Alex ha scritto:Santa Maria a Vico che sta a pochi km da qui nella stessa valle ha fatto una buona minima da irraggiamento notturno con -2.7° e io soltanto -0.8°. Chiedo ai più ferrati sulla materia come può mai esser possibile che se da me ci sia vento a morire nel raggio di 2 km si calma senza che incontri ostacoli sul suo cammino?
Non sono pratico della zona ma vedo che Arienzo è più o meno allo sbocco ovest di un corridoio orografico delimitato da Partenio, Taburno e le colline che stanno intorno Durazzano (in sostanza direi allo sbocco della valle caudina) quindi suppongo che da te, con vento da nord-est, si crei un ben noto effetto di accelerazione del vento dovuto alla relazione di Leonardo-Castelli, che dice che se l'aria che viene da una zona ampia incontra un cunicolo aumenta la sua velocità percorrendolo. Ciò è dovuto al fatto che in qualche modo tutti gli elementi di cui è fatta l'aria si accalcano all'ingresso della strettoia e per poter passare tutti evitando che qualcuno si disperda vanno più veloce.
Un altro luogo in cui ciò accade frequentemente è ad esempio la valle dell'Irno.
Giunti a S. Maria a Vico la strettoia suddetta mi pare si allarghi già a imbuto perché in particolare il Partenio rimane più distante a sud-est, e quindi la velocità del vento può già diminuire perché la sezione della strettoia è aumentata.
Poi vedo che una parte dell'agglomerato di S. Maria a Vico, più a ovest, zona a nord della stazione più o meno, appare parzialmente coperta da una propaggine dei monti che stanno a sud di Durazzano (non so il nome), quindi se la stazione è posizionata lì un po' di ombra in aggiunta a quanto descritto potrebbe anche esserci.