Vito Vitale, primo ricercatore dell’istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Cnr, i livelli sono davvero così alti?
«Sì, anche la stazione artica italiana del Cnr ha rilevato una diminuzione dell’azoto intorno al 40 per cento».
L’Italia cosa rischia?
«Allo stato attuale nulla. E’ un fenomeno che riguarda l’Artico, da noi i livelli sono assolutamente sotto controllo».
Si dovrà stare più attenti alle esposizioni solari?
«In Italia le precauzioni sono le solite. In Scandinavia dovranno essere maggiori».
Perché è tornato il buco?
«L’inverno nella stratosfera è stato molto rigido, è l’altra faccia del riscaldamento globale».
C’entrano i famigerati Cfc?
«Certo, anche se nell’occidente sono stati messi al bando, queste sostanze restaranno per altri decine di anni nell’atmosfera».
Quando si richiuderà il buco?
«Nel giro di un mese». (F.Oli.)
Sorpresa, torna il buco dell’ozono
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