Gli inverni meridionali e la scarsa conoscenza del clima locale.
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Gli inverni meridionali e la scarsa conoscenza del clima locale.
Salve a tutti ragazzi,
Proprio in conclusione di questa bella passata per la nostra regione, mi sono imbattuto in questo post su FB dello scrittore Angelo Forgione..
https://www.facebook.com/AngeloForgioneOfficial/photos/a.10152781784445423/10155907482370423/?type=3&theater
Secondo me questo post è proprio un esempio di come nel Nostro Paese, magari a causa delle notizie racimolate qua e là dai soliti ''siti'', sia scarsa la conoscenza del clima locale.
Già l'esordio del post è sbagliato << Questa è una foto da me scattata il 5 gennaio 2017, esattamente due anni fa. #Nevicata "eccezionale" su #Napoli, si disse, e lo era davvero [...]>>, perché non ricordo nessuna nevicata importante a Napoli nel Gennaio 2017 (ricordo una fioccata coreografica da stau).
Inoltre si continua con << Il riscaldamento globale significa lunghe ondate di caldo nella stagione migliore, fino a ottobre inoltrato, quando ormai ci vantiamo di poter fare i bagni fino ad Halloween; poi immediate trombe d'aria e nubifragi tropicali, e dopo, improvvisamente, il gelo artico, ma a picchi e senza continuità, alternato a tepore quasi primaverile.>>. Glissiamo sugli ormai abusatissimi termini sensazionalistici, a me pare che quest'anno l'autunno (ad eccezione di Settembre, che è estivo a tutti gli effetti quasi sempre) si sia comportato da autunno vero, con qualche pausa qua e là, certamente. L'inverno scorso, a parte gennaio pessimo, mi è sembrato globalmente freddo, a memoria non ricordo addirittura tepori quasi primaverili.
Ancora <<Nel frattempo ci tolgono i pini, i nostri tipici pini, ormai killer di poveri passanti perché di chioma folta e di radici superficiali, non più adatti a stare in piedi al cospetto dei nuovi ventiche spirano oltre i 150 km orari.>> con riferimento alla sciroccata record di fine novembre, un evento del tutto eccezionale che qui passa per normalità. Tra l'atro sciroccate in autunno e primavera sono sempre esistite dalle nostre parti.
Ancora nei commenti scrive <<Tre inverni consecutivi di nevicate eccezionali mai accaduti al Sud. Smettiamola di normalizzare l'eccezionale normalizzato>>, senza fornire uno straccio di prova a questa tesi, fornendo addirittura giudizi su climi che si trovano a centinaia di km di distanza da dove scrive.
Insomma a mio parere se in Italia vige tanta disinformazione è proprio colpa del dilagarsi di queste notizie catastrofiste, soprattutto sui social.
La meteo è una scienza molto complessa e viene ridotta molto spesso a chicchere da bar.
Che ne pensate?
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Secondo me questo post è proprio un esempio di come nel Nostro Paese, magari a causa delle notizie racimolate qua e là dai soliti ''siti'', sia scarsa la conoscenza del clima locale.
Già l'esordio del post è sbagliato << Questa è una foto da me scattata il 5 gennaio 2017, esattamente due anni fa. #Nevicata "eccezionale" su #Napoli, si disse, e lo era davvero [...]>>, perché non ricordo nessuna nevicata importante a Napoli nel Gennaio 2017 (ricordo una fioccata coreografica da stau).
Inoltre si continua con << Il riscaldamento globale significa lunghe ondate di caldo nella stagione migliore, fino a ottobre inoltrato, quando ormai ci vantiamo di poter fare i bagni fino ad Halloween; poi immediate trombe d'aria e nubifragi tropicali, e dopo, improvvisamente, il gelo artico, ma a picchi e senza continuità, alternato a tepore quasi primaverile.>>. Glissiamo sugli ormai abusatissimi termini sensazionalistici, a me pare che quest'anno l'autunno (ad eccezione di Settembre, che è estivo a tutti gli effetti quasi sempre) si sia comportato da autunno vero, con qualche pausa qua e là, certamente. L'inverno scorso, a parte gennaio pessimo, mi è sembrato globalmente freddo, a memoria non ricordo addirittura tepori quasi primaverili.
Ancora <<Nel frattempo ci tolgono i pini, i nostri tipici pini, ormai killer di poveri passanti perché di chioma folta e di radici superficiali, non più adatti a stare in piedi al cospetto dei nuovi ventiche spirano oltre i 150 km orari.>> con riferimento alla sciroccata record di fine novembre, un evento del tutto eccezionale che qui passa per normalità. Tra l'atro sciroccate in autunno e primavera sono sempre esistite dalle nostre parti.
Ancora nei commenti scrive <<Tre inverni consecutivi di nevicate eccezionali mai accaduti al Sud. Smettiamola di normalizzare l'eccezionale normalizzato>>, senza fornire uno straccio di prova a questa tesi, fornendo addirittura giudizi su climi che si trovano a centinaia di km di distanza da dove scrive.
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Re: Gli inverni meridionali e la scarsa conoscenza del clima locale.
Se fa caldo significa che ci sono i cambiamenti climatici, se fa freddo questo è chiaro indice di cambiamenti climatici.
Il GW è un fatto poco controvertibile (al più possiamo discuterne la misura), ma non è che ogni variazione dalla normalità (cosa è poi la normalità?) può essere considerato un sintomo di questi cambiamenti in atto.
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Re: Gli inverni meridionali e la scarsa conoscenza del clima locale.
Tra l'altro con pressappochismi vari e senza uno straccio di dato
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Re: Gli inverni meridionali e la scarsa conoscenza del clima locale.
Stimo Forgione quando difende Napoli ma in questo caso l'articolo sicuramente è molto superficiale sull'argomento meteo e clima.. d'altronde l'informazione generale va dove vuole andare... i tg da sempre parlano di notizie catastrofiche al 98% lasciando a un 2% , forse, quelle positive e belle..
il clima cambia ha le sue oscillazioni, ora per forza dobbiamo imputare all'uomo il motivo dei cambiamenti, per me non lo è in linea globale ma solo in quella locale e sapete perchè inutile che sto qui a rispiegare mille volte qual è il mio pensiero in merito..
viviamo troppo poco per competere con le variazioni climatiche.. 70 anni di vita non sono nulla a cospetto dei millenni nei quali il clima ha avuto le sue oscillazioni sempre.. se un tempo si coltivavano vitigni a 1500/2000 mt in Valle D'Aosta un motivo ci sarà... l'antropizzazione e l'inquinamento sono una caratteristica intervenuta solo nel secolo scorso prima non esistevano praticamente se non per fonti naturali..
il vero problema della terrà è che siamo e saremo sempre di più, lo spazio vitale si restringerà sempre di più , le risorse diminuiranno di conseguenza e prima o poi ci sarà quel reset che azzererà tutto, non ci toccherà ma tra qualche generazione tutto questo sono certo che avverrà..
intanto godiamoci il freddo di questi ultimi anni che stanno mostrando in tal senso una certa inversione di tendenza rispetto al decennio precedente...
Forza gelo
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Re: Gli inverni meridionali e la scarsa conoscenza del clima locale.
Ragazzi perdonatemi se sono off topic, ma spero che il mio intervento rientri nella categoria; sbaglio o stiamo assistendo, almeno al sud, a degli inverni molto più rigidi della media o quanto meno di quelli dei primi anni 2000? Tra l'altro oserei dire che ormai le pianure delle regioni adriatiche vedono la neve come, se non più, delle città della pianura padana situate centinaia di km più a Nord. Proprio riguardo alla disinformazione che vige nei mezzi di comunicazione, internet e tv in primis, ho notato come venga evidenziato spesso che viviamo inverni con temperature sopra la media anche quando forse non è così; tralasciando gli episodi nevosi e di grande freddo che ci hanno accompagnato dal 30 dicembre 2014 ad oggi, mi sembra che la novità rispetto al decennio scorso non sia solamente la maggiore presenza di eventi gelidi rilevanti, ma anche quella di inverni mediamente più freddi. Vorrei porre l'attenzione su quest'inizio di stagione invernale, in cui credo che l'inverno si stia facendo sentire come poche volte ricordo, almeno in quanto a continuità. Non ricordo grossi rialzi termici da inizio dicembre ad oggi, solita scaldata della vigilia a parte naturalmente, e direi che raramente, e qui mi riferisco specialmente alle medie storiche di Napoli, abbiamo avuto una percentuale tanto alta di minime al di sotto o pari ai 5 gradi (ben 22 dal 1 dicembre ad oggi). Ovviamente tutto ciò, unito al fenomeno dello stratwarming, lascia ben sperare per il prosieguo di questo inverno, considerando che spesso e volentieri il mese più freddo e più incline ad avere eventi di una certa portata è febbraio. Ho esposto vari pensieri che mi frullavano per la testa da un po' e sono felice di discuterne con persone più preparate ed esperte sul tema.
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Re: Gli inverni meridionali e la scarsa conoscenza del clima locale.
Quello che dici è giusto, ma non possiamo sapere, secondo me, se questa fase climatica che stiamo vivendo in questi anni si sia ripetuta anche in altre annate, magari quando non c'erano tutti questi dispositivi atti alla registrazione/condivisione.
Aggiungici anche la capillare diffusione delle stazioni meteo e la loro maggior precisione/affidabilità ed il gioco è fatto.
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Re: Gli inverni meridionali e la scarsa conoscenza del clima locale.
whitesnow ha scritto:Ragazzi perdonatemi se sono off topic, ma spero che il mio intervento rientri nella categoria; sbaglio o stiamo assistendo, almeno al sud, a degli inverni molto più rigidi della media o quanto meno di quelli dei primi anni 2000? Tra l'altro oserei dire che ormai le pianure delle regioni adriatiche vedono la neve come, se non più, delle città della pianura padana situate centinaia di km più a Nord. Proprio riguardo alla disinformazione che vige nei mezzi di comunicazione, internet e tv in primis, ho notato come venga evidenziato spesso che viviamo inverni con temperature sopra la media anche quando forse non è così; tralasciando gli episodi nevosi e di grande freddo che ci hanno accompagnato dal 30 dicembre 2014 ad oggi, mi sembra che la novità rispetto al decennio scorso non sia solamente la maggiore presenza di eventi gelidi rilevanti, ma anche quella di inverni mediamente più freddi. Vorrei porre l'attenzione su quest'inizio di stagione invernale, in cui credo che l'inverno si stia facendo sentire come poche volte ricordo, almeno in quanto a continuità. Non ricordo grossi rialzi termici da inizio dicembre ad oggi, solita scaldata della vigilia a parte naturalmente, e direi che raramente, e qui mi riferisco specialmente alle medie storiche di Napoli, abbiamo avuto una percentuale tanto alta di minime al di sotto o pari ai 5 gradi (ben 22 dal 1 dicembre ad oggi). Ovviamente tutto ciò, unito al fenomeno dello stratwarming, lascia ben sperare per il prosieguo di questo inverno, considerando che spesso e volentieri il mese più freddo e più incline ad avere eventi di una certa portata è febbraio. Ho esposto vari pensieri che mi frullavano per la testa da un po' e sono felice di discuterne con persone più preparate ed esperte sul tema.
suppongo che quando parli di Napoli parli di Capodichino perchè da me sono solo due i giorni a dic con minima sotto i 5° e 6 su 8 per i primi 8 gg di gennaio per un totale di 8 gg dal 1 dic ad oggi.. le minime sulle aree sottoposte ad irraggiamento notturno secondo me non sono molto indicative di come evolve un inverno perchè il freddo da irraggiamento è effimero e sebbene esiste su quelle aree non lo è poi durante la giornata.
Riguardo lo stratwarming sicuramente questo inverno pare deporre veramente bene con un inizio anno decisamente sotto media e che non lascia intravedere nel medio e nemmeno nel lungo termine riscaldamenti che riporterebbero i valori oltre la norma.. l'evento di quest'anno è stato da record per la stratosfera e dalla metà del mese a finire gennaio tutto ci saranno altre sorprese.. speriamo coinvolgano anche noi e non l'Europa centrale.. vedremo come evolverà le premesse son buone...
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Re: Gli inverni meridionali e la scarsa conoscenza del clima locale.
leo95nf ha scritto:Quello che dici è giusto, ma non possiamo sapere, secondo me, se questa fase climatica che stiamo vivendo in questi anni si sia ripetuta anche in altre annate, magari quando non c'erano tutti questi dispositivi atti alla registrazione/condivisione.
Aggiungici anche la capillare diffusione delle stazioni meteo e la loro maggior precisione/affidabilità ed il gioco è fatto.
io sono un assoluto promotore di tale teoria... cioè che negli ultimi anni molte cose veniamo a saperle grazie alla diffusione capillare delle fotocamere dei cellulari e della relativa condivisione in rete.. fino ai primi anni 2000 era inesistente poi è iniziata l'era internet ma il boom si è avuto con l'avvento dei social.. oggi non sfugge più nulla, veniamo a conoscenza di spolverate nevose nei posti più impensati e dimenticati ivi comprese le segnalazioni di alcuni nostri utenti su questo forum... personalmente fino a qualche decennio fa io stesso non ero a conoscenza ad esempio della facilità con la quale può nevicare su Salerno con il NE che in genere qui a Napoli porta cieli sereni.. o almeno li portava sicuramente fino a qualche anno fa ma dal 2014 siamo entrati in una fase nuova dalla quale spero non ne usciremo mai per i prossimi 50 anni...
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Re: Gli inverni meridionali e la scarsa conoscenza del clima locale.
Non mi risulta sinceramente .. per puro sfizio tengo alcune medie climatiche e (salvo errori od omissioni) mi sembrano superiori alle medie storiche negli ultimi anni.
E' vero negli in questo decennio c'è stato qualche episodio gelido, ma ci sono stati anche numerosi periodi di mitezza ed inverni davvero caldi.
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Re: Gli inverni meridionali e la scarsa conoscenza del clima locale.
Iceman ha scritto:suppongo che quando parli di Napoli parli di Capodichino perchè da me sono solo due i giorni a dic con minima sotto i 5° e 6 su 8 per i primi 8 gg di gennaio per un totale di 8 gg dal 1 dic ad oggi.. le minime sulle aree sottoposte ad irraggiamento notturno secondo me non sono molto indicative di come evolve un inverno perchè il freddo da irraggiamento è effimero e sebbene esiste su quelle aree non lo è poi durante la giornata.
Riguardo lo stratwarming sicuramente questo inverno pare deporre veramente bene con un inizio anno decisamente sotto media e che non lascia intravedere nel medio e nemmeno nel lungo termine riscaldamenti che riporterebbero i valori oltre la norma.. l'evento di quest'anno è stato da record per la stratosfera e dalla metà del mese a finire gennaio tutto ci saranno altre sorprese.. speriamo coinvolgano anche noi e non l'Europa centrale.. vedremo come evolverà le premesse son buone...
Sì, quando parlavo delle temperature mi riferivo a Napoli Capodichino...ovviamente è come dici, l'irraggiamento e le minime delle aree poco urbanizzate sono da considerare.
Sicuramente è un gennaio molto più movimentato dei precedenti, in cui il clou del freddo si concentrava unicamente nel mese di febbraio.
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Re: Gli inverni meridionali e la scarsa conoscenza del clima locale.
Sì, quando parlavo delle temperature mi riferivo a Napoli Capodichino...ovviamente è come dici, l'irraggiamento e le minime delle aree poco urbanizzate sono da considerare.
Sicuramente è un gennaio molto più movimentato dei precedenti, in cui il clou del freddo si concentrava unicamente nel mese di febbraio.
Sicuramente è un gennaio molto più movimentato dei precedenti, in cui il clou del freddo si concentrava unicamente nel mese di febbraio.
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Re: Gli inverni meridionali e la scarsa conoscenza del clima locale.
Iceman ha scritto:io sono un assoluto promotore di tale teoria... cioè che negli ultimi anni molte cose veniamo a saperle grazie alla diffusione capillare delle fotocamere dei cellulari e della relativa condivisione in rete.. fino ai primi anni 2000 era inesistente poi è iniziata l'era internet ma il boom si è avuto con l'avvento dei social.. oggi non sfugge più nulla, veniamo a conoscenza di spolverate nevose nei posti più impensati e dimenticati ivi comprese le segnalazioni di alcuni nostri utenti su questo forum... personalmente fino a qualche decennio fa io stesso non ero a conoscenza ad esempio della facilità con la quale può nevicare su Salerno con il NE che in genere qui a Napoli porta cieli sereni.. o almeno li portava sicuramente fino a qualche anno fa ma dal 2014 siamo entrati in una fase nuova dalla quale spero non ne usciremo mai per i prossimi 50 anni...
Lo spero anche io. Da quando seguo la meteo su internet (2008 circa) e fino a quel dicembre 2014 non ricordo di aver mai visto termiche ad 850hpa così basse come nelle 3-4 irruzioni che avete citato. Parlo esclusivamente delle termiche e non della neve perchè poi in regione la "storicità" la fanno tanti fattori e non saremo mai d'accordo tutti in base al proprio orticello( basti paragonare il 2012 e il 2017). Pensate che quando 4 anni fa vidi per la prima volta gli spaghi così in basso credevo che nelle nostre zone certe temperature non potessero essere mai raggiunte, viste anche le delusioni degli inverni precedenti che spesso hanno favorito sempre il centro nord. E dopo quell'irruzione e ancor di più dopo quella del gennaio 2017 ero convinto che quel gelo l'avremmo rivisto fra 20 anni e invece c'è stato febbraio 2018 e gennaio 2019 che per il mio orticello è stato storico in quanto vedere la neve posarsi qui, in una zona interessante per l'irraggiamento notturno ma molto ostile alle nevicate, è stata un'emozione davvero bella e mai provata. Speriamo ci sia davvero un'inversione di tendenza e che anche noi ogni tanto possiamo godere di episodi come questi.
Live fast, die young.
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