30.12.2014 Sfondamento dello stau appenninico sulla Campania
Inviato: giovedì 1 gennaio 2015, 17:59
Quest'ultima ondata di freddo verificatasi nei giorni 30-31 dicembre 2014 in Campania, ha fatto notare a me ma anche ad altri utenti appassionati un dato di fatto non da poco per la meteo campana.
Ne parlavo con Nick, DreamDesign e qualcun altro...
Generalmente, una massa d'aria fredda proveniente dai Balcani e originaria del continente russo, quando si dirige verso il Mediterraneo occidentale, si umidifica sul mare Adriatico e quando impatta la barriera appenninica subisce il sollevamento forzato ( effetto stau ) che costringe fisicamente la massa d'aria che viaggia nei bassi strati a sollevarsi verso l'alto rapidamente dando origine alla condensazione e alla produzione di nubi e fenomeni associati. Quando la massa d'aria è fredda come quella di questa ondata di freddo i fenomeni sono nevosi altrimenti piove.
Normalmente la barriera appenninica offre un baluardo quasi invalicabile e nel suo lato sotto vento l'effetto favonico che costringe l'aria a riscaldarsi per compressione adiabatica nella sua discesa, la secca a tal punto che le nubi e i fenomeni scompaiono quasi del tutto dando origine a cielo sereno al di qua della barriera montuosa. Le nubi poi tendono a riformarsi in mare aperto in mezzo al tirreno dove il flusso si ricompatta e raccoglie nuovamente l'apporto umido dell'acqua in evaporazione dal mare.
Questo tipo di evoluzione è quella classica con masse d'aria che arrivano a toccare i -9/-10 gradi alla quota di 850 Hpa.
Tante volte in passato abbiamo assistito a tali tipi di irruzione continentale e le nevicate deboli a volte quasi insignificanti hanno interessato le aree al confine regionale e parte di quelle interne dissolvendosi o mancando del tutto sulle aree di costa.
Anche le città come AV e BN ben colpite in quest'ultima irruzione, non lo sono affatto durante lo stesso tipo di entrata fredda ma con temperature in quota più alte. I cosiddetti meteo lamenti di VerdeIrpinia e di Nevone sulle nevicate scarse con le irruzioni secche da EST NORD-EST non sono un caso ma una conferma di quanto ho sopra descritto.
Cosa accade però quando la massa d'aria fredda proveniente ha temperature inferiori ai -9/-10 gradi a 850hpa ?
Succede quello che è accaduto anche in passato in episodi simili.
Per farvi comprendere meglio vi faccio il paragone tra l'ondata fredda del 16 dic 1988 e questa del 31 dic 2014
Il 16 dic 1988 la situazione era la seguente
Il cloue dell'irruzione giunse sulla Campania nelle ore diurne del 16 dic a differenza di questa ultima che è arrivata in serata.
Ciò consenti il rilevamento di massime diurne inferiori rispetto a quelle di quest'ultima che ha visto le massime del giorno 31 risalire anche oltre lo zero sin ai 400 mt. Nel 1988 io invece rilevai personalmente alla quota di 220 mt una giornata di ghiaccio con massima di -0.2° con termometro non schermato all'ombra.
La differenza sostanziale oltre che alla fase temporale più acuta , fu però la isoterma che giunse in Campania sulla nostra testa. Allora, nel 1988 fu di -10° mentre stavolta nel 2014 è giunta la -12° come testimoniato anche dalla preziosissima stazione meteo montata sul monte Tavola sul Partenio proprio alla quota di 1500 mt dove è di casa la 850 Hpa.
Ecco il grafico della temp sul Tavola
Tra l'altro confermati anche dalle analisi ECMWF-Rome ad 850 Hpa con la -12 ben presente sulla Campania.
Questi due gradi di differenza sono stati fondamentali a consentire uno sfondamento della barriera appenninica decisamente più corposo di quanto accadde nel 1988. Le nevicate sono state infatti più copiose e consistenti nel 2014 rispetto a quelle del 1988. Addirittura nel 1988 praticamente nevicò pochissimo a Napoli con pochi fiocchi che sublimarono nel gelo successivo che caddero la mattina del 16 e nelle prime ore del pomeriggio. Fu maggiormente colpita l'area vesuviana ( anche stavolta lo è stato ) dove nevicò molto più intensamente come testimoniato da un filmato del nostro utente Meteopaolo che ho personalmente visionato ed è riferito proprio a quell'episodio in S.Giorgio a Cremano dove la neve accumulò al suolo.
Stavolta invece, non solo è nevicato consistentemente ad AV e BN come dimostra lo stupore dei nostri utenti Burian, Verdeirpinia e Nevone, ma le nevicate sono state maggiori anche a Salerno e sopratutto a Napoli e Caserta. Quest'ultima città favorita dalla vicinanza all'appenino rispetto al capoluogo regionale , ha visto una nevicata decisamente più corposa di quella napoletana.
Ma anche Napoli che in genere con le irruzioni da E NE non vede nemmeno un fiocco, ha stavolta goduto di una fioccata decente in grado di imbiancare per bene le strade cittadine dei quartieri collinari come avvenuto in passato in altre situazioni di tipologia diversa per massa d'aria e provenienza della stessa.
La conclusione che faccio è:
Quando la massa d'aria fredda proveniente da E NE è più fredda di -9/-10 gradi ad 850 Hpa , le possibilità di precipitazioni nevose per sfondamento stau appenninico aumentano nettamente rispetto a quando le stesse temp sono inferiori. Quanti più gradi è bassa tanto più intense sono le precipitazioni che riescono a valicare la barriera montuosa sino a interessare le coste. In quest'ultimo episodio è nevicato anche a Capri a Positano e il sottozero si è avuto anche in pieno centro urbano di Napoli sul lungomare.. Nella nostra rete solo Cetara (SA) non è scesa sotto lo zero ma per poco con una minima di 0.2°
episodi simili si sono verificati nel recente passato nel 1988, 2001, 2014 e qualche altro anno che mi sfugge...
Credo quindi che se un giorno dovesse arrivare una -13 / -14 in quota ad 850 Hpa, Napoli potrebbe essere interessata da nevicate intense da stau come quelle che si sono avute a BN e AV in quest'ultima irruzione. E' un mio ragionamento condivisibile o no che faccio dopo essermi studiato un minimo la fenomenologia di questi ultimi 25 anni
Sono graditi commenti e considerazioni
grazie
Ice
Ne parlavo con Nick, DreamDesign e qualcun altro...
Generalmente, una massa d'aria fredda proveniente dai Balcani e originaria del continente russo, quando si dirige verso il Mediterraneo occidentale, si umidifica sul mare Adriatico e quando impatta la barriera appenninica subisce il sollevamento forzato ( effetto stau ) che costringe fisicamente la massa d'aria che viaggia nei bassi strati a sollevarsi verso l'alto rapidamente dando origine alla condensazione e alla produzione di nubi e fenomeni associati. Quando la massa d'aria è fredda come quella di questa ondata di freddo i fenomeni sono nevosi altrimenti piove.
Normalmente la barriera appenninica offre un baluardo quasi invalicabile e nel suo lato sotto vento l'effetto favonico che costringe l'aria a riscaldarsi per compressione adiabatica nella sua discesa, la secca a tal punto che le nubi e i fenomeni scompaiono quasi del tutto dando origine a cielo sereno al di qua della barriera montuosa. Le nubi poi tendono a riformarsi in mare aperto in mezzo al tirreno dove il flusso si ricompatta e raccoglie nuovamente l'apporto umido dell'acqua in evaporazione dal mare.
Questo tipo di evoluzione è quella classica con masse d'aria che arrivano a toccare i -9/-10 gradi alla quota di 850 Hpa.
Tante volte in passato abbiamo assistito a tali tipi di irruzione continentale e le nevicate deboli a volte quasi insignificanti hanno interessato le aree al confine regionale e parte di quelle interne dissolvendosi o mancando del tutto sulle aree di costa.
Anche le città come AV e BN ben colpite in quest'ultima irruzione, non lo sono affatto durante lo stesso tipo di entrata fredda ma con temperature in quota più alte. I cosiddetti meteo lamenti di VerdeIrpinia e di Nevone sulle nevicate scarse con le irruzioni secche da EST NORD-EST non sono un caso ma una conferma di quanto ho sopra descritto.
Cosa accade però quando la massa d'aria fredda proveniente ha temperature inferiori ai -9/-10 gradi a 850hpa ?
Succede quello che è accaduto anche in passato in episodi simili.
Per farvi comprendere meglio vi faccio il paragone tra l'ondata fredda del 16 dic 1988 e questa del 31 dic 2014
Il 16 dic 1988 la situazione era la seguente
Il cloue dell'irruzione giunse sulla Campania nelle ore diurne del 16 dic a differenza di questa ultima che è arrivata in serata.
Ciò consenti il rilevamento di massime diurne inferiori rispetto a quelle di quest'ultima che ha visto le massime del giorno 31 risalire anche oltre lo zero sin ai 400 mt. Nel 1988 io invece rilevai personalmente alla quota di 220 mt una giornata di ghiaccio con massima di -0.2° con termometro non schermato all'ombra.
La differenza sostanziale oltre che alla fase temporale più acuta , fu però la isoterma che giunse in Campania sulla nostra testa. Allora, nel 1988 fu di -10° mentre stavolta nel 2014 è giunta la -12° come testimoniato anche dalla preziosissima stazione meteo montata sul monte Tavola sul Partenio proprio alla quota di 1500 mt dove è di casa la 850 Hpa.
Ecco il grafico della temp sul Tavola
Tra l'altro confermati anche dalle analisi ECMWF-Rome ad 850 Hpa con la -12 ben presente sulla Campania.
Questi due gradi di differenza sono stati fondamentali a consentire uno sfondamento della barriera appenninica decisamente più corposo di quanto accadde nel 1988. Le nevicate sono state infatti più copiose e consistenti nel 2014 rispetto a quelle del 1988. Addirittura nel 1988 praticamente nevicò pochissimo a Napoli con pochi fiocchi che sublimarono nel gelo successivo che caddero la mattina del 16 e nelle prime ore del pomeriggio. Fu maggiormente colpita l'area vesuviana ( anche stavolta lo è stato ) dove nevicò molto più intensamente come testimoniato da un filmato del nostro utente Meteopaolo che ho personalmente visionato ed è riferito proprio a quell'episodio in S.Giorgio a Cremano dove la neve accumulò al suolo.
Stavolta invece, non solo è nevicato consistentemente ad AV e BN come dimostra lo stupore dei nostri utenti Burian, Verdeirpinia e Nevone, ma le nevicate sono state maggiori anche a Salerno e sopratutto a Napoli e Caserta. Quest'ultima città favorita dalla vicinanza all'appenino rispetto al capoluogo regionale , ha visto una nevicata decisamente più corposa di quella napoletana.
Ma anche Napoli che in genere con le irruzioni da E NE non vede nemmeno un fiocco, ha stavolta goduto di una fioccata decente in grado di imbiancare per bene le strade cittadine dei quartieri collinari come avvenuto in passato in altre situazioni di tipologia diversa per massa d'aria e provenienza della stessa.
La conclusione che faccio è:
Quando la massa d'aria fredda proveniente da E NE è più fredda di -9/-10 gradi ad 850 Hpa , le possibilità di precipitazioni nevose per sfondamento stau appenninico aumentano nettamente rispetto a quando le stesse temp sono inferiori. Quanti più gradi è bassa tanto più intense sono le precipitazioni che riescono a valicare la barriera montuosa sino a interessare le coste. In quest'ultimo episodio è nevicato anche a Capri a Positano e il sottozero si è avuto anche in pieno centro urbano di Napoli sul lungomare.. Nella nostra rete solo Cetara (SA) non è scesa sotto lo zero ma per poco con una minima di 0.2°
episodi simili si sono verificati nel recente passato nel 1988, 2001, 2014 e qualche altro anno che mi sfugge...
Credo quindi che se un giorno dovesse arrivare una -13 / -14 in quota ad 850 Hpa, Napoli potrebbe essere interessata da nevicate intense da stau come quelle che si sono avute a BN e AV in quest'ultima irruzione. E' un mio ragionamento condivisibile o no che faccio dopo essermi studiato un minimo la fenomenologia di questi ultimi 25 anni
Sono graditi commenti e considerazioni
grazie
Ice