Catastrofisti in castigo a cura del Prof.Adriano Mazzarella

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Catastrofisti in castigo a cura del Prof.Adriano Mazzarella

Messaggioda Iceman » sabato 14 marzo 2009, 11:50

ghiacciaio.jpg
ghiacciaio.jpg (20.78 KiB) Visto 1088 volte
I ghiacciai artici sono tornati ai livelli del 1979. Lo rivelano i dati, per certi versi sorprendenti, del Centro di Ricerca sul Clima Artico dell'Università dell'Illinois. Nei primi mesi del 2008 la superficie ghiacciata aveva subito una tale riduzione da spingere molti “catastrofisti” a predire la scomparsa totale dei ghiacci artici entro l'anno con i poveri orsi bianchi che non sarebbero più riusciti a saltare da una lastra di ghiaccio ad un’altra! Ma, per fortuna, in questo inverno i ghiacci sono aumentati velocemente riportando i livelli a quelli di ben 30 anni fa. L’opinione pubblica è frastornata e si chiede come sia possibile una tale contraddizione e come abbiano fatto i famosi catastrofisti a predire che la Terra sarebbe andata in fumo se i potenti del Pianeta non avessero ridotto l’anidride carbonica (CO2) prodotta dall’uomo. La spiegazione è tanto semplice da sembrare banale: non esiste l’equazione del clima e la Natura non conosce i modelli matematici che i catastrofisti si ostinano ad usare. Non si è in grado di spiegare le variazioni climatiche del passato e non si capisce perché dovrebbero essere esatte le previsioni catastrofiche sul futuro del Pianeta da qui a 100 anni (quando nessuno di noi potrà verificarle!) ottenute da modelli matematici che hanno reso dominante l’apporto della CO2 sulle variazioni climatiche. Esiste una classe di ricercatori che si avvantaggiano nel confronto scientifico basandosi su modelli che di scientifico hanno ben poco! È ora che le persone ragionino come Kant auspicava “Osa di conoscere con la tua testa”! Basti pensare ai dati osservati della temperatura del mare che sono in netta diminuzione dal 2005 e che nessuno ama evidenziare. E’ arrivata l’ora di ascoltare, con pari dignità, l’altra campana o meglio come diceva Seneca: “Audiatur et altera pars”.



Adriano Mazzarella

Responsabile Osservatorio Meteorologico

Università Federico II

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