Per completezza d'informazione, invece, ecco l'intervento su FB (forse anche dal vivo) in una manifestazione che sostanzialmente nega la certezza dell'AGW all'Università La sapienza di Franco Ortolani, Onorevole Senatore del M5S (senza scadere nella politica ragazzi, mi raccomando
):
Clima futuro: buon senso ambientale nella scienza!Studiare il clima con i dati strumentali a disposizione relativi agli ultimi 150 anni circa credendo che il cambiamento climatico dipenda esclusivamente da quanto accaduto in questi 150 anni è una attività (ambientalmente) "riduttiva".
Pensare che gli ultimi 150 anni di storia del clima, dell’ambiente e delle attività umane contengano tutti i dati per capire perché stia avvenendo l’attuale variazione climatico-ambientale è semplicemente folle! Significa credere fermamente che gli ultimi 150 anni circa non hanno un passato ed essere malati di onnipotenza pensando che solo le attività umane siano le responsabili dei cambiamenti globali che stiamo vivendo.
L’inquinamento ambientale è una cosa ed è dovuta alle attività antropiche.
Il cambiamento climatico-ambientale attuale (degli ultimi 150 anni) è tutt’altra cosa e deve essere correttamente inquadrato nella storia millenaria precedente.
Però mancano i dati strumentali, come si fa?
Allora? Casca l’asino?
No! Si deve dire che prima degli ultimi 150 anni nessuna modificazione naturale significativa è avvenuta e che solo nell’ultimo secolo e mezzo quando l’uomo ha cominciato ad inquinare è iniziato come effetto il cambiamento climatico attuale.
Ai freddi calcolatori non passa nemmeno per la testa che le attività umane possano essersi intensificate, casualmente, proprio in una fase in cui il clima stava iniziando a cambiare naturalmente e in relazione a modificazioni plurisecolari. E che, quindi, l’inquinamento antropogenico si sta aggiungendo alla variazione naturale.
E conseguentemente, anche annullando l’inquinamento antropogenico il cambiamento climatico-ambientale continuerebbe ad evolvere secondo la naturale ciclicità.
E’ evidente che le combinazioni di fenomeni terrestri ed extraterrestri sono molteplici e fantasiosi; con i numeri di 150 anni circa è impossibile individuare gli algoritmi plurisecolari e millenari della natura.
Solo chi ha fantasia per capire la fantasia della natura può orientarsi.
E’ evidente che occorre la sinergia tra studiosi della natura che sappiano individuare ed interpretare correttamente gli archivi naturali integrati relativi agli ultimi millenni (es. sedimenti climaticamente controllati, reperti archeologici, notizie storiche, ecc,) e studiosi dei dati strumentali degli ultimi 150 anni circa, per orientarsi e prevedere i prossimi cambiamenti del clima e dell’ambiente e fornire in tempo utile adeguate soluzioni per preparare l’ambiente antropizzato alle future condizioni ambientali.
Facile a dirsi. Quasi impossibile a farsi!
Incomunicabilità tra studiosi “freddi ma limitati nel tempo” e studiosi “fantasiosi”.
Prevaricazioni non sempre non interessate perché il cambiamento del clima e dell’ambiente è anche un business diversificato globale.
Clima futuro: scienza e buon senso ambientale.
Il riscaldamento globale 1000 anni fa e 2000 anni fa circa c'è stato e senza contributi antropogenici. In tutto il Mediterraneo ci sono le evidenze geoarcheologiche e storiche...non numeriche e quindi incomprensibili da chi dipende solo dal dato numerico che deve negare la storia del clima e dell'ambiente che deve nascere per forza 150 anni fa circa! "Fantasia" della natura basata sugli archivi geoarcheologici integrata con i dati numerici per il breve periodo ultimo.
Chi nega gli archivi geoarcheologici integrati è "fuori dalla realtà": è un negazionista che nega che il clima ed ambiente abbiano avuto una evoluzione nelle ultime migliaia di anni indipendentemente dall'inquinamento antropogenico ultimo.
Alla ciclicità naturale climatica negli ultimi 150 anni circa si sovrappone l'attività antropica con emissioni climalteranti il cui controllo e riduzione devono essere fortemente condivisi e attuati. È evidente che la modificazione climatico ambientale continuerà ad accentuarsi come avvenuto 1000 anni fa nel periodo caldo medievale tra il 1000 e 1300. Buon senso e pragmatismo scientifico evidenziano che oltre alle innovazioni industriali tese a ridurre le emissioni gassose climalteranti bisogna intervenire diffusamente per preparare il territorio al fine di mitigare gli impatti sull'ambiente naturale, le attività agricole, le risorse idriche e ambientali come fiumi e spiagge...