Stagione degli uragani atlantici, 2019

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Re: Stagione degli uragani atlantici, 2019

Messaggioda leo95nf » mercoledì 4 settembre 2019, 23:17

Bei contributi ragazzi! :good:

<-- Passate dietro per l'utimo aggiornamento su Dorian! Si è formata anche una nuova TS.
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Re: Stagione degli uragani atlantici, 2019

Messaggioda Iceman » giovedì 5 settembre 2019, 15:49

Beh Gabriellin ha tutte le sembianze di un nuovo mostro che nasce...
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Re: Stagione degli uragani atlantici, 2019

Messaggioda leo95nf » giovedì 5 settembre 2019, 23:03

Uragano Dorian

Alle ore 23:00 CET del 5 Settembre 2019 l'uragano Dorian mantiene la Categoria 2, si trova alle coordinate 33.1 N 78.5 W, si sta muovendo a 8 kts verso NE ed ha una pressione di 960 hPa.

L'uragano Dorian giovedì martellava la costa sud-orientale degli Stati Uniti con raffiche di vento da uragano, un pericoloso storm surge, piogge torrenziali e tornado. Più di 200.000 utenti sono senza energia in tutta la regione a partire dalle 11 EDT.
Alle 11 EDT di giovedì, Dorian si era leggermente indebolito ritornando alla Cat 2 con venti di punta di 96 kts. I venti effettivi sulla superficie registrati dagli hurricane hunters erano però più bassi, con valori di picco sotto agli 87 kts.

20192482020_GOES16-ABI-FL-GEOCOLOR-AL052019-1000x1000.jpg
L'uragano Dorian come appare alle 20:20 UTC del 5 settembre 2019. Credits: NOAA


L'uragano si dirigeva a nord nord-est a 13 km/h, con un moto che probabilmente porterà i forti venti dell'eyewall sinistro sulla costa sud della Carolina del Nord, a nord-est di Charleston giovedì pomeriggio*.
È probabile che questi venti di eyewall colpiscano la costa della Carolina del Nord vicino a Wilmington a partire da giovedì sera*, per poi spostarsi lungo la costa della Carolina del Nord durante il giorno di venerdì*.
Il vero centro dell'occhio di Dorian potrebbe non attraversare mai la costa, ma la furia totale di questo formidabile uragano di Cat 2 provocherà comunque una serie di impatti pericolosi.

ezgif.com-optimize(1).gif
Ultima animazione nel visibile che mostra Dorian segure parallelamente la costa del sud-est degli USA. Credits: NOAA
ezgif.com-optimize(1).gif (3.37 MiB) Visto 6262 volte


Dorian, gli effetti sulla costa sudorientale degli USA
Sono state registrare molte raffiche di vento superiori ai 43 kts, secondo il report del NOAA diramato giovedì alle 11 EDT.
La raffica più alta finora è stata di 80 kts (180 km/h) registrata da una boa del NOAA, a 8 km ad ESE di Fripp Island, Carolina del Sud.
L'aeroporto di Charleston, Carolina del Sud, ha riferito una raffica di vento di 59 kts (110 km/h) alle 4:13 del mattino di EDT, e l'aeroporto di Hilton Head, SC, ha riportato una raffica di 58 kts (108 km/h) alle 1:35 di mattina*.


(Dorian live da una piattaforma atlantica. Cape Fear, North Carolina, USA)

Alle 7:50 EDT di giovedì sono stati registrati, dalla boa 41004 del NOAA localizzata a 76 km SE di Charleston (South Carolina), venti sostenuti di 52 kts (97 km/h) con raffiche fino a 74 kts (137 km/h), con onde alte fino a 8 metri.
L'occhio ha attraversato la boa, che registrava una pressione di 959 hPa alle 10:10*.

Come previsto nell'aggiornamento di ieri, Dorian è stato accompagnato sulla terraferma da almeno sette tornado durante la mattina di giovedì* lungo le coste del South e North Carolina.
I tornado associati agli uragani sono in genere di breve durata, ma possono essere intensi e dannosi. Complessivamente, gli uragani rappresentano circa il 3-4% di tutti i tornado dal 1950.
In alcuni anni, come durante la frenetica stagione atlantica del 2004, gli uragani sono responsabili della maggior parte degli uragani statunitensi.
Proprio nel 2004 l'uragano Ivan ha prodotto un record di 118 tornado, di cui 38 in Virginia, l'epidemia di tornado più estesa mai registrata per qualsiasi stato dell'Atlantico o del Nord-Est.

https://twitter.com/i/status/1169565885578850315
(Un tornado a North Myrtle Beach, SC)

L'estesa circolazione di Dorian e i forti venti hanno generato un potente storm surge.
Finora, fortunatamente, lo storm surge che si è verificato in Florida, Georgia e Carolina del Sud si è presentato in concomitanza della bassa marea, il che ha limitato i danni.
I venti di Dorian sono stati inoltre allineati più parallelamente alla costa, il che ha contribuito a limitare le altezze delle mareggiate.

I livelli d'acqua più alti sono stati segnalati a Fernandina Beach, FL, vicino al confine con la Georgia, con 77 cm al di spora del limite di alta marea(chiamato Mean Higher High Water, MHHW), classificandosi come l'ottavo più alto mai registrato.
Si prevede che lo storm surge di Dorian causerà inondazioni minori o gravi lungo gran parte della costa della Carolina del Sud durante i cicli dell'alta marea giovedì pomeriggio* e lungo gran parte della costa della Carolina del Nord durante i cicli dell'alta marea di venerdì*.
Il NHC, nella sua previsione delle 11 EDT di giovedì, vede alluvioni dovute allo storm surge, con livelli fino a 152-213 cm sopra l'alta marea, da Myrtle Beach, Carolina del Sud a Duck, Carolina del Nord. Le inondazioni a Myrtle Beach dovrebbero raggiungere il livello di alta crticità.

Il maggior accumulo dovuto a Dorian, secondo il report del NOAA di giovedì alle 11 EDT, è stato di 191 mm a Socastee, SC. Piogge torrenziali con accumuli di 150-300 mm, localmente con picchi di 380 mm, affliggeranno le aree entro circa 80-160 km dalla costa della Carolina durante il giorno a venire, con le quantità più pesanti che probabilmente cadranno nella costa del Sud Carolina, dove Dorian si sposterà di più lentamente.
Queste piogge potrebbero non solo causare inondazioni localizzate ma anche aggravare le inondazioni costiere durante i periodi di storm surge.

Prossime minacce, la TS Gabrielle e altri sistemi minori

DCT_SPECIAL19_1280x720.jpg
Uno sguardo ai tropici. Credits: Track the Tropics


Il prossimo sistema che ha il potenziale per essere una minaccia è un'onda tropicale emersa mercoledì dalle coste dell'Africa. Le immagini satellitari di giovedì pomeriggio hanno mostrato che questo sistema, che non era stato ancora designato dall'NHC come "Invest", non era molto impressionante, con solo una quantità limitata di forti attività temporalesche e con basso spin (invorticamento).
Tuttavia, l'atmosfera sul suo cammino ha condizioni favorevoli per lo sviluppo, con shear da basso a moderato, oltre a una buona dose di umidità nei medi strati.

Si prevede che l'onda prenderà una rotta verso ovest a nord-ovest durante la prossima settimana e potrebbe potenzialmente rappresentare una minaccia a lungo raggio per le Piccole Antille intorno al 15 settembre.
Tuttavia, anche una curvatura verso l'Atlantico centrale aperto è un buona possibilità, e c'è molto tempo prima di un potenziale rischio.
Il NHC ha dato a questo sistema una probabilità di sviluppo entro 2 e 5 giorni rispettivamente del 20% e del 60%. Il prossimo nome nella lista delle tempeste atlantiche è Humberto.
Gli altri sistemi tropicali - la TS Gabrielle, Invest 92L e un nuovo sistema di bassa pressione a poche centinaia di km a nord-est delle Isole Sottovento - non sono tutti una minaccia per le terre emerse, e al momento non meritano ulteriori discussioni.

------------
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Re: Stagione degli uragani atlantici, 2019

Messaggioda Neve83 » giovedì 5 settembre 2019, 23:21

:good:
Impressionante il rumore del vento nel video e pensare che ha perso forza Dorian
Domani troveremo quella bandiera? :-B

Aggiungo questo altro live leo

Cade la neve: tutt'intorno è pace. ❄ ⛄ ❄ ❄️ ⛄ ❄ ❄️ ⛄ ❄
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Re: Stagione degli uragani atlantici, 2019

Messaggioda leo95nf » giovedì 5 settembre 2019, 23:47

Bellissimo live Neve!
Grazie per i contributi, penso siamo gli unici in Italia a proporre una rubrica del genere :good:
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Re: Stagione degli uragani atlantici, 2019

Messaggioda Iceman » venerdì 6 settembre 2019, 9:08

faremo lo stesso sul traliccio del Tavola e sentirete che vento uraganesco =))
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Re: Stagione degli uragani atlantici, 2019

Messaggioda Iceman » venerdì 6 settembre 2019, 9:18

ecco vi rinfresco la memoria scusate l'off topic e scusamene anche tu Leo.. ma ci voleva.. anche noi abbiamo zone soggette a venti tesi molto forti e con medie da uragano

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Re: Stagione degli uragani atlantici, 2019

Messaggioda leo95nf » venerdì 6 settembre 2019, 9:26

Figurati Mario! Anche io, analizzando i dati, mi sono accorto che alcuni valori di raffiche medie li raggiungiamo anche noi sul Tavola e li abbiamo raggiunti l'inverno scorso con quelle due sgrecalate. Il fatto è che i venti di uragano in quelle zone sono il male minore, il problema più grave è l'innalzamento del mare e la successiva inondazione
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Re: Stagione degli uragani atlantici, 2019

Messaggioda Iceman » venerdì 6 settembre 2019, 9:43

si certo lo "storm surge" è uno dei problemi principali..sul Tavola non esiste :D
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Re: Stagione degli uragani atlantici, 2019

Messaggioda leo95nf » venerdì 6 settembre 2019, 10:18

Esatto! :good:
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Re: Stagione degli uragani atlantici, 2019

Messaggioda noqot » venerdì 6 settembre 2019, 18:17

c'è una differenza fondamentale tra i venti di uragano e le nostre raffiche di grecale o libeccio; le prime durano ore ed ore, le seconde sono isolate.
Credo che la particolarità di questo uragano sia stata la sua lentezza e dunque persistenza specie sulle Bahamas ed è questo che ha causato quella specie di tzunami che ha investito l'isola.
Poi, come in questi posti (USA compresi) soggetti a tali fenomeni, possano lasciar realizzare quella sottospecie di case/baracche che in italia non riceverebbero il permesso di costruire neppure dal più corruttibile dei geometri comunali, è un mistero. Fateci caso, le cosruzioni fatte per bene sono rimaste per lo più in piedi.
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Re: Stagione degli uragani atlantici, 2019

Messaggioda leo95nf » venerdì 6 settembre 2019, 22:47

Uragano Dorian

Alle ore 23:00 CET del 6 Settembre 2019 l'uragano Dorian è stato declassato alla Categoria 1, si trova alle coordinate 36.2 N 73.7 W, si sta muovendo a 16 kts verso NE ed ha una pressione di 958 hPa.

L'uragano Dorian ha effettuato l'ennesimo landfall venerdì alle 8:35 EDT come un uragano di Categoria 1 con venti di 145 km/h e una pressione di 956 hPa presso Cape Hatteras, nella Carolina del Nord.
Dorian ha apportato forti venti da uragano in almeno tre stazioni di terra. I forti venti di Dorian hanno causato gravi inondazioni che hanno scatenato un'emergenza improvvisa lungo le coste della Carolina del Nord venerdì mattina*.

20192492010_GOES16-ABI-FL-GEOCOLOR-AL052019-1000x1000.jpg
L'uragano Dorian come appare alle 20:10 UTC del 6 settembre 2019. Credits: NOAA


I danni lungo le coste sudorientali
Due stazioni sulle isole barriera** della Carolina del Nord hanno registrato venti sostenuti da uragano venerdì mattina*: una stazione "Weatherflow" ad Avon Sound, NC (vento sostenuto a 134 km/h, raffiche a 158 km/h), e una stazione "Weatherflow" a Buxton, NC presso la Hatteras High School ( 124 km/h, con raffiche fino a 143 km/h).
Inoltre, Cape Lookout, Carolina del Nord, ha riportato venti sostenuti di 130 km/h, con raffiche fino a 151 km/h, venerdì mattina presto*.
I livelli dell'acqua lungo il lato adiacente Pamlico Sound, nelle isole barriera vicino a Cape Hatteras, sono aumentati improvvisamente intorno alle 9:00 EDT di venerdì, a causa dei forti venti associati all'occhio di Dorian.
Lo storm surge di Dorian causerà grossi allagamenti lungo alcune porzioni della costa del Nord Carolina e della Virginia, questo a causa dell'arrivo dell'alta marea che amplificherà gli effetti.
Come detto ampiamente nei giorni passati, l'arrivo di Dorian è stato accompagnato da una serie di supercelle e violenti tornado. Si contano almeno 23 tornado dall'alba di giovedì*, secondo il NOAA/NWS Storm Prediction Center.

L'unica nota positiva di questo violento approdo di Dorian lungo le coste statunitensi è stato il magnifico tramonto che ha regalato lungo il Nordest degli USA giovedì.
I sottili cirri che hanno accompagnato la principale struttura dell'uragano, uniti all'aria secca in quota hanno contribuito a creare questo "amaro" spettacolo di colori.

EDvUyQuX4AERlmn.jpg
Il tramonto di giovedì pomeriggio a Boston, MA.
Credits: "Only in Boston" via Twitter


Dorian non si ferma...ancora
Dorian ha un'altra nazione da spaventare, nel suo lungo tour dell'Atlantico: il Canada.
Il Canada non è nuovo nello sperimentare venti di Categoria 1 dagli uragani (o le loro versioni extratropicali, poiché molti uragani si trasformano in potenti tempeste extratropicali con venti di uragano poco prima di raggiungere il Canada).
Dorian era diretto a nord-est a 27 km/h alla fine di venerdì mattina* e accelererà il giorno successivo, effettuando un nuovo landfall in Nova Scotia, in Canada, come un uragano di Categoria 1 tra sabato pomeriggio* e sabato sera*.

Screenshot_2019-09-06 Hurricane Dorian.png
Il Canada è lungo il percorso di Dorian, quando sarà ormai una tempesta extra-tropicale.
Credits: WU


Dorian subirà una transizione verso una potente tempesta extratropicale, con venti di uragano, mentre si sposterà sulla Nuova Scozia e sul territorio di Terranova. Questa transizione consentirà al campo dei venti da uragano di espandersi notevolmente, portando venti dannosi in una vasta area delle province marittime canadesi.
Possiamo aspettarci che Dorian causi danni considerevoli in Nuova Scozia e Terranova a causa di una combinazione di vento, allagamenti dovuti alle forti piogge con accumuli compresi tra i 76 ed i 130 mm e storm surge. L'orario con cui Dorian effettuerà il landfall sulla costa canadese è fondamentale per determinare la quantità di danni provocati dallo storm surge, poiché l'intervallo tra la bassa e l'alta marea è di circa 1,5 m in Nuova Scozia. Se Dorian colpirà vicino alla bassa marea, che si verifica alle 22:50 ADT* di sabato, ci saranno lievi danni, o addirittura nessuno. Ma se l'uragano colpisce con l'alta marea (15:25 ADT* sabato), i danni da storm surge potrebbero essere significativi.

Altri sistemi tropicali

DCT_SPECIAL19_1280x720.jpg
Uno sguardo ai tropici.
Credits: Track the tropics.


Un'onda tropicale è nata mercoledì a largo delle coste africane. Questo sistema è stato designato come 94L dal NHC giovedì sera* e ha attraversato le isole Capo Verde giovedì sera*, portando temporali e venti sostenuti di 40 km/h.
Le immagini satellitari di venerdì mattina hanno mostrato che questo sistema presenta una elevata rotazione, ma una quantità molto limitata di forti temporali. La scarsa attività temporalesca era dovuta all'abbondanza di aria secca a causa dello strato sahariano.
La corsa delle 6Z del modello SHIPS prevede che l'atmosfera lungo il percorso di 94L abbia condizioni favorevoli per lo sviluppo, con basso windshear, temperature superficiali dell'oceano di 28-29°C ed umidità nei medi livelli intorno al 60%.
Le ultime uscite dei nostri tre modelli principali per la previsione della genesi dei cicloni tropicali - GFS, ECMWF e UKMET - hanno tutti mostrato una concreta possibilità di sviluppo, con diverse corse che vedono l'onda svilupparsi in un uragano di tipo Capo Verde.
Si prevede che l'onda prenderà una rotta verso ovest nord-ovest durante la prossima settimana e 94L potrebbe arrivare nelle Piccole Antille come una tempesta "battezzata" già il 14 settembre. Tuttavia, anche una rotta in pieno Atlantico centrale è una buona possibilità. Ci aggiorneremo.

Gli altri sistemi tropicali - la TS Gabrielle, Invest 92L e una zona di bassa pressione a poche centinaia di miglia a nord-est delle Isole Sottovento - non sono tutti una minaccia per le terre emerse e non sono degni di discussione in questo momento.

----
** Le isole barriera sono una particolare formazione della costa Nord americana. L'isola barriera più famosa è forse l'isola di Long Island, nello stato di New York.
Le isole barriera sono essenzialmente delle lingue di terra sabbiose, parallele alla linea di costa pincipale e separate da essa da una baia o una laguna. Sono molto delicate poiché alte pochi metri sul livello del mare e quindi molto soggette allo storm surge degli uragani.

*Riferito all'ora locale EDT -4:00 UTC (-6:00 dall'orario italiano). L'orario ADT corrisponde a -3:00 UTC (-5:00 dall'orario italiano).
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Re: Stagione degli uragani atlantici, 2019

Messaggioda leo95nf » venerdì 6 settembre 2019, 22:56

noqot ha scritto:c'è una differenza fondamentale tra i venti di uragano e le nostre raffiche di grecale o libeccio; le prime durano ore ed ore, le seconde sono isolate.
Credo che la particolarità di questo uragano sia stata la sua lentezza e dunque persistenza specie sulle Bahamas ed è questo che ha causato quella specie di tzunami che ha investito l'isola.
Poi, come in questi posti (USA compresi) soggetti a tali fenomeni, possano lasciar realizzare quella sottospecie di case/baracche che in italia non riceverebbero il permesso di costruire neppure dal più corruttibile dei geometri comunali, è un mistero. Fateci caso, le cosruzioni fatte per bene sono rimaste per lo più in piedi.

Anche la tua osservazione sui venti è giusta; se l'uragano stalla anche i danni da vento sono ingenti
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Re: Stagione degli uragani atlantici, 2019

Messaggioda Iceman » sabato 7 settembre 2019, 17:02

noqot ha scritto:c'è una differenza fondamentale tra i venti di uragano e le nostre raffiche di grecale o libeccio; le prime durano ore ed ore, le seconde sono isolate.
Credo che la particolarità di questo uragano sia stata la sua lentezza e dunque persistenza specie sulle Bahamas ed è questo che ha causato quella specie di tzunami che ha investito l'isola.
Poi, come in questi posti (USA compresi) soggetti a tali fenomeni, possano lasciar realizzare quella sottospecie di case/baracche che in italia non riceverebbero il permesso di costruire neppure dal più corruttibile dei geometri comunali, è un mistero. Fateci caso, le cosruzioni fatte per bene sono rimaste per lo più in piedi.


in genere è come dici tu, ci sono poi quei rari casi in cui un vero e proprio mini uragano lo fa anche da noi..

è il caso del 29 ott scorso.. articolo nel quale potete vedere per esempio il secondo video ripreso da me a Coroglio Bagnoli Nisida dove si vedono e si sentono benissimo le grandi raffiche di vento a 50/60 kts che sferzano il mare con onde alte e mare agitatissimo..

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Re: Stagione degli uragani atlantici, 2019

Messaggioda Picentino27 » lunedì 9 settembre 2019, 19:51

leo95nf ha scritto:Uragano Dorian

Alle ore 23:00 CET del 5 Settembre 2019 l'uragano Dorian mantiene la Categoria 2, si trova alle coordinate 33.1 N 78.5 W, si sta muovendo a 8 kts verso NE ed ha una pressione di 960 hPa.

L'uragano Dorian giovedì martellava la costa sud-orientale degli Stati Uniti con raffiche di vento da uragano, un pericoloso storm surge, piogge torrenziali e tornado. Più di 200.000 utenti sono senza energia in tutta la regione a partire dalle 11 EDT.
Alle 11 EDT di giovedì, Dorian si era leggermente indebolito ritornando alla Cat 2 con venti di punta di 96 kts. I venti effettivi sulla superficie registrati dagli hurricane hunters erano però più bassi, con valori di picco sotto agli 87 kts.

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L'uragano si dirigeva a nord nord-est a 13 km/h, con un moto che probabilmente porterà i forti venti dell'eyewall sinistro sulla costa sud della Carolina del Nord, a nord-est di Charleston giovedì pomeriggio*.
È probabile che questi venti di eyewall colpiscano la costa della Carolina del Nord vicino a Wilmington a partire da giovedì sera*, per poi spostarsi lungo la costa della Carolina del Nord durante il giorno di venerdì*.
Il vero centro dell'occhio di Dorian potrebbe non attraversare mai la costa, ma la furia totale di questo formidabile uragano di Cat 2 provocherà comunque una serie di impatti pericolosi.

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Dorian, gli effetti sulla costa sudorientale degli USA
Sono state registrare molte raffiche di vento superiori ai 43 kts, secondo il report del NOAA diramato giovedì alle 11 EDT.
La raffica più alta finora è stata di 80 kts (180 km/h) registrata da una boa del NOAA, a 8 km ad ESE di Fripp Island, Carolina del Sud.
L'aeroporto di Charleston, Carolina del Sud, ha riferito una raffica di vento di 59 kts (110 km/h) alle 4:13 del mattino di EDT, e l'aeroporto di Hilton Head, SC, ha riportato una raffica di 58 kts (108 km/h) alle 1:35 di mattina*.


(Dorian live da una piattaforma atlantica. Cape Fear, North Carolina, USA)

Alle 7:50 EDT di giovedì sono stati registrati, dalla boa 41004 del NOAA localizzata a 76 km SE di Charleston (South Carolina), venti sostenuti di 52 kts (97 km/h) con raffiche fino a 74 kts (137 km/h), con onde alte fino a 8 metri.
L'occhio ha attraversato la boa, che registrava una pressione di 959 hPa alle 10:10*.

Come previsto nell'aggiornamento di ieri, Dorian è stato accompagnato sulla terraferma da almeno sette tornado durante la mattina di giovedì* lungo le coste del South e North Carolina.
I tornado associati agli uragani sono in genere di breve durata, ma possono essere intensi e dannosi. Complessivamente, gli uragani rappresentano circa il 3-4% di tutti i tornado dal 1950.
In alcuni anni, come durante la frenetica stagione atlantica del 2004, gli uragani sono responsabili della maggior parte degli uragani statunitensi.
Proprio nel 2004 l'uragano Ivan ha prodotto un record di 118 tornado, di cui 38 in Virginia, l'epidemia di tornado più estesa mai registrata per qualsiasi stato dell'Atlantico o del Nord-Est.

https://twitter.com/i/status/1169565885578850315
(Un tornado a North Myrtle Beach, SC)

L'estesa circolazione di Dorian e i forti venti hanno generato un potente storm surge.
Finora, fortunatamente, lo storm surge che si è verificato in Florida, Georgia e Carolina del Sud si è presentato in concomitanza della bassa marea, il che ha limitato i danni.
I venti di Dorian sono stati inoltre allineati più parallelamente alla costa, il che ha contribuito a limitare le altezze delle mareggiate.

I livelli d'acqua più alti sono stati segnalati a Fernandina Beach, FL, vicino al confine con la Georgia, con 77 cm al di spora del limite di alta marea(chiamato Mean Higher High Water, MHHW), classificandosi come l'ottavo più alto mai registrato.
Si prevede che lo storm surge di Dorian causerà inondazioni minori o gravi lungo gran parte della costa della Carolina del Sud durante i cicli dell'alta marea giovedì pomeriggio* e lungo gran parte della costa della Carolina del Nord durante i cicli dell'alta marea di venerdì*.
Il NHC, nella sua previsione delle 11 EDT di giovedì, vede alluvioni dovute allo storm surge, con livelli fino a 152-213 cm sopra l'alta marea, da Myrtle Beach, Carolina del Sud a Duck, Carolina del Nord. Le inondazioni a Myrtle Beach dovrebbero raggiungere il livello di alta crticità.

Il maggior accumulo dovuto a Dorian, secondo il report del NOAA di giovedì alle 11 EDT, è stato di 191 mm a Socastee, SC. Piogge torrenziali con accumuli di 150-300 mm, localmente con picchi di 380 mm, affliggeranno le aree entro circa 80-160 km dalla costa della Carolina durante il giorno a venire, con le quantità più pesanti che probabilmente cadranno nella costa del Sud Carolina, dove Dorian si sposterà di più lentamente.
Queste piogge potrebbero non solo causare inondazioni localizzate ma anche aggravare le inondazioni costiere durante i periodi di storm surge.

Prossime minacce, la TS Gabrielle e altri sistemi minori

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Il prossimo sistema che ha il potenziale per essere una minaccia è un'onda tropicale emersa mercoledì dalle coste dell'Africa. Le immagini satellitari di giovedì pomeriggio hanno mostrato che questo sistema, che non era stato ancora designato dall'NHC come "Invest", non era molto impressionante, con solo una quantità limitata di forti attività temporalesche e con basso spin (invorticamento).
Tuttavia, l'atmosfera sul suo cammino ha condizioni favorevoli per lo sviluppo, con shear da basso a moderato, oltre a una buona dose di umidità nei medi strati.

Si prevede che l'onda prenderà una rotta verso ovest a nord-ovest durante la prossima settimana e potrebbe potenzialmente rappresentare una minaccia a lungo raggio per le Piccole Antille intorno al 15 settembre.
Tuttavia, anche una curvatura verso l'Atlantico centrale aperto è un buona possibilità, e c'è molto tempo prima di un potenziale rischio.
Il NHC ha dato a questo sistema una probabilità di sviluppo entro 2 e 5 giorni rispettivamente del 20% e del 60%. Il prossimo nome nella lista delle tempeste atlantiche è Humberto.
Gli altri sistemi tropicali - la TS Gabrielle, Invest 92L e un nuovo sistema di bassa pressione a poche centinaia di km a nord-est delle Isole Sottovento - non sono tutti una minaccia per le terre emerse, e al momento non meritano ulteriori discussioni.

------------
*Riferito all'ora locale EDT -4:00 UTC (-6:00 dall'orario italiano).
Liberamente tradotto ed adattato dal post di Bob Henson e Jeff Masters sul blog "Category 6" di WU.

Ovviamente io credo che tu qua intendessi "... dei tornado statunitensi", e non "degli uragani"... #ts #rainombr #wind #ts
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Re: Stagione degli uragani atlantici, 2019

Messaggioda leo95nf » lunedì 9 settembre 2019, 21:19

Ciclone post-tropicale Dorian

Breve riepilogo dell'ultimo landfall in Canada

L'uragano Dorian si è scatenato nel Canada orientale durante la giornata di sabato, dopo aver fatto l'ennesimo ed ultimo landfall nella Nuova Scozia orientale alle 18:15 AST di sabato 7 settembre, come ciclone extratropicale con venti di categoria 2 di 150 km/h de una pressione di 958 hPa. A terra, il campo di vento di Dorian era enorme, con venti da uragano che si estendevano a 185 km dal centro e venti da tempesta tropicale che si estendevano per 500 km.
I potenti venti e lo storm surge di Dorian hanno causato ingenti danni in Nuova Scozia.

Gravi danni alla costa sono stati segnalati a causa di un importante storm surge che ha raggiunto livelli quasi record per il porto di Halifax.
La più alta raffica segnalata sulla terra in Canada è stata di 145 km/h a Beaver Island, nella Nuova Scozia orientale.
Raffiche di vento di oltre 100 km/h erano diffuse ovunque, tranne nelle aree riparate lungo la Nuova Scozia e l'isola Principe Edoardo.
Quantità di pioggia superiori a 100 mm sono state segnalate su aree della Nuova Scozia e del sud-est del New Brunswick.
Altrove, le precipitazioni con accumuli fino a 50-100 mm.

Possiamo essenzialmente chiudere la lunga parentesi dell'uragano Dorian che, ricordiamo, ha raggiunto la Categoria 5 stallando per circa 48h al largo delle Bahamas.
Il nome "Dorian" verrà probabilmente rititato dalla lista dei nomi del NHC.

DCT_SPECIAL37_1280x720.jpg
La "vita" dell'uragano Dorian.
Credits: The Weather Channel


E adesso? Prossime minacce

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Uno sguardo ai tropici. Credits: NHC/NOAA


Onda tropicale 94L

Un'onda tropicale (94L) situata, alle 11:00 EDT di lunedì, a metà strada tra le Piccole Antille e Capo Verde, era diretta a ovest a 16-25 km/h.
Le immagini satellitari di lunedì mattina* mostravano che 94L aveva una modesta quantità di spin (invorticamento) e una modesta attività temporalesca.
L'attività temporalesca limitata è dovuta all'ingestione da parte dell'onda di copiose quantità di aria secca provenienti dal Sahara.
Il sistema appariva meno organizzato rispetto a domenica.
La corsa delle 6Z di lunedì del modello SHIPS prevede che l'atmosfera lungo la possibile traiettoria di 94L abbia condizioni per lo sviluppo per lo più favorevoli nei prossimi due giorni, con basso shear e temperature della superficie del mare di 28-29°C.
Tuttavia, come detto poco sopra, l'aria secca inibirà lo sviluppo, a meno che 94L non sia in grado di generare un'attività temporalesca tale da inumidire l'atmosfera. Alla fine di questa settimana, mentre l'onda si avvicina alle Piccole Antille, incontrerà un moderato shear che renderà lo sviluppo comunque più difficile.
Le corse di lunedì ore 0Z e 6Z dei nostri tre modelli principali - GFS, ECMWF e UKMET - non hanno mostrato alcun supporto per lo sviluppo, e nessuno dei 70 spaghetti della previsione ensemble delle 0Z di GFS e ECMWF vede 94L raggiungere le Piccole Antille come depressione tropicale.
Si prevede che l'onda tropicale prenderà una rotta per lo più verso ovest durante la prossima settimana e si prevde che possa raggiungere le Piccole Antille già venerdì 13.
Le chance di sviluppo sono comunque basse.

sst-sep9_0.png
Le temperature della superficie del mare (SST) si sono riscaldate, in particolare nella regione di sviluppo principale nell'Atlantico tropicale (MDR), grazie sia agli alisei deboli, dovuti ad una fase positiva dell'oscillazione Nord Atlantica (NAO), che al mancato passaggio di uragani in questa zona.
Queste SST più calde della media aumenteranno le probabilità che un "major-hurricane" possa formarsi nella MDR durante il resto della stagione.
Notate la scia di acqua più fredda che l'uragano Dorian ha lasciato lungo le Bahamas e lungo la costa degli Stati Uniti sudorientali. Anche così, le SST in quelle aree rimangono abbastanza calde da supportare un ciclone tropicale. Credits: tropicaltidbits.com.


TS Gabrielle

La tempesta tropicale Gabrielle era in pieno Atlantico settentrionale lunedì mattina*, lontano da qualsiasi terra emersa.
Si dirige a nord-est a 30 km/h nelle fredde acque del Nord Atlantico.
Gabrielle dovrebbe dissiparsi entro martedì sera*.

Onda tropicale africana

Un'altra onda tropicale, emersa lunedì a largo delle coste dell'Africa, mostra buone possibilità di sviluppo futuro.
Quest'onda, che non ha ancora un nome "Invest", presentava dalle immagini satellitari un forte spin ma una limitata attività temporalesca.
Il modello UKMET nella corsa di lunedì ore 0Z prevede uno sviluppo di quest'onda verso la fine di questa settimana, nell'Atlantico centrale a metà tra le Antille e l'Africa.
Le corse delle 0Z di GFS ed ECMWF prevedono che lo sviluppo potrebbe avvenire durante l'inizio della prossima settimana, vicino alle Piccole Antille.
L'onda tropicale trarrà beneficio dall'atmosfera umida che 94L ha lasciato lungo la sua scia.
Nella previsoone delle 14:00 EDT di lunedì, il NHC ha dato il 20% di probabilità di sviluppo nei prossimi 5 giorni.

----
*Riferito all'ora locale EDT -4:00 UTC (-6:00 dall'orario italiano). L'orario ADT corrisponde a -3:00 UTC (-5:00 dall'orario italiano).
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Re: Stagione degli uragani atlantici, 2019

Messaggioda leo95nf » sabato 14 settembre 2019, 21:11

TS Humberto

20192571840_GOES16-ABI-FL-GEOCOLOR-AL092019-500x500.jpg
La tempesta tropicale Humberto come appare nel visibile alle ore 18:40 UTC del 14 settembre 2019.
Credits: NOAA
20192571840_GOES16-ABI-FL-GEOCOLOR-AL092019-500x500.jpg (72.41 KiB) Visto 6137 volte


Una depressione vagamente organizzata, appena ad est delle Bahamas, ha guadagnato abbastanza forza venerdì sera tardi* per divenire la tempesta tropicale Humberto, l'ottavo sistema con un nome della stagione degli uragani atlantici del 2019.
I venti superficiali di Humberto, da una stima degli hurricane hunters giunti sul posto, hanno raggiunto i 35 kts, che è proprio la soglia della TS.
Il forte windshear lungo il lato nord di Humberto ha tenuto a freno l'intensificazione della tempesta.
Le piogge e i temporali più intensi (convezione) sono situati attualmente lungo una fascia a sud e ad est del centro di circolazione.
Solo poche celle vaganti si sono avvicinate alle Bahamas nord-occidentali, dove i residenti sono ancora nelle prime fasi del recupero dal catastrofico uragano Dorian.

Previsioni: intensità
Humberto avrà una lenta intensificazione. Tutto dipende da una saccattura presente nel Golfo del Messico. Non appena questa saccatura comincierà a spostarsi verso ovest, il windshear può diminuire abbastanza da consentire a Humberto di intensificarsi durante il fine settimana, mentre attraversa le acque calde a nord delle Bahamas.
Le temperature della superficie del mare (SST) sono diminuite di qualche grado lungo il percorso di Dorian, ma comunque sono ancora in grado di sostenere la ciclogenesi (29°C).
Il NHC prevede che Humberto si intensificherà gradualmente, fino a divenire un uragano entro lunedì.

HurTrack1.gif
Previsione circa l'estensione dei venti, la loro intesità ed il percorso di Humberto.
Fonte: Track the Tropics


Previsioni: percorso
I modelli sono abbastanza d'accordo sul fatto che Humberto si sposterà lentamente verso nord-ovest nei prossimi due giorni, quando poi lunedì verrà trascinato bruscamente verso est nord-est da una depressione presente alle medie latitudini.
La tempesta si sposterà oltre le Bahamas nord-occidentali durante la serata di sabato*; l'isola di Grand Abaco ha maggiori probabilità di sperimentare venti da tempesta tropicale rispetto all'isola di Grand Bahama.
Si prevedono piogge diffuse con accumuli di 50-100 mm in queste isole, con possibili punte fino a 150 mm.
Le precipitazioni nel sud-est degli Stati Uniti saranno per lo più sotto i 50 mm, principalmente nelle aree entro 80-160 km dalla costa.

L'attesa virata di Humberto verso est riduce notevolmente le probabilità di landfall importanti sulla costa degli Stati Uniti sudorientali, almeno nel breve termine.
C'è più incertezza sulla fine della settimana prossima, quando alcuni membri della previsione ensemble mostrano Humberto provare a tornare indietro verso la costa orientale degli Stati Uniti, ma il risultato molto più probabile è un percorso continuo verso il mare.

----
*Riferito all'ora locale EDT -4:00 UTC (-6:00 dall'orario italiano).
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Re: Stagione degli uragani atlantici, 2019

Messaggioda leo95nf » giovedì 19 settembre 2019, 18:57

Salve a tutti,

E' passato molto dall'ultimo aggiornamento, causa impegni universitari. C'è molta carne a cuocere ultimamente in Atlantico, quindi veniamo subito a noi.

DCT_SPECIAL19_1280x720.jpg
Uno sguardo ai tropici.
Credits: Track the tropics


Uragano Humberto

Alle ore 17:00 CEST del 19 settembre 2019 l'uragano Humberto si è indebolito fino alla Categoria 2, si trova alle coordinate 36.8 N 60 W, si sta muovendo a 18 kts verso NE ed ha una pressione di 955 hPa.

Ci siamo lasciati l'ultima volta scrivendo che la TS Humberto aveva buone possibilità di raggiungere la categoria di uragano.
La previsione non è stata disattesa, ed infatti Lunedì 16 settembre alle ore 0300 UTC, la TS Humberto è divenuta l'uragano Umberto, raggiungendo la Categoria 1.
Avevamo anche scritto che, a causa di figura anticiclonica subtropicale, l'uragano Humberto si sarebbe diretto prima verso nord nord-est e poi avrebbe bruscamente virato verso ovest; anche questa previsione è stata correttamente verificata.
Durante la prima virata verso nord nord-est l'uragano ha subito un rapido processo di intensificazione, raggiungendo la Cat 3 il 17 settembre, rendendolo il secondo "major hurricane" della stagione.

humb17set1740zcat3.jpg
L'uragano di Cat3 Humberto come appariva nel visibile alle ore 1740 UTC del 17 settembre 2019.
Credtis: NOAA


L'uragano si è poi spostato in una zona di mare aperto, minacciando comunque le coste del Sudest degli Stati Uniti e del Nordovest delle Bahamas con onde molto alte e pericolose correnti di risacca.

Successivamente, il potente eyewall anteriore destro di Humberto si è abbattutto lungo le Bermuda con venti sostenuti da uragano di Cat3, mentre l'occhio passava 120 km a nord delle Bermuda intorno alle 20:00 EDT di mercoledì.

Una stazione automatizzata (MAROPS) all'estremità nord-est delle Bermuda ha registrato venti sostenuti di 164 km/h, con raffiche a 212 km/h, alle 7:53 EDT di mercoledì.
Una seconda stazione automatizzata a Pearl Island ha riportato venti sostenuti di 161 km/h, con raffiche fino a 198 km/h,
Tuttavia, i venti in entrambe queste località potrebbero essere stati esaltati dalla quota più elevata.
L'aeroporto internazionale Wade (quota 5,6 metri) ha riportato venti sostenuti (media di 10 minuti) di 132 km/h, con raffiche fino a 185 km/h, tra le 19:00 e le 20:00 EDT di mercoledì.

humbnow1620z.jpg
L'uragano Humberto come appare nel visibile alle 1620 UTC del 19 settembre 2019.
Credtis: NOAA


Le Bermuda sono ben fortificate contro gli uragani, ma i venti di Humberto hanno causato gravi interruzioni di corrente, con 27.000 utenti - circa l'80% dell'isola - senza energia elettrica, secondo la CNN.
Il governo delle Bermuda non ha riportato gravi danni a seguito della tempesta.

Humberto si stava spostando verso nord-est a 21 kts dalle Bermuda come un uragano di Categoria 2, alle 11:00 EDT di giovedì mattina, dopo aver raggiunto il picco come un uragano di Categoria 3, con venti di 201 km/h.
Humberto è stato l'uragano più potente mai registrato così a nord dall'uragano Alberto del 2000, secondo il Dr. Phil Klotzbach della CSU.
Humberto ha iniziato la transizione verso una potente tempesta extratropicale giovedì mattina* e probabilmente sarà dichiarato post-tropicale più tardi nel corso della giornata*.
Humberto non avrà alcun impatto su altre aree terrestri.

hubtrack.png
Il percorso di Humberto.
Credits: Track the tropics



Uragano Jerry

Alle ore 17:00 CEST del 19 settembre 2019 l'uragano Jerry ha raggiunto la Categoria 1, si trova alle coordinate 16.8 N 54.4 W, si sta muovendo a 12 kts verso WNW ed ha una pressione di 988 hPa.

Nel post del 9 settembre scorso avevamo scritto in chiusura di un'onda tropicale africana che aveva buone chance di sviluppo.
Tale onda è rimasta abbastanza disorganizzata fino al 16 settembre, quando ha cominciato a dare segni di organizzazione ed intensificazione.
Il 18 settembre l'onda ha raggiunto la forza di TS, ha ricevuto il nome di Jerry, ed il 19 settembre alle 1500 UTC ha poi raggiunto la forza di uragano di Cat 1.

jerry19set1620z.jpg
L'uragano Jerry come appare nel visibile alle 1620UTC del 19 settembre 2019.
Credits: NOAA


Previsioni: intensità
Jerry ha il potenziale per una ulteriore intensificazione durante la giornata odierna*, anche se la neonata tempesta dovrà far fronte ad un aumentato windshear a nordovest, causato da un promontorio di alta pressione.
Tale windshear potrebbe quasi arrestatre lo sviluppo di Jerry e causarne addirittura un lento indebolimento durante la giornata di domani.
Nei prossimi 3, 4 giorni Jerry potrebbe entrare in un ambiente più favorevole all'intensificazione, ma c'è ancora parecchia incertezza circa la previsione dello shear nei pressi della tempesta per questo periodo di tempo.

Previsioni: percorso
Il moto iniziare di Jerry è stimato essere verso ovest nordovest a circa 14 kts.
Le previsioni circa il possibile percorso sono, invece, tutte abbastanza concordi nel vedere Jerry poco a nord delle Isole Sopravento Settentrionali nei prossimi due giorni, a causa di una apparentemente affidabile "corrente guida" generata dall'alta pressione subtropicale a nord.
Dopodiché le previsioni circa il percorso si fanno sempre più complicate, e sono collegate alla probabile intensità che raggiungerà Jerry.
Nonostante questo, la tempesta dovrebbe in ogni caso virare verso nord nord-est tra circa cinque giorni a causa di una "falla" sostanziale nel promontorio subtropicale.


Post-TS Imelda

Il 14 settembre il NHC ha iniziato a monitorare un sistema di bassa pressione a largo della costa occidentale della Florida, a causa di un possibile sviluppo tropicale.
Durante i successivi giorni, il sistema si è spostato verso ovest attraverso il Golfo del Messico e, sebbene il NHC dava alla perturbazione solo una bassa possibilità di sviluppo, il 17 settembre il sistema aveva raggiunto la costa orientale del Texas come Depressione Tropicale 11 (TD 11).
La tempesta ha continuato a rafforzarsi mentre si avvicinava alla terra, diventando quindi la TS Imelda alle 17:45 UTC del 17 settembre.
Poco dopo, alle 18:30 UTC, Imelda ha effettuato il landfall vicino a Freeport, in Texas, con venti sostenuti di 65 km/h e una pressione centrale di 1005 hPa.
Imelda si è quindi immediatamente indebolita dopo il landfall, diventando una Depressione Tropicale alle 03:00 UTC del giorno successivo.

Alle ore 15:00 UTC del 19 settembre, il ciclone post-tropicale Imelda si trova alle coordinate 30.5° N 95.5° O, a circa 90 km a nord di Houston, in Texas.
I venti massimi sostenuti raggiunono i 35 km/h, con raffiche più forti.
La pressione minima è di 1009 hPa e il sistema si sta spostando verso nord a 5 kts.

-----
*Riferito all'ora locale EDT -4:00 UTC (-6:00 dall'orario italiano).
Liberamente tradotto ed adattato dal post di Bob Henson e Jeff Masters sul blog "Category 6" di WU. (Paragrafo dedicato all'uragano Humberto)
Liberamente tradotto ed adattato dall'ultima discussione del NOAA. (Paragrafo dedicato all'uragano Jerry)
Liberamente tradotto ed adattato dalla pagina Wiki della 2019 AHS. (Paragrafo dedicato alla Post-TS Imelda)
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Re: Stagione degli uragani atlantici, 2019

Messaggioda leo95nf » venerdì 20 settembre 2019, 19:46

Ciclone post-tropicale Humberto

humberto1920.jpg
Quello che rimane dell'ex-uragano Humberto, visto nel visibile alle ore 17:20 UTC del 20 settembre 2019.
Credits: EUMETSAT


L'uragano Humberto, trasportando aria fredda verso sud, sul suo lato ovest, ha alimentato una vicina saccatura, ad ovest del sistema, facendola diventare un vortice di bassa pressione abbastanza intenso che, a sua volta, tiene in vita Humberto come un potente ciclone post-tropicale.
I residui di Humberto rappresetano ancora una minaccia per per le coste del nord-est degli U.S. e del Canada, a causa di grosse onde e pericolose correnti di risacca.
Nelle prossime 24h, una saccatura in transito lungo il Canada settentrionale dovrebbe catturare Humberto e portarlo quindi verso est. In questo modo, il nucleo del sistema potrebbe transitare abbastanza vicino le coste sudorientali di Terranova, portando venti molto tesi.


analisi barica by NCHurricane2009 .jpg
Analisi barica del Nord Atlantico a cura dell'utente del blog WU Category 6 "NCHurricane2019".



Uragano Jerry

Alle ore 19:00 CEST del 20 settembre 2019 l'uragano Jerry si è indebolito fino alla Categoria 1, si trova alle coordinate 18.8 N 60.3 W, si sta muovendo a 13 kts verso WNW ed ha una pressione di 990 hPa.

Gli ultimi dati provenienti dagli "hurricane hunters" mostrano che Jerry si sta indebolendo rapidamente, dopo aver raggiunto la Cat 2 alle 0500 UTC del 20 settembre, e le immagini radar del NOAA non mostrano alcun eyewall.
I venti massimi rilevati in volo sono stati di circa 78 kts, mentre la pressione centrale ha recuprato circa 10 hPa durante la notte*. Tali osservazioni concordano con quanto mostrato dalle immagini satellitari, che vedono un sistema meno organizzato.

jerry1650z.jpg
L'uragano Jerry come visto nel visibile alle ore 1650 UTC del 20 settembre 2019.
Credits: NOAA


Jerry si sta spostando più o meno come raccontato ieri, ovvero vero ovest nordovest a circa 14 kts.
Procedendo lungo questo percorso, Jerry rappresenterà una minaccia per le Bermuda.
L'uragano piegherà poi gradualmente verso destra e rallenterà nei prossimi giorni, girando attorno alla periferia occidentale di un promontorio di alta pressione in indebolimento.
Nel lungo termine, l'interazione con una saccatura, presente ai medi livelli atmosferici, dovrebbe spingere Jerry verso nord nordest, ma i modelli sono ancora in disaccordo su questo e soprattuto sulla velocità con cui tale virata potrebbe avvenire.
Bisogna infatti far notare che circa il 15% degli spaghetti della previsione ensamble del modello ECMWF (corsa di Venerdì 20, 0Z) mostra Jerry mancare questa curvatura, in quanto la saccatura sembrerebbe indebolirsi prima di ricurvare completamente la traiettoria dell'uragano, e prendere un binario più occidentale, diretto verso il Golfo del Messico.

222953_5day_cone_with_line_and_wind.png
Previsione ufficiale per Jerry a cura del NHC.


Si prevede che il windshear a nord-ovest persisterà nei pressi di Jerry durante i prossimi due giorni, e si prevede un certo indebolimento. Entro pochi giorni avverà la già citata interazione con la saccatura, ma attualmente è impossibile sapere se tale interazione indebolirà o rafforzerà Jerry.
In questa fase, come già detto anche ieri, è abbastanza complessa una previsione completa di intensità e percorso, in quanto questi ultimi sono strettamente collegati.


looktropics.jpg
Uno sguardo ai tropici.
Credits: Track the tropics



Invest 99L

Una tropical wave situata a circa 1000 km ad est delle Piccole Antille, alle 8:00 EDT di venerdì, è diretta a ovest a circa 17 kts.
Questo sistema è stato designato come "Invest 99L" dal NHC venerdì mattina*.
Le immagini satellitari mostrano che 99L ha una moderata attività temporalesca, ma il sistema appare essere scarsamente organizzato, con poca rotazione (spin), in lotta con l'aria secca. Il windshear si presenta moderato, vicino ai 15 nodi, con SST abbastanza calde, intorno ai 29.5°C.

invest99lsat1920.jpg
Il sistema Invest 99L come visto nel visibile alle ore 17:20 UTC del 20 settembre 2019.
Credits: NOAA


99L si potrerà velocemente verso le Isole Sopravento Meridionali domenica, quando si prevede che un aumento dello shear su 20-25 nodi; ciò probabilmente rallenterà o arresterà lo sviluppo.
Circa il 50% dei 21 membri della previsione ensemble di GFS, nella corsa di Venerdì 0Z, mostra chance di sviluppo per l'inizio della prossima settimana, mentre solo circa il 10% degli oltre 50 membri della previsione ensemble del modello europeo vede possibilità di sviluppo nello stesso lasso di tempo.
Una volta che 99L avrà raggiunto i Caraibi orientali lunedì*, probabilmente rallenterà e si dirigerà verso nordovest, a seguito di una falla nel promontorio di alta pressione, causata dal passaggio dell'uragano Jerry.

invest99l.png
Il possibile percorso del sistema Invest 99L.
Credits: Track the tropics



African Tropical Wave

5daysTW.png
La zona in rosso in basso a destra rappresenta una possibile aera di sviluppo della prossima tropical wave con annessa probabilità a 5 gg.
Credtis: NHC


Una nuova tropical wave, che dovrebbe emergere dalle coste dell'Africa sabato, ha il 50% di possibilità di svilupparsi durante i primi giorni della prossima settimana, secondo le previsioni del modelli GFS ed ECMWF.
Si prevede che questo sistema si sposterà verso ovest, quindi verso ovest-nordovest, la settimana prossima.
Le ultime corse modellistiche prevedono che questa sarà probabilmente una tempesta che non influenzerà le aree terrestri,anche se è ancora molto presto per effettuare una previsione precisa.
Il NHC ha dato al sistema una probabilità di sviluppo a 2 e 5 giorni rispettivamente del 10% e del 70%.
Il prossimo nome della lista è Karen.

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*Riferito all'ora locale EDT -4:00 UTC (-6:00 dall'orario italiano).
Liberamente tradotto ed adattato dal post di Bob Henson e Jeff Masters sul blog "Category 6" di WU.
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Re: Stagione degli uragani atlantici, 2019

Messaggioda leo95nf » lunedì 23 settembre 2019, 21:13

Un Atlantico un po' affollato...

two_atl_2d0.png
Uno sguardo ai tropici.
Credits: NOAA



TS Karen (ex-Invest 99L)

Allerta tempesta tropicale per Porto Rico le Isole Vergini Americane e Britanniche a causa della TS Karen che si avvicinerà da sud entro martedì.
Gli hunters hanno trovato una Karen altamente disorganizzata martedì mattina*, con venti al di sotto della forza della tempesta tropicale. Qualche rovescio e pochi temporali si sono ri-organizzati attorno al centro di Karen durante la tarda mattinata*, con i venti massimi che raggiungono i 64 km/h, segno che Karen potrebbe riconsolidarsi entro poche ore.

karen1830Z.jpg
La TS Karen come appare nel visibile alle 18:30 UTC del 23 settembre 2019.
Credits: NOAA


Il windshear nei settori settentronali di circa 25-35 kts, dovuto, in pate, all'outflow della TS Jerry, sarà il principale ostacolo di Karen durante i prossimi giorni. Tali venti agli alti strati instabilizzerano la circolazione e pomperanno aria secca attorno all'ambiente circostante Karen. Nonostante SSTs molto alte (attorno ai 29°C) nel Mar dei Caraibi, Karen appare troppo disorganizzata per poter rappresentare una forte minaccia per Porto Rico e le Isole Vergini.
Si prevedono comunque accumuli importanti tra le due isole, con picchi attorno ai 150 mm.

Previsioni a lungo termine
La grande domanda per la parte finale di questa settimana ed oltre, è come possa evolvere Karen, quando avrà superato l'isola di Porto Rico e si sposterà a nord. Le condizioni atmosferiche appaiono favorevoli per uno sviluppo durante la parte centrale di questa settimana, quando farà la sua comparsa il promontorio di altapressione subtropicale. Questo permetterà al windshear di diminuire fortemente e, quindi, verrà meno la causa primaria di disturbo per Karen. Le acque saranno attorno ai 28-29°C e Karen potrebbe diventare un uragano questo weekend.

Karen probabilmente rimarrà intrappolata sotto il promontorio altopressorio alla fine di questa settimana, quando il suo cammino verso nord rallenterà o si arresterà. Ciò che accadrà a quel punto dipenderà in parte dalla TS Jerry.
Se Jerry si sposterà lentamente verso il mare, potrebbe lasciarsi alle spalle abbastanza "spazio" nel promontorio per permettere a Karen di ricurvare.
Tuttavia, più rapidamente Jerry si allontana e più è probabile che il promontorio si rafforzi dietro di esso e spinga Karen verso ovest, verso le Bahamas e la costa orientale degli Stati Uniti.

Due dei nostri modelli principali, GFS e ECMWF, mostrano previsioni a lungo termine per Karen nettamente contrastanti, nella loro corsa delle 0Z di lunedì.

Tutti e 21 i membri della previsione ensemble di GFS mantengono in stallo Karen o al massimo in leggera curvatura, mentre solo il 10-20% circa dei membri della prevsione ensemble di ECMWF vede Karen ricurvare e oltre il 20% dei membri rimanenti vede Karen in Florida o a Cuba entro una settimana.

Nella corsa determinista delle 0Z di lunedì, il modello europeo mostra Karen accelerare attraverso le Florida Keys, lunedì prossimo; GFS vede Karen spostarsi attraverso la Florida meridionale martedì prossimo e UKMET vede Karen a più di 800 km ad est della Florida settentrionale, mentre si sposta lentamente verso ovest entro lunedì prossimo.

Chiaramente l'incertezza è massima e ad oggi non sappiamo quale pista verrà tracciata da Karen, che per questo deve essere tenuta d'occhio.


baricNHC2009.jpg
Situazione barica dell'Atlantico settentrionale.
Credits: Utente NCHurricane2009



TS Jerry

Allerta tempesta tropicale anche per le Bermuda, mentre la tempesta tropicale Jerry si dirige a nord nord-ovest a 6 kts verso l'isola.
Lunedì alle 11 EDT, Jerry si trovava a 555 km a sud-sud-ovest delle Bermuda, con venti massimi di 105 km/h, diretta a nord-nord-ovest a 6 kts.
Le animazioni satellitari di lunedì mattina* mostravano che Jerry stava "lottando" con un forte windshear, vicino ai 35 nodi, che ha limitato l'attività temporalesca sul lato nord-est del centro.
A causa del windshear, che dovrebbe essere tra i 15 e i 35 nodi, è probabile che Jerry rimanga al di sotto della Cat 1.

jerry1830z.jpg
La TS Jerry come appare nel visibile alle 18:30 UTC del 23 settembre 2019.
Credits: NOAA


Jerry dovrebbe girare a nord e poi a nord-est verso le Bermuda lunedì sera*.
Lungo questo percorso, è probabile che Jerry passi a meno di 240 km a nord-ovest delle Bermuda tra martedì pomeriggio* e mercoledì mattina*.
Durante tale periodo, si prevede che i venti da tempesta tropicale si estenderanno per circa 240 km a nord-est del centro di Jerry, con le Bermuda che potrebbero quindi essere soggete a venti da tempesta tropicale. Si prevedono anche piogge con accumuli complessivi compresi tra i 25 e i 75 mm.

Jerry sarà la seconda tempesta con un nome a colpire le Bermuda; il 18 settembre, l'uragano Humberto è passato a nord-ovest dell'isola come un uragano di categoria 3.

TS Lorenzo

L'ultima volta scrivemmo di un'onda tropicale africana che aveva buone chance di sviluppo.
Tale onda si è organizzata fino a diventate la TS Lorenzo.

La tempesta tropicale Lorenzo si è formata lunedì mattina* al largo delle coste dell'Africa, a circa 480 km a sud delle Isole di Capo Verde.
Con Lorenzo, l'Atlantico vede 12 tempeste con nome fino ad ora, di cui 4 uragani (2 dei quali "major hurricane").
Una stagione media in genere vede 8 tempeste con nome, di cui 4 uragani (2 dei quali "major hurricane").

Le immagini satellitari di lunedì mattina* mostravano che Lorenzo aveva un'impressionante circolazione, con numerosi forti temporali che stavano rapidamente diventando più organizzati.

lorenzo1830z.jpg
La TS Lorenzo come appare nel visibile alle 18:30 UTC del 23 settembre 2019.
Credits: NOAA


Si prevede che Lorenzo passerà ad almeno 480 km a sud delle Isole di Capo Verde tra lunedì e martedì, e alcune aree meridionali delle isole potrebbero vedere qualche rovesco di pioggia causato dalle spirali esterne di Lorenzo.
Le ultime corse dei modelli non vedono Lorenzo infastidire altre terre emerse durante il proseguio della settimana, il che è una fortuna dal momento che le condizioni sembrano ideali per una intensificazione di Lorenzo in un uragano, probabilmente un "major hurricane", entro la fine di questa settimana.


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*Riferito all'ora locale EDT -4:00 UTC (-6:00 dall'orario italiano).
Liberamente tradotto ed adattato dal post di Bob Henson e Jeff Masters sul blog "Category 6" di WU.
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