi occidentali e uno a poche centinaia di km a nord della Repubblica Dominicana.
Il 10-20% degli oltre 70 membri della corsa ensemble delle 0Z di martedì dei modelli GFS ed ECMWF vede scenari favorevoli per lo sviluppo di questi due disturbi.
Inoltre, circa il 10% degli oltre 50 membri della corsa ensemble delle 0Z di martedì di ECMWF vede scenari favorevoli per lo sviluppo,all'inizio della prossima settimana, di un'onda tropicale, che si prevede spostarsi al largo delle coste africane venerdì*.
-----
*Riferito all'ora locale EDT -4:00 UTC (-6:00 dall'orario italiano).
Liberamente tradotto ed adattato dal post di Bob Henson e Jeff Masters sul blog "Category 6" di WU.
Un ringraziamento anche all'utente NCHurricane2009 ed al suo sito https://www.infohurricanes.com/
Discussione ufficiale del NOAA: https://www.nhc.noaa.gov/text/refresh/MIATCDAT3+shtml/
Uragano Lorenzo
Alle ore 21:30 CEST del 1°ottobre 2019 l'uragano Lorenzo si è indebolito fino alla Categoria 2, si trova alle coordinate 36 N 36.8W, si sta muovendo a 12 kts verso NE, i suoi venti toccano i 155 km/h ed ha una pressione di 962 hPa.
I venti stanno aumentando e le piogge già cominciano a bagnare le Isole Azzorre settentrionali, mentre l'uragano Lorenzo di categoria 2 si avvicina sempre di più.
All'aeroporto di Flores, nelle Azzorre nord-occidentali, sono stati misurati venti sostenuti di 45 km/h, con raffiche di 53 km/h, durante un rovescio causato dalle spirali esterne di Lorenzo, alle 13:30 ora locale di martedì.
Le immagini satellitari di martedì mattina* mostravano un Lorenzo grande e ben organizzato, con un occhio prominente circondato da un solido eyewall, con celle temporalesche dalle cime molto fredde.
Il windshear ne ha favorito lo sviluppo, circa 10-15 nodi, ma le temperature della superficie del mare sono scese a 26°C.
Lorenzo si mostra ancora come un uragano insolitamente grande, con venti da uragano che si estendono verso l'esterno a 145 km dal centro in tutte le direzioni.
Lungo il semicerchio orientale dell'uragano - il lato che interesserà le Azzorre - i venti da tempesta tropicale coprono una regione di oltre 1050 km di diametro.
Questo enorme campo di vento sta creando grandi onde lungo una vasta regione dell'oceano;
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(Ultima animazione nel visibile. Si nota la ancora gigantesca circolazione di Lorenzo, mentre si avvicina sempre di più alla trasnizione extra-tropicale.
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Vicino al centro di Lorenzo il modello WaveWatch 3 prevede onde alte fino a quasi 15 metri mercoledì mattina* con locali picchi superiori.
Il moto ondoso generato da Lorenzo sta colpendo la maggior parte del Nord Atlantico, portando il rischio di pericolose correnti di risacca ed onde molto alte lungo tutta la costa orientale degli Stati Uniti, lungo la costa delle province marittime canadesi, lungo la costa dell'Europa occidentale e lungo le coste rivolte a nord delle isole del nord-est Caraibico.
Lorenzo passerà vicino alle isole nordoccidentali delle Azzorre, Corvo e Flores, all'inizio di mercoledì*.
Insieme, queste isole ospitano solo circa 4500 dei 250.000 residenti delle Azzorre.
Il NHC prevede che queste isole abbiano circa il 70 - 80% di probabilità di essere soggetti a forti venti.
Tuttavia, l'enorme dimensione dell'uragano implica che molte parti delle Azzorre potrebbero sperimentare venti da tempesta tropicale potenzialmente dannosi.
Lorenzo non dovrebbe apportare quantità significative di pioggia. Il NHC ha ridotto le previsioni di pioggia per le Azzorre occidentali a solo 25-50 mm.
Lorenzo dovrebbe indebolirsi lentamente, arrivando presso le Azzorre come un uragano di categoria 1 o 2 con venti da 130 a 160 km/h.
Dopo che l'uragano ha attraversato le isole, lo shear, l'aria secca e le fredde acque dell'oceano causeranno la transizione di Lorenzo in una tempesta extratropicale, che conserverà tuttavia la potenza di uragano.
Il percorso a lungo termine dell'ex-Lorenzo è diventato più preciso, e si prevede che porterà venti da tempesta tropicale in porzioni del Regno Unito e dell'Irlanda giovedì sera* e venerdì*.
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Nella previsione delle 8:00 EDT di martedì, il NHC ha richiamato l'attenzione su due disturbi atlantici con probabilità di sviluppo a 2 e 5 giorni del 10%: uno nei Caraibi occidentali e uno a poche centinaia di km a nord della Repubblica Dominicana.
Il 10-20% degli oltre 70 membri della corsa ensemble delle 0Z di martedì dei modelli GFS ed ECMWF vede scenari favorevoli per lo sviluppo di questi due disturbi.
Inoltre, circa il 10% degli oltre 50 membri della corsa ensemble delle 0Z di martedì di ECMWF vede scenari favorevoli per lo sviluppo,all'inizio della prossima settimana, di un'onda tropicale, che si prevede spostarsi al largo delle coste africane venerdì*.
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Re: Stagione degli uragani atlantici, 2019
Molto bello questo uragano tanto bello quanto poco temibile onde a parte a quanto pare..
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Re: Stagione degli uragani atlantici, 2019
Molto bello
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Re: Stagione degli uragani atlantici, 2019
L'ex uragano Lorenzo minaccia l'Europa...
Ciclone post-tropicale Lorenzo
L'uragano Lorenzo spazzolava le isole Azzorre occidentali mercoledì mattina presto*, passando a 90 km a nord dell'isola di Flores alle 2:00 EDT mercoledì come un uragano di categoria 1 con venti di 145 km/h.
Secondo il National Hurricane Center (NHC), Lorenzo ha portato forti venti da uragano nella vicina isola di Corvo, dove sono stati registrati venti di 120 km/h, con raffiche a 163 km/h.
Venti di questa forza sono stati raramente sperimentati nelle Azzorre e l'Associated Press ha riportato numerosi alberi abbattuti così come le linee elettriche.
Il capo dell'Agenzia della protezione civile delle Azzorre, Carlos Neves, ha dichiarato che il porto principale dell'isola di Flores ha subito "gravi danni" come parte del molo, l'edificio del porto e alcuni container che sono stati "inghiottiti" dal mare.
Mercoledì alle 11 EDT, Lorenzo aveva completato il passaggio verso una tempesta extratropicale e non era quindi più un uragano. L'ex-Lorenzo si sta dirigendo verso nord-est a 70 km/h verso l'Irlanda con venti di 130 km\h.
Le immagini satellitari mostrano che Lorenzo ha ormai perso le sue caratteristiche tropicali, a causa di temperature del mare di circa 20°C, in rapida diminuzione man mano che il sistema si avvicina all'Europa.
L'ex Lorenzo è comunque una tempesta insolitamente grande, con venti da uragano che si estendono verso l'esterno fino a 240 km dal centro.
Lungo il semicerchio orientale della tempesta - la parte che interesserà l'Irlanda - i venti da tempesta tropicale si estrendono lungo un'area di 1180 km di diametro.
Questo enorme campo di vento ha creato grandi onde su una vasta regione dell'oceano, come scritto ampiamente nella discussione di ieri.
Si prevede che l'ex Lorenzo si indebolirà solamente poco prima di raggiungere l'Irlanda, portando venti di 113 km/h (appena al di sotto della forza di Categoria 1) lungo la costa nord-occidentale dell'isola verde, giovedì notte*.
L'ex Lorenzo potrebbe apportare venti da tempesta tropicale anche in alcune regioni del Regno Unito entro venerdì mattina*.
Il modello WaveWatch 3 prevede onde con un'altezza fino a 11 m al largo dell'Irlanda tra giovedì pomeriggio* e la sera*.
L'Irish Meteorological Service ha emesso un'allerta arancione per l'intera costa occidentale dell'Irlanda.
In Irlanda nordoccidentale, forti piogge superiori a 50 mm potrebbero causare preoccupazioni inondazioni.
Il resto della nazione è sotto una allerta gialla per i venti forti.
-----
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Ciclone post-tropicale Lorenzo
L'uragano Lorenzo spazzolava le isole Azzorre occidentali mercoledì mattina presto*, passando a 90 km a nord dell'isola di Flores alle 2:00 EDT mercoledì come un uragano di categoria 1 con venti di 145 km/h.
Secondo il National Hurricane Center (NHC), Lorenzo ha portato forti venti da uragano nella vicina isola di Corvo, dove sono stati registrati venti di 120 km/h, con raffiche a 163 km/h.
Venti di questa forza sono stati raramente sperimentati nelle Azzorre e l'Associated Press ha riportato numerosi alberi abbattuti così come le linee elettriche.
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Mercoledì alle 11 EDT, Lorenzo aveva completato il passaggio verso una tempesta extratropicale e non era quindi più un uragano. L'ex-Lorenzo si sta dirigendo verso nord-est a 70 km/h verso l'Irlanda con venti di 130 km\h.
Le immagini satellitari mostrano che Lorenzo ha ormai perso le sue caratteristiche tropicali, a causa di temperature del mare di circa 20°C, in rapida diminuzione man mano che il sistema si avvicina all'Europa.
L'ex Lorenzo è comunque una tempesta insolitamente grande, con venti da uragano che si estendono verso l'esterno fino a 240 km dal centro.
Lungo il semicerchio orientale della tempesta - la parte che interesserà l'Irlanda - i venti da tempesta tropicale si estrendono lungo un'area di 1180 km di diametro.
Questo enorme campo di vento ha creato grandi onde su una vasta regione dell'oceano, come scritto ampiamente nella discussione di ieri.
Si prevede che l'ex Lorenzo si indebolirà solamente poco prima di raggiungere l'Irlanda, portando venti di 113 km/h (appena al di sotto della forza di Categoria 1) lungo la costa nord-occidentale dell'isola verde, giovedì notte*.
L'ex Lorenzo potrebbe apportare venti da tempesta tropicale anche in alcune regioni del Regno Unito entro venerdì mattina*.
Il modello WaveWatch 3 prevede onde con un'altezza fino a 11 m al largo dell'Irlanda tra giovedì pomeriggio* e la sera*.
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In Irlanda nordoccidentale, forti piogge superiori a 50 mm potrebbero causare preoccupazioni inondazioni.
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Re: Stagione degli uragani atlantici, 2019
Dal 1°Novembre 2019 il Dr. Jeff Masters lascerà il blog "Category 6" di WU per trasferirsi su un sito americano a pagamento.
Inutile dire che è grazie ai suoi articoli che tre anni fa mi sono appassionato a questo fantastico mondo dei cicloni tropicali e degli eventi meteo estremi.
È stato un piacere tradurre ed adattare i suoi articoli, semplici, chiari ed immediati che hanno arricchito il mio bagaglio meteo-culturale.
Purtoppo dal prossimo anno mi sarà più difficile seguire la stagione atlantica, in quanto reperire il materiale che il Dr. Masters condensava nei suoi articoli ed interpretare i complessi post del NHC sarà più difficile.
Intanto ci godiamo l'ultimo mese di attività del 2019, ringraziandovi tutti per l'attenzione e il successo di questo mio piccolo spazio.
A presto
Inutile dire che è grazie ai suoi articoli che tre anni fa mi sono appassionato a questo fantastico mondo dei cicloni tropicali e degli eventi meteo estremi.
È stato un piacere tradurre ed adattare i suoi articoli, semplici, chiari ed immediati che hanno arricchito il mio bagaglio meteo-culturale.
Purtoppo dal prossimo anno mi sarà più difficile seguire la stagione atlantica, in quanto reperire il materiale che il Dr. Masters condensava nei suoi articoli ed interpretare i complessi post del NHC sarà più difficile.
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Re: Stagione degli uragani atlantici, 2019

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Re: Stagione degli uragani atlantici, 2019
Vado un po' offtopic ma questa tempestina merita...
Super-Tifone Hagibis
Il 2 ottobre, il Joint Typhoon Warning Center ha iniziato a monitorare un disturbo tropicale che si trovava a poche centinaia di km ad est delle Isole Marianne.
Il giorno dopo, il 3 ottobre, è stato previsto che il disturbo aveva un'alta probabilità di rapida intensificazione. Il giorno successivo, sia la JTWC che la Japan Meteorological Agency hanno iniziato a pubblicare avvisi sulla depressione tropicale 20W, la 38a depressione della stagione dei tifoni del Pacifico del 2019.
Il 5 ottobre, la depressione si è rapidamente intensificata in una tempesta tropicale e il JMA le ha dato il nome "Hagibis".
Le temperature della superficie del mare e il basso shear hanno permesso a Hagibis di rafforzarsi ulteriormente e, il 6 ottobre, Hagibis è diventata una forte tempesta tropicale.
Il 7 ottobre, mentre continuava a spostarsi a ovest, Hagibis si è intensificato in modo esplosivo ed divenuto un super-tifone (equivalente ad un uragano di Cat4) nell'arco di poche ore, sviluppando un "pinhole eye".
Nei cicloni troplicali, un pinhole eye è indice di elevata potenza. Rappresenta un occhio con un diametro molto piccolo, intorno ai 10-15 km, rispetto ai "classici" 30-60 km.
https://himawari8-dl.nict.go.jp/himawari8/movie/720/20191007_pir3.mp4?uid=1570542537197
(Nel link si vede l'animazione video delle 24h di ieri, 7 ottobre 2019. Credits: Himawari-8)
Mentre si avvicinava alle aree disabitate delle Isole Marianne, una forte attività convettiva, dovuta a condizioni estremamente favorevoli, ha visto Hagibis diventare un super tifone equivalente ad un uragano di categoria 5 sulla scala Saffir-Simpson, con velocità del vento sostenute di 260 km/h.
Hagibis ha quindi attraversato le Isole Marianne alle 15:30 UTC del 7 ottobre durante la sua fase più intensa, con venti sostenuti di 195 km/h e una pressione centrale di 915 hPa.
Il processo di intensificazione è stato davvero pazzesco; in appena 18h Hagibis è passato da tempesta tropicale ad un ciclone equivalente ad un uragano di Cat 4 ed in 24h in un uragano-equivalente di Cat 5.
Dopo aver superato le Isole Marianne, Hagibis ha iniziato un ERC (eyewall replacement cycle) che ha portato alla fine della rapida fase di intensificazione.
Non appena l'eyewall primario ha cominciato la sua fase di "smantellamento", il JTWC ha subito declassato il sistema ad uragano di categoria 4 equivalente (resta sempre un super tifone), alle 00:00 UTC dell'8 ottobre.
Dopo l'ERC, Hagibis ha di nuovo raggiunto la categoria di super-tifone di Cat5-equivalente, alle ore 12:50 UTC dell'8 ottobre 2019.
Per i prossimi 2-3 giorni, Hagibis rimarrà un potentissimo tifone. Il windshear rimarrà da basso a moderato (circa 10 nodi). Le temperature della superficie del mare si raffredderanno solo leggermente, scendendo a circa 29°C, e l'ambiente diventerà solo un po' più secco.
Probabilmente ci saranno ancora future fluttazioni della forza di Hagibis, principalmente dovuti ad ulteriori ERC, ognuno dei quali potrebbe smorazre i venti più sostenuti per un giorno o più, mentre Hagibis si allarga, diffondendo l'energia del vento su un'area più ampia.
Durante questa settimana, Hagibis riuscirà ad effettuare un classico percorso ricurvo, inarcandosi verso nord-ovest e poi a nord verso il Giappone e forse effettuando un landfall questo fine settimana sull'isola di Honshu.
E' molto probabile che Hagibis si indebolirà in modo significativo mentre si avvicina al Giappone, grazie all'aumento dello shear, dell'aria più secca e di SST più fredde, ma il ritmo di tale indebolimento rimane da vedere.
Nelle previsioni del lunedì mattina, il JTWC ha previsto che Hagibis si sarebbe avvicinato alla costa centrale di Honshu, a est di Kyoto, sabato come tempesta di categoria 2.
------
Articolo tratto dalle informazioni disponibili sulla pagina Wiki "2019 Typhoon season" e dall'articolo del Dr. Jeff Masters del blog "Category 6".
Super-Tifone Hagibis
Il 2 ottobre, il Joint Typhoon Warning Center ha iniziato a monitorare un disturbo tropicale che si trovava a poche centinaia di km ad est delle Isole Marianne.
Il giorno dopo, il 3 ottobre, è stato previsto che il disturbo aveva un'alta probabilità di rapida intensificazione. Il giorno successivo, sia la JTWC che la Japan Meteorological Agency hanno iniziato a pubblicare avvisi sulla depressione tropicale 20W, la 38a depressione della stagione dei tifoni del Pacifico del 2019.
Il 5 ottobre, la depressione si è rapidamente intensificata in una tempesta tropicale e il JMA le ha dato il nome "Hagibis".
Le temperature della superficie del mare e il basso shear hanno permesso a Hagibis di rafforzarsi ulteriormente e, il 6 ottobre, Hagibis è diventata una forte tempesta tropicale.
Il 7 ottobre, mentre continuava a spostarsi a ovest, Hagibis si è intensificato in modo esplosivo ed divenuto un super-tifone (equivalente ad un uragano di Cat4) nell'arco di poche ore, sviluppando un "pinhole eye".
Nei cicloni troplicali, un pinhole eye è indice di elevata potenza. Rappresenta un occhio con un diametro molto piccolo, intorno ai 10-15 km, rispetto ai "classici" 30-60 km.
https://himawari8-dl.nict.go.jp/himawari8/movie/720/20191007_pir3.mp4?uid=1570542537197
(Nel link si vede l'animazione video delle 24h di ieri, 7 ottobre 2019. Credits: Himawari-8)
Mentre si avvicinava alle aree disabitate delle Isole Marianne, una forte attività convettiva, dovuta a condizioni estremamente favorevoli, ha visto Hagibis diventare un super tifone equivalente ad un uragano di categoria 5 sulla scala Saffir-Simpson, con velocità del vento sostenute di 260 km/h.
Hagibis ha quindi attraversato le Isole Marianne alle 15:30 UTC del 7 ottobre durante la sua fase più intensa, con venti sostenuti di 195 km/h e una pressione centrale di 915 hPa.
Il processo di intensificazione è stato davvero pazzesco; in appena 18h Hagibis è passato da tempesta tropicale ad un ciclone equivalente ad un uragano di Cat 4 ed in 24h in un uragano-equivalente di Cat 5.
Dopo aver superato le Isole Marianne, Hagibis ha iniziato un ERC (eyewall replacement cycle) che ha portato alla fine della rapida fase di intensificazione.
Non appena l'eyewall primario ha cominciato la sua fase di "smantellamento", il JTWC ha subito declassato il sistema ad uragano di categoria 4 equivalente (resta sempre un super tifone), alle 00:00 UTC dell'8 ottobre.
Dopo l'ERC, Hagibis ha di nuovo raggiunto la categoria di super-tifone di Cat5-equivalente, alle ore 12:50 UTC dell'8 ottobre 2019.
Per i prossimi 2-3 giorni, Hagibis rimarrà un potentissimo tifone. Il windshear rimarrà da basso a moderato (circa 10 nodi). Le temperature della superficie del mare si raffredderanno solo leggermente, scendendo a circa 29°C, e l'ambiente diventerà solo un po' più secco.
Probabilmente ci saranno ancora future fluttazioni della forza di Hagibis, principalmente dovuti ad ulteriori ERC, ognuno dei quali potrebbe smorazre i venti più sostenuti per un giorno o più, mentre Hagibis si allarga, diffondendo l'energia del vento su un'area più ampia.
Durante questa settimana, Hagibis riuscirà ad effettuare un classico percorso ricurvo, inarcandosi verso nord-ovest e poi a nord verso il Giappone e forse effettuando un landfall questo fine settimana sull'isola di Honshu.
E' molto probabile che Hagibis si indebolirà in modo significativo mentre si avvicina al Giappone, grazie all'aumento dello shear, dell'aria più secca e di SST più fredde, ma il ritmo di tale indebolimento rimane da vedere.
Nelle previsioni del lunedì mattina, il JTWC ha previsto che Hagibis si sarebbe avvicinato alla costa centrale di Honshu, a est di Kyoto, sabato come tempesta di categoria 2.
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Articolo tratto dalle informazioni disponibili sulla pagina Wiki "2019 Typhoon season" e dall'articolo del Dr. Jeff Masters del blog "Category 6".




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Re: Stagione degli uragani atlantici, 2019
azz in giappone pure stanno inguaiatelli con gli Uragani
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Re: Stagione degli uragani atlantici, 2019
Notevolissimi anche i Tifoni 

Cade la neve: tutt'intorno è pace. ❄ ⛄ ❄ ❄️ ⛄ ❄ ❄️ ⛄ ❄


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Re: Stagione degli uragani atlantici, 2019
secondo me i Tifoni non hanno nulla da "invidiare" agli uragani .. solo che in Giappone sono meglio preparati e comunque la zona più popolosa dell'isola è nord .. del sud est asiatico, invece, si parla poco in TV, ma spesso sono disastri
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