Luglio 1983. Vivere a 47°C di giorno e 35 di notte

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sannio_snow
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Luglio 1983. Vivere a 47°C di giorno e 35 di notte

Messaggioda sannio_snow » domenica 5 luglio 2015, 20:39

Girando per il web mi sono imbattuto in questo interessantissimo racconto (non so di chi sia) di vita vissuta, datato luglio 1983, che qui vi riporto:

"All'epoca avevo 19 anni e decisamente ben più tollerante al caldo di come non lo sia oggi. Era il 1983 e abitavo in una località del sassarese in Sardegna, epicentro dell'ondata di calore peggiore anche di quella del Luglio 2003.

Allora non c'era Internet per avere informazioni. NIENTE, c'erano solo le previsioni meteo della RAI, e siccome era Estate, venivano annunciate dalle signorine "buona sera".

Probabilmente era il 18 Luglio quando vidi il termometro della mia stazione meteo toccare la fatidica soglia di 40°C attorno alle 18, salendo di botto di 10°C, dato che alle 16 c'erano 30°C.

Tale fenomeno, per la mia esperienza di allora, era davvero raro, in quanto i pomeriggio erano quasi sempre refrigerati dalla brezza, ma quel giorno no, un vento rovente si mise a soffiare da est, sputando il calore dell'interno verso la costa.

Poi seppi che una stazione meteo dell'aeronautica militare (se non erro era Capo San Lorenzo), quel pomeriggio misurò 47°C.

Un valore assurdo per la Sardegna.

La sera, come ero solito fare, uscii con gli amici, ma il caldo non mollava, rammento ancor oggi che l'aria soffiava bollente e bruciava la pelle. Il caldo era asfissiante e secchissimo anche alle 23, e quando tornai a casa il termometro misurava 36°C.

La notte fu caldissima, ed il mattino dopo la temperatura minima fu di 31°C. Un valore minimo che non avevo mai visto prima di quel giorno.

Quel mattino, il sole appariva di un colore insolito, quasi sangue, ed era immerso in un cielo appannato di arancione. Era giunta un'ondata di calore epocale e l'atmosfera era spettrale.

La gente iniziò a parlare di caldo, chi aveva un termometro lo portò in cortile, per strada per misurare la temperatura. Il caldo era il tema di quei giorni.

Il mio termometro, posto nella stazione meteo che anni addietro avevo costruito in legno e dipinto di vernice bianca di barca, quel pomeriggio segnò 44°C.

Mi pareva un sogno, un incubo, un non so che.

Quel pomeriggio uscivo varie volte dal relativo fresco di casa per vedere il termometro, e l'aria che mi veniva addosso sembrava venire da un grande braciere di carbone ardente.

Ero molto incuriosito dall'evento, e come spesso avveniva, ascoltavo ogni pomeriggio RADIO TG3, edizione regionale (Sardegna), che trasmetteva il bollettino meteo e le temperature appena registrate.

I valori letti dal giornalista facevano accapponare la pelle. E la notizia del giorno era il caldo. Ma anche il caldo a quei valori fa venire "la pelle d'oca". Non so perché, ma a me succedeva così, ed è una sensazione che ho provato anche in seguito con 42 gradi.

Quei giorni la tipica brezza sparì, ma anche il vento iniziò soffiare debole, per poi intensificarsi a fine luglio.

Rammento che in quei giorni, Videolina, la prima tv privata della regione, trasmise vari servizi dell'ondata di calore, ed appresi che gli allevamenti di polli del Campidano avevano visto decimata la popolazione.

A migliaia e migliaia furono gli animali da cortile a morire di caldo, in specialmodo gli negli allevamenti, al chiuso.

Ma non morivano di caldo solo gli animali, e si iniziò a parlare di persone che morivano durante il lavoro. Spesso erano operai costretti a lavorare sotto quel sole cocente, oppure persone anziane.

Ma l'evento più drammatico stava per iniziare, era quello degli incendi. Già dal primo giorno di caldo si erano avuti i primi incendi, ma questi si erano man mano ingigantiti e aggredivano zone sempre più ampie.

Il cielo era ovattato di fumo, e si sentiva un odore acre di incendio. Dal cielo iniziarono a cadere ceneri. Una mattina gli oggetti posti all'esterno era lievemente velati di fuliggine. Erano le ceneri dei boschi secolari che andavano a fuoco.

Il caldo non passava, le notti erano caldissime, il mio termometro non scese mai sotto la soglia di 30°C in tutto il periodo di quel luglio, per 15 giorni (sino ai primi di agosto) misurai sempre massime oltre i 40°C e minime sempre superiori ai 30.

Anche le case iniziarono a divenire bollenti, e tante famiglie dormivano in cortile perché in casa era impossibile prender sonno. C'è chi iniziò ad accusare anche danni ai mobili in massello, alle porte, in quanto il legno si spaccava dal gran calore.

Non rammento il giorno esatto, ma vi fu una recrudescenza dell'ondata di caldo per effetto anche degli incendi ormai sempre più aggressivi. E una notte la minima fu di 35°C e di giorno vidi il termometro di mercurio salire a 45°C. Forse era il 28 luglio 1983.

Nessuno dava previsioni su quando sarebbe finito quel supplizio.

Si sopravviveva, diverse imprese edilizie, visti gli svenimenti degli operai, decisero di sospendere i lavori.

Alcuni ospedali chiusero per caldo dei reparti. Di certo la climatizzazione non era disponibile come lo è oggi.

La gente moriva di caldo, ed anche i giornali locali iniziarono a parlare di evento storico. In alcuni paesi si passò da una media di un funerale alla settimana ad un funerale al giorno.

Si viveva un evento tragico che fu culminò da una notizia gravissima: nella zona di Tempio Pausania, città del nord Sardegna, gli incendi che non davano tregua ai boschi secolari, circondarono un folto gruppo di persone che cercavano di spegnere un incendio.

E' l'incendio noto come di Curraggia, era il 28 luglio 1983.

L'incendio provocò 9 morti e 15 feriti tra le persone che cercavano di spegnerlo. Tra le varie ipotesi sulle le cause che scatenarono le fiamme, l'opera dei piromani è una certezza. Le concause furono le alte temperature estive di quei giorni e il vento che soffiava impetuoso.

Le fiamme partirono dal mare, si fecero largo tra strade, boschi e arbusti in direzione di Tempio Pausania fino ad arrivare nelle campagne di Bortigiadas e di Aggius per poi propagarsi sulla collina di Curraggia.

Con l'allarme diffuso dal suono delle campane, si organizzarono rifornimenti sul luogo dell'incendio, cibi e bevande di conforto per gli operatori accorsi. Tra i volontari che si prestarono alla lotta contro le fiamme, pochi erano dotati di equipaggiamento adatto: alcuni di loro cercavano di domare le fiamme in ciabatte, vestiti con pantaloncini e maglietta.

Numerosi furono i soccorritori accorsi da tutta la Sardegna, uomini e mezzi del corpo forestale dello stato, dei Vigili del fuoco e delle compagnie municipali antincendio. Diversi di questi uomini, operatori e volontari, furono improvvisamente accerchiati dal fuoco che provocò 9 morti e 15 feriti. (Fonte Wikipedia).

I notiziari iniziarono a parlare diffusamente della situazione di emergenza, e ovunque (specie nei paesi) si aveva paura degli incendi.

La Sardegna era in fiamme, bruciava l'aria, bruciava la terra, bruciavano le persone.

Dopo oltre due settimane il caldo iniziò ad attenuarsi, ed il termometro scese decisamente sotto i 40°C, ma ci volle un'altra settimana prima di avere valori termici più consoni per il periodo per quelle zone, ovvero di 29°C gradi di massima".

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Re: Luglio 1983. Vivere a 47°C di giorno e 35 di notte

Messaggioda Blizzard » domenica 5 luglio 2015, 21:29

Pazzesco....
E' vero, erano tempi di assoluta carenza di informazioni (rispetto ad oggi), potendo contare solo su quello che ci "concedeva" Mamma RAI.
Nelle mie annotazioni ho un solo valore davvero anomalo, un 38°C a NA Capodichino il giorno 27 luglio.
Fu effettivamente una 3a decade di fuoco, con NA Capodichino sempre over 31°C e per 2 volte 34°C.
Cmq bel racconto.......
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Re: Luglio 1983. Vivere a 47°C di giorno e 35 di notte

Messaggioda Giglio rosso » domenica 5 luglio 2015, 21:49

impressionante...spero l'autore abbia esagerato un po , altrimenti deve essere stato un vero incubo tutto questo
Non occorre una religione per dirti ciò che è giusto o è sbagliato; Se non sai distinguere il bene dal male non ti manca la religione ma la coscienza.
https://www.weatherlink.com/bulletin/c8 ... 6b7ef6eacc (staz. meteo Montesarchio )

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Re: Luglio 1983. Vivere a 47°C di giorno e 35 di notte

Messaggioda lupacchiottoirpino » domenica 5 luglio 2015, 23:03

Mamma mia!!! La gente vuole ll caldo , e questi sono i risultati! #mitra
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Re: Luglio 1983. Vivere a 47°C di giorno e 35 di notte

Messaggioda sannio_snow » lunedì 6 luglio 2015, 11:53

Da brividi, anche per la durata dell'ondata di calore!

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Re: Luglio 1983. Vivere a 47°C di giorno e 35 di notte

Messaggioda Picentino27 » lunedì 6 luglio 2015, 18:41

Infernale #:-s #:-s #:-s :-s :-s
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Re: Luglio 1983. Vivere a 47°C di giorno e 35 di notte

Messaggioda Iceman » lunedì 6 luglio 2015, 23:34

solo al pensiero ci si sente male
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Re: Luglio 1983. Vivere a 47°C di giorno e 35 di notte

Messaggioda Fabietto17 » martedì 7 luglio 2015, 8:54

:ymsick: :ymsick: :ymsick:
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Re: Luglio 1983. Vivere a 47°C di giorno e 35 di notte

Messaggioda pipstin » martedì 7 luglio 2015, 22:18

Non resisterei nemmeno un minuto #mitra #mitra #mitra #mitra
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Re: Luglio 1983. Vivere a 47°C di giorno e 35 di notte

Messaggioda Burian » giovedì 9 luglio 2015, 13:09

A TAL PROPOSITO UN ARTICOLO INTERESSANTE CON DATI A.M USCITO PROPRIO QUALCHE GIORNO FA SUL SITO METEOGIORNALE. RIPORTO INTEGRALMENTE...



Si è trattata di una delle massime ondate di caldo che abbiano colpito la nostra Penisola nel Dopoguerra: di fatto, resistono alcuni record storici di temperature elevate.

Va senz'altro sottolineato, che nell'ultimo quindicennio, le onde di calore sono tornate ad intensificarsi come intensità e durata, e alcuni record di caldo sono stati battuti nel 2003.

Tra il 1982 ed il 1983 un potentissimo Nino interessò le acque intertropicali dell'Oceano Pacifico: fu l'episodio più intenso fino ad allora registrato, tanto che numerosi furono gli sconvolgimenti climatici da esso provocati.

Questo episodio, tra l'altro, intensificò gli studi su tale fenomeno che, almeno fino a quel momento, era quasi sconosciuto eccetto che a pochi climatologi sudamericani.

Tra gli effetti di quel disastroso El Nino c'è probabilmente da annoverare la grande ondata di caldo estiva della seconda metà di Luglio del 1983, con temperature che risalirono fino a valori record, superati (ma non sempre) solo nell'Estate del 2003, al Centro e Nord Italia, e in quella del 2007 al Sud.

L'ondata di caldo interessò un periodo lunghissimo di tempo, con picchi di temperatura costantemente elevati.

Non resta che citare le più significative temperature misurate giorno per giorno, riportate dall'archivio del NOAA (al quale vanno imputati eventuali errori od imprecisioni):

18 Luglio 1983:

Si estende sulla nostra Penisola un poderoso cuneo anticiclonico africano, con isoterme attorno ai +18-20°C ad 850 hPa.

Bolzano: +39,0°C; Pescara: +40,0°C.

19 Luglio 1983:

Bologna: +37,4°C; Forlì, Firenze, Viterbo: +37,0°C; Marina di Ginosa: +37,6°C; Alghero: +38,4°C.

20 Luglio 1983:

Una depressione sulla Penisola Iberica intensifica ulteriormente l'Anticiclone Africano sull'Italia. L'isoterma di +20°C ad 850 hPa abbraccia oramai tutta l'Italia, con una lingua di +25°C che raggiunge la Sardegna.

Bologna: +39,6°C; Piacenza: +36,0°C; Venezia: +38,0°C; Forlì, Cervia, Ancona, Rieti: +37,0°C; Alghero: +37,4°C; Decimomannu: +39,0°C.

21 Luglio 1983:

Bolzano: +39,1°C; Milano Malpensa e Milano Linate: +37,0°C; Bergamo: +37,3°C; Piacenza: +38,0°C; Brescia: +39,0°C; Genova: +35,0°C; Bologna: +38,2°C; Perugia: +39,7°C; Pescara: +37,2°; Roma Urbe: +37,0°C; Foggia Amendola: +40,0°C; Olbia: +41,0°C; Decimomannu: +43,0°C.

22 Luglio 1983:

La Sardegna è avvolta da isoterme di +26°C ad 850 hPa; i versanti tirrenici da isoterme di +24°C, mentre aria più fresca giunge sull'Adriatico.

Firenze: +39,0°C; Alghero: +41,0°C; Decimomannu: +44,0°C; Cagliari: +43,6°C.

23 Luglio 1983:

Firenze: +38,0°C; Perugia: +37,4°C; Decimomannu: +42,0°C.

24 Luglio 1983:

L'anticiclone Africano insiste sull'Italia: l'isoterma di +20°C ad 850 hPa raggiunge le Alpi settentrionali, mentre quella di +25°C avvolge le Isole Maggiori ed il versante tirrenico meridionale.

Firenze: +38,4°C; Pescara: +37,6°C; Trapani: +40,2°C; Alghero: +38,4°C; Capo Frasca: +39,2°C; Decimomannu: +43,0°C.

25 Luglio 1983:

Udine Rivolto: +38,2°C; Albenga: +37,0°C; Firenze: +39,8°C; Perugia: +37,1°C; Amendola: +39,6°C; Gioia del Colle: +39,0°C; Lecce: +40,0°C; Crotone: +40,2°C; Trapani: +38,8°C; Catania Sigonella: +43,0°C; Catania Fontanarossa: +41,0°C; Alghero: +40,0°C; Cagliari: +39,6°C; Decimomannu: +43,0°C.

26 Luglio 1983:

La depressione centrata sul Portogallo settentrionale continua a rinforzare l'Anticiclone Africano.
L'isoterma di +25°C ad 850 hPa raggiunge oramai tranquillamente il versante tirrenico della nostra Penisola e la Liguria, mentre le Isole Maggiori sono tra +26 e +27°C.

Bologna: +37,2°; Forlì e Rimini: +37,0°C; Pisa: +37,6°C: Firenze: +42,0°C; Frontone: +39,2°C; Perugia: +38,6°C; Viterbo: +37,8°C; Roma Fiumicino e Guidonia: +37,0°C; Alghero: +40,2°C; Capo Frasca: +39,8°C.

27 Luglio 1983:

La Svizzera è raggiunta da un'isoterma di +25°C ad 850 hPa.

Bolzano: +37,4°C; Tarvisio: +37,2°C; Albenga: +37,1°C; Bologna, Forlì: +37,0°C; Pisa: +37,2°C; Firenze: +41,6°C; Perugia: +38,8°C; Viterbo, Guidonia: +38,0°C; Napoli: +38,6°C; Marina di Ginosa: +38,2°C; Alghero: +40,4°C; Capo Frasca: +40,2°C.

28 Luglio 1983:

L'isoterma di +25°C ad 850 hPa avvolge quasi tutta la nostra Penisola.

Bologna, Rimini: +37,0°C; Firenze: +39,8°C; Perugia: +37,8°C; Viterbo: +38,0°C; Pescara: +37,6°C; Roma Ciampino: +39,0°C; Roma Fiumicino: +38,6°C; Latina: +37,0°C; Frosinone: +38,0°C; Campobasso: +37,4°C; Foggia Amendola: +38,6°C; Gioia del Colle, Lecce: +38,0°C; Catania Fontanarossa: +38,0°C; Alghero: +39,6°C; Olbia: +40,0°C; Decimomannu: +39,0°C.

29 Luglio 1983:

L'isoterma di +28°C ad 850 hPa raggiunge la Sicilia e la Sardegna, mentre sul Nord Italia le isoterme iniziano lentamente a calare.

Torino: +36,2°C; Malpensa: +37,0°C; Milano Linate: +37,2°C; Bergamo: +39,0°C; Piacenza: +39,4°C; Bologna: +40,0°C; Punta Marina: +38,4°C; Forlì: +39,0°C; Perugia: +38,2°C; Ancona: +40,5°C; Pescara: +39,8°C; Roma Ciampino, Latina, Frosinone: +38,0°C; Foggia Amendola: +43,8°C; Gioia del Colle, Grottaglie, Lecce, Reggio Calabria: +40,0°C; Crotone: +40,4°C; Catania, Olbia, Decimomannu: +40,0°C; Alghero: +44,2°C.

30 Luglio 1983:

Pisa, Grosseto: +37,8°C; Firenze: +38,4°C; Latina: +38,0°C; Cagliari: +39,6°C.

31 Luglio 1983:

Bolzano: +37,2°C; Firenze: +40,6°C.

01 Agosto 1983:

L'isoterma di +22°C ad 850 hPa giunge sulla Germania centrale.

Treviso: +38,0°C; Bologna: +37,2°C; Firenze, Forlì: +38,0°C; Ancona: +37,2°C; Alghero: +37,6°C.

Il passaggio di un sistema perturbato portò, il giorno 02 Agosto, a piogge e temperature fresche al Centro Nord, ed a temperature più basse sul Sud Italia, ponendo fine definitivamente all'eccezionale ondata di caldo.

PUBBLICATO DA REDAZIONE ITALIA
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Re: Luglio 1983. Vivere a 47°C di giorno e 35 di notte

Messaggioda sannio_snow » giovedì 9 luglio 2015, 13:20

:-bd

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Re: Luglio 1983. Vivere a 47°C di giorno e 35 di notte

Messaggioda Picentino27 » giovedì 9 luglio 2015, 15:15

:good: ;)
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Re: Luglio 1983. Vivere a 47°C di giorno e 35 di notte

Messaggioda luka avellino » giovedì 9 luglio 2015, 15:55

Che roba.. x_x
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Re: Luglio 1983. Vivere a 47°C di giorno e 35 di notte

Messaggioda verdeirpinia » giovedì 9 luglio 2015, 16:11

ero piccolissimo ma me li ricordo bene quel periodo , fu una cosa impressionante ...... #sun #sun
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Re: Luglio 1983. Vivere a 47°C di giorno e 35 di notte

Messaggioda noqot » giovedì 9 luglio 2015, 18:26

Negli annali del genio civile, quell'estate: 39,7° Battipaglia, 35,1° Salerno, 42,0° Nocera (mah), 38,6° Capodichino, 25,2° Napoli, 37° Avellino, 38,8° Telese, 39° Benevento, 39,5° Montella (mah)
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Re: Luglio 1983. Vivere a 47°C di giorno e 35 di notte

Messaggioda Picentino27 » giovedì 9 luglio 2015, 18:30

#:-s #:-s :good:
noqot ha scritto:Negli annali del genio civile, quell'estate: 39,7° Battipaglia, 35,1° Salerno, 42,0° Nocera (mah), 38,6° Capodichino, 25,2° Napoli, 37° Avellino, 38,8° Telese, 39° Benevento, 39,5° Montella (mah)
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Re: Luglio 1983. Vivere a 47°C di giorno e 35 di notte

Messaggioda Blizzard » giovedì 9 luglio 2015, 20:50

noqot ha scritto:Negli annali del genio civile, quell'estate: 39,7° Battipaglia, 35,1° Salerno, 42,0° Nocera (mah), 38,6° Capodichino, 25,2° Napoli, 37° Avellino, 38,8° Telese, 39° Benevento, 39,5° Montella (mah)


Il 25,2°C di Napoli sarà un 35,2°C immagino, vero?

E poi noto che nell'articolo non vengono citati i 38°C del 28 luglio a NA Capodichino......

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Re: Luglio 1983. Vivere a 47°C di giorno e 35 di notte

Messaggioda Iceman » venerdì 10 luglio 2015, 8:47

non me lo ricordo ma sicuro ero al mare dalla mattina alla sera =))
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Re: Luglio 1983. Vivere a 47°C di giorno e 35 di notte

Messaggioda noqot » venerdì 10 luglio 2015, 17:05

noqot ha scritto:Negli annali del genio civile, quell'estate: 39,7° Battipaglia, 35,1° Salerno, 42,0° Nocera (mah), 38,6° Capodichino, 25,2° Napoli, 37° Avellino, 38,8° Telese, 39° Benevento, 39,5° Montella (mah)


Blizzard ha scritto:Il 25,2°C di Napoli sarà un 35,2°C immagino, vero?

E poi noto che nell'articolo non vengono citati i 38°C del 28 luglio a NA Capodichino......


Si si, cmq ho dato una lettura veloce e non esaustiva, non mi sono soffermato più di tanto per le note difficoltà ad estrarre i file dal sito degli Annali (ma dico io che ci vuole a mettere tutto su di un unico file pdf, mah!).

Neanche io come Mario ricordo questa riscaldata, ma a parte l'età è noto che 30 anni fa il tempo si prendeva più come veniva, non come al giorno d'oggi quando basta qualche grado in più o meno per far parlare di catastrofe, mutamenti climatici e apocalissi varie =))
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Re: Luglio 1983. Vivere a 47°C di giorno e 35 di notte

Messaggioda Iceman » martedì 14 luglio 2015, 21:16

noqot ha scritto:Neanche io come Mario ricordo questa riscaldata, ma a parte l'età è noto che 30 anni fa il tempo si prendeva più come veniva, non come al giorno d'oggi quando basta qualche grado in più o meno per far parlare di catastrofe, mutamenti climatici e apocalissi varie =))


d'accordissimo, oggi si esaspera tutto... ma ormai noi sappiamo come funziona.. io ormai non ci faccio più nemmeno caso..
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