Il Bosco della Salandra - L'Oasi di Marano
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Il Bosco della Salandra - L'Oasi di Marano
Ciao amici del Forum, oggi vi parlerò di un posto davvero stupendo e magico, sopravvissuto all'enorme speculazione edilizia dell'hinterland nord Napoletano: Il Bosco della Salandra.
Situato nel comune di Marano di Napoli sulla collina dei camaldoli ad un'altezza tra i 200 e i 350 m.s.l.m è davvero unico nel suo genere. Il bosco della Salandra popolato principalmente da castagni è una vera e propria oasi all'interno della super cementificata Marano, si estende per oltre 50 ettari ed è ricca di storia. All'interno del bosco infatti si possono trovare reperti storici come il Torchio Romano, al Cisterna Romana, il Ciauriello, L'Eremo di Pietraspaccata, antiche Masserie e meraviglie della natura come la Grotta del Brigante e il Vallone di Pietraspaccata che dall'Eremo di Pietraspaccata(quota 220 metri) scende fino a Quarto(quota 50 metri)
All'interno del bosco si può trovare anche un tiglio secolare di nome Castrese, che attualmente è in lista per essere inserito nell'albo degli alberi monumentali.
Purtroppo il bosco per anni ha subito un forte abbandono e più volte è stato usato come discarica. Ma le cose stanno migliorando, da circa 2 anni un'associazione locale, (di cui anch'io ne faccio parte) stà ripulendo il bosco dalla sporcizia cumulata negli anni. Difatti siamo riusciti a riaprire 3 sentieri e alzato tonnellate e tonnelate di rifiuti di tutti i tipi. Il nostro obiettivo è quello di farlo diventare Parco Urbano. Ci sarebbe ancora tanto lavoro da fare, ma il Bosco stà già cambiando e questa volta in meglio! Detto questo se vi trovate in zona, vi consiglio di visitare questo posto, rimarrete sicuramente sorpresi delle meraviglie che può offrire.
Situato nel comune di Marano di Napoli sulla collina dei camaldoli ad un'altezza tra i 200 e i 350 m.s.l.m è davvero unico nel suo genere. Il bosco della Salandra popolato principalmente da castagni è una vera e propria oasi all'interno della super cementificata Marano, si estende per oltre 50 ettari ed è ricca di storia. All'interno del bosco infatti si possono trovare reperti storici come il Torchio Romano, al Cisterna Romana, il Ciauriello, L'Eremo di Pietraspaccata, antiche Masserie e meraviglie della natura come la Grotta del Brigante e il Vallone di Pietraspaccata che dall'Eremo di Pietraspaccata(quota 220 metri) scende fino a Quarto(quota 50 metri)
All'interno del bosco si può trovare anche un tiglio secolare di nome Castrese, che attualmente è in lista per essere inserito nell'albo degli alberi monumentali.
Purtroppo il bosco per anni ha subito un forte abbandono e più volte è stato usato come discarica. Ma le cose stanno migliorando, da circa 2 anni un'associazione locale, (di cui anch'io ne faccio parte) stà ripulendo il bosco dalla sporcizia cumulata negli anni. Difatti siamo riusciti a riaprire 3 sentieri e alzato tonnellate e tonnelate di rifiuti di tutti i tipi. Il nostro obiettivo è quello di farlo diventare Parco Urbano. Ci sarebbe ancora tanto lavoro da fare, ma il Bosco stà già cambiando e questa volta in meglio! Detto questo se vi trovate in zona, vi consiglio di visitare questo posto, rimarrete sicuramente sorpresi delle meraviglie che può offrire.
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Re: Il Bosco della Salandra - L'Oasi di Marano
Nelle vicinanze c'è l'agriturismo Smeraglia dove si mangia molto bene
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Re: Il Bosco della Salandra - L'Oasi di Marano
Fabietto17 ha scritto:Nelle vicinanze c'è l'agriturismo Smeraglia dove si mangia molto bene
Sì vero, lo conosco
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Re: Il Bosco della Salandra - L'Oasi di Marano
bel boschetto
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Re: Il Bosco della Salandra - L'Oasi di Marano
che posti meravigliosi e vicini.. ricordo bene a fine anni 70 quando andai a vivere a Quarto era uno spettacolo andare in giro in bicicletta tra estese coltivazioni di ciliegi peri e meli.. uno spettacolo olfattivo e visivo incredibile sembrava na fiaba.. oggi praticamente tutto perso e perduto salvo rari appezzamenti isolati..
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Re: Il Bosco della Salandra - L'Oasi di Marano
Bel posticino in cui sedersi e stare un pò tranquilli in un angolo di natura, dimenticando di essere nel cemento
Cade la neve: tutt'intorno è pace. ❄ ⛄ ❄ ❄️ ⛄ ❄ ❄️ ⛄ ❄
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Re: Il Bosco della Salandra - L'Oasi di Marano
Bene, e non dovrebbero essere un'eccezione...
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Re: Il Bosco della Salandra - L'Oasi di Marano
Neve83 ha scritto:Bel posticino in cui sedersi e stare un pò tranquilli in un angolo di natura, dimenticando di essere nel cemento
L'unica cosa che ci penalizza è la quota, per quanto tu possa stare all'ombra è difficile trovare vero refrigerio nelle giornate calde!
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Re: Il Bosco della Salandra - L'Oasi di Marano
Iceman ha scritto:che posti meravigliosi e vicini.. ricordo bene a fine anni 70 quando andai a vivere a Quarto era uno spettacolo andare in giro in bicicletta tra estese coltivazioni di ciliegi peri e meli.. uno spettacolo olfattivo e visivo incredibile sembrava na fiaba.. oggi praticamente tutto perso e perduto salvo rari appezzamenti isolati..
Eh si immaggino, anche la zona in cui abito( Castello Monteleone) ha subito una sorte simile.
Qualcosa è sopravvissuto, ma ben poco!
Zone prettamente rurali trasformati in sobborghi squallidi.
Chiese come quelle di Pietraspaccata c'erano di simili anche lungo via San Rocco/Via Castel Belvedere(chi è di Marano sà)
Le masserie sopravvissute nei pressi del Bosco della Salandra, erano gli insediamenti tipici delle aree rurali di Quarto e Marano e non solo. Per non parlare dei numerosi reperti storici romani, che sono stati o distrutti o divorati dal cemento.
Vivevamo in un paradiso, una delle terre più fertili d'Europa...un paradiso andato distrutto! Il Bosco della Salandra è una delle poche oasi sopravvissute.
A me questo fà rabbia, potevamo campare di turismo se sapevamo sfruttare quello che avevamo, e invece no.
Quarto io l'ho nominata Pianura 2.0 Non avete idea di quanto,specie ultimamente la stanno cementificando, lì sembra di essere nel boom edilizio degli anni 70'/80'/90'
Tra l'altro mi fà ridere che dopo decenni si decide di abbattere le costruzioni abusive e nello stesso tempo si cementica a raffica.
Senza alcun senso proprio.
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Re: Il Bosco della Salandra - L'Oasi di Marano
e le scuole mandano i vostri figli in quei cessi di praga e barcellona a drogarsi !!!!!
NUTRO PROFONDA STIMA VERSO L'UOMO GIGI D'AGOSTINO: UNA STIMA CHE VA' AL DI LA' DEL SUO PERCORSO MUSICALE, MA CHE NASCE DALL'UMILTA', SENSIBILITA' , DOLCEZZA CON CUI IL D'AGOSTINO PITTURA LE SUE EMOZIONI MUSICALI E CHE RENDE REALI LE MIE SENSAZIONI
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Re: Il Bosco della Salandra - L'Oasi di Marano
verdeirpinia ha scritto:e le scuole mandano i vostri figli in quei cessi di praga e barcellona a drogarsi !!!!!
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Re: Il Bosco della Salandra - L'Oasi di Marano
bello...il connubio fra natura e antiche vestigia umane è sempre magico. nn conoscevo questo posto che a quanto vedo è davvero carino, complimenti a voi e mi raccomando tenete duro per preservare questo angolo di bellezza .
Non occorre una religione per dirti ciò che è giusto o è sbagliato; Se non sai distinguere il bene dal male non ti manca la religione ma la coscienza.
https://www.weatherlink.com/bulletin/c8 ... 6b7ef6eacc (staz. meteo Montesarchio )
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Re: Il Bosco della Salandra - L'Oasi di Marano
io dopo aver visto la Norvegia penso di schifare ancor di più di prima il cesso di cemento dove sono costretto a vivere
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Re: Il Bosco della Salandra - L'Oasi di Marano
Iceman ha scritto:io dopo aver visto la Norvegia penso di schifare ancor di più di prima il cesso di cemento dove sono costretto a vivere
molto schifoso il posto dove viviamo e molto schifoso il clima e molto schifosa la gentaglia!
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Re: Il Bosco della Salandra - L'Oasi di Marano
maronn e come siete catastrofisti ed autorazzisti
per me il clima ideale non è nè quello sudaticcio mediterraneo, nè il tristume grigio nordico, ma il clima di mezza montagna italiano
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Re: Il Bosco della Salandra - L'Oasi di Marano
preferisco cmq l'estremismo climatico ad altri estremismi
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Re: Il Bosco della Salandra - L'Oasi di Marano
Il clima ideale era il nostro di un pò di decenni fà.
Poi si è tutto stravolto letteralmente.
Basta vedere le medie di Capodichino 1961-1990 per rendersene conto di come anche in estate si aveva prevalentemente un clima più gradevole. Nel mese di Agosto(il più caldo) la media era di +29.5°/+17.9°
Ora se scende sotto i +20° è quasi un evento
Concordo su quanto detto da voi in altre sezioni del forum che la strumentazione non è paragonabile a quella attuale e che i valori max e min venivano misurati solo in una determinata fascia oraria.
Ma è vero pure che non capitava mai fatto salvo casi eccezzionali di rimanere per MESI! Sotto l'anticiclone africano.
E d'inverno almeno la zona collinare oltre i 300 metri vedeva più o meno ogni anno qualche fioccata, a volte anche con qualche accumolo al suolo. Ah è la media annua era +15.5° perfetta dunque.(Napoli Capodichino)
Non è un caso che i dintorni di Napoli erano tra i più fertili D'Europa, specie la zona dei Campi Flegrei e intorno Vesuvio....altro che Norvegia.
Il paradiso lo avevamo noi! Non in Norvegia/Paesi scandinavi dove le condizioni di vita non erano tra le più favorevoli. La differenza è che negli ultimi 100/150 anni loro hanno protetto quel che avevano e ne hanno fatto una fonte di ricchezza e noi l'abbiamo distrutto, maltrattato e compromesso per lo più. L'unica cosa che ci rimane da fare è salvare quel poco di bello che è rimasto e preservarlo.
Poi si è tutto stravolto letteralmente.
Basta vedere le medie di Capodichino 1961-1990 per rendersene conto di come anche in estate si aveva prevalentemente un clima più gradevole. Nel mese di Agosto(il più caldo) la media era di +29.5°/+17.9°
Ora se scende sotto i +20° è quasi un evento
Concordo su quanto detto da voi in altre sezioni del forum che la strumentazione non è paragonabile a quella attuale e che i valori max e min venivano misurati solo in una determinata fascia oraria.
Ma è vero pure che non capitava mai fatto salvo casi eccezzionali di rimanere per MESI! Sotto l'anticiclone africano.
E d'inverno almeno la zona collinare oltre i 300 metri vedeva più o meno ogni anno qualche fioccata, a volte anche con qualche accumolo al suolo. Ah è la media annua era +15.5° perfetta dunque.(Napoli Capodichino)
Non è un caso che i dintorni di Napoli erano tra i più fertili D'Europa, specie la zona dei Campi Flegrei e intorno Vesuvio....altro che Norvegia.
Il paradiso lo avevamo noi! Non in Norvegia/Paesi scandinavi dove le condizioni di vita non erano tra le più favorevoli. La differenza è che negli ultimi 100/150 anni loro hanno protetto quel che avevano e ne hanno fatto una fonte di ricchezza e noi l'abbiamo distrutto, maltrattato e compromesso per lo più. L'unica cosa che ci rimane da fare è salvare quel poco di bello che è rimasto e preservarlo.
Ultima modifica di IceStorm_99 il martedì 3 settembre 2024, 21:28, modificato 1 volta in totale.
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Re: Il Bosco della Salandra - L'Oasi di Marano
Purtroppo essendo nato negli anni 2000(quando la distruzione era già bella che fatta) non ho potuto assaporare le bellezze che il nostro territorio offriva fino agli anni 70'/80' come racconta Mario che abitava a Quarto.
Ma i racconti, le foto, le testimonianze storiche mi hanno sempre incuriosito. E grazie a questo ho potuto almeno conoscere la storia del posto in cui vivo. Poi essendo un grande amante della natura mi fà ancora più rammarico vedere buona parte di Castello Monteleone/Quarto ad esempio e dintorni cementificati/inquinati e privati delle loro bellezze naturalezze/storiche e paesaggistiche. Sembrerà banale ma se tutti quanti avessero assunto coscienza di vivere in un paradiso, unico al mondo,forse non lo maltrattava in questo modo. Correggetemi se sbaglio
Ma i racconti, le foto, le testimonianze storiche mi hanno sempre incuriosito. E grazie a questo ho potuto almeno conoscere la storia del posto in cui vivo. Poi essendo un grande amante della natura mi fà ancora più rammarico vedere buona parte di Castello Monteleone/Quarto ad esempio e dintorni cementificati/inquinati e privati delle loro bellezze naturalezze/storiche e paesaggistiche. Sembrerà banale ma se tutti quanti avessero assunto coscienza di vivere in un paradiso, unico al mondo,forse non lo maltrattava in questo modo. Correggetemi se sbaglio
Ultima modifica di IceStorm_99 il martedì 3 settembre 2024, 21:29, modificato 1 volta in totale.
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Re: Il Bosco della Salandra - L'Oasi di Marano
In finale vorrei aggiungere che lamentarsi sia inutile e controproducente. C'è bisogno che ognuno si rimbocasse le maniche e assumerebbe comportamenti più civili e collabborativi con la comunità, non badando solo al proprio orticello.
Faccio un esempio: se le strade delle periferie di Napoli sono, molte delle quali sporche e piene di immondizia, la colpa non è solo del comune che offre un servizio scadente della pulizia delle strade, ma soprattutto del 70% della popolazione che ancora oggi è incivile e che butta di tutto dai finestrini e non. Questo vale su tutto eh. Dunque iniziamo dapprima a fare un mea culpa generale, senza puntare il dito contro qualcuno o qualcosa e le cose volgeranno sicuramente in positivo
Faccio un esempio: se le strade delle periferie di Napoli sono, molte delle quali sporche e piene di immondizia, la colpa non è solo del comune che offre un servizio scadente della pulizia delle strade, ma soprattutto del 70% della popolazione che ancora oggi è incivile e che butta di tutto dai finestrini e non. Questo vale su tutto eh. Dunque iniziamo dapprima a fare un mea culpa generale, senza puntare il dito contro qualcuno o qualcosa e le cose volgeranno sicuramente in positivo
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Re: Il Bosco della Salandra - L'Oasi di Marano
la macchina burocratica nostrana è lenta e costosa.. si pagano tasse enormi per avere servizi scarsi e lenti. Il cittadino dopo un pò si stufa è si comporta male.. Se i comuni lavorassero alacremente nel mantenere il decoro urbano se arredassero con contenitori dei rifiuti diffusi magari circondati da piantine annaffiate e curate, con strade alberate e ben tenute , marciapiedi sistemati senza sconnessioni dove si può inciampare e cadere.. se tutto questo fosse realtà a Quarto, a Marano a giugliano etc vedi che il cittadino prima di sporcare ci pensa su.. d'altronde basta notare i comportamenti che molti cittadini nostrani hanno quando si recano altrove non comportandosi in maniera incivile come accade qui. quindi inutile sperare in associazioni di cittadini volontariato e similari, tutte bellissime cose che possono dare una mano ma non sono risolutive. L'impegno e l'esempio deve partire da chi governa il territorio e non dal cittadino. Il cittadino per natura si adegua.. basta vedere località indiane piene di rifiuti ed escrementi da fare schifo..
Tornando al territorio martoriato, che dirvi io ho avuto la piccola fortuna di vedere com'era per esempio nel 1978 il territorio flegreo specie a Quarto era ancora molto presente il verde quasi ovunque, la stazione di Quarto della circumlfegrea la successiva a Quarto centro provenendo da Napoli, era ubicata in campagna. Intorno c'erano pochi condomini. Quarto officina era una stazione di scalo con alcuni rami morti dove venivano portati i treni da lasciare fermi ed era un labirinto di traversine in legno accatastate dove giocavamo a nascondere cose e realizzare mappe con le indicazioni per ritrovarle.. c'erano tanti pioppi da perdersi.. gli alberi da frutto erano ovunque tanto che in primavera durante la fioritura oltre ad esservi uno spettacolo per la vista unico con ciliegi meli peri prugni e peschi in fiore, non vi dico il profumo che si poteva sentire nell'aria. Ogni novembre puntuale verso la metà del mese arrivava la prima minima sui 5° grazie al potente irraggiamento del luogo. Napoli era già una fornace all'epoca.. basta vedere le temp minime della serie storica di San Marcellino per rendersi conto che il centro città ha perso l'effetto benefico della brezza di terra provenienti dalle verdi colline vomeresi non appena tra gli anni 50 e 60 sono state sepolte dal cemento. I miei cugini quando venivano a trovarmi a casa in inverno rimanevano esterrefatti dal freddo paragonandolo a Roccaraso che era l'unico luogo dove allontanandosi dalla città provavano la sensazione di freddo non recandosi mai nelle periferie di sera o di notte.
passavo serate intere affacciato alla finestra della mia stanza a fumare il vapore che il mio alito generosamente produceva con quelle condizioni termo igrometriche.
le nebbie , le brinate e le gelate erano normali e frequenti nei mesi invernali. Ricordo bene che nelle giornate fredde di tramontana spesso il ghiaccio che si formava la notte rimaneva di giorno all'ombra bello evidente.. tante volte quando sono andato a scuola a via Terracina tornando il pomeriggio alle 17 già sulla strada dei Pisani si notava ghiaccio ai bordi delle strade esposte a nord.
oggi ancora resiste un certo irraggiamento a Quarto ma non credo sia paragonabile a quello degli anni 80 cmq un giorno di devo andare di proposito alle 7 del mattino in inverno dopo una notte serena e con calma di vento per vedere come la temp cala..
Tornando al territorio martoriato, che dirvi io ho avuto la piccola fortuna di vedere com'era per esempio nel 1978 il territorio flegreo specie a Quarto era ancora molto presente il verde quasi ovunque, la stazione di Quarto della circumlfegrea la successiva a Quarto centro provenendo da Napoli, era ubicata in campagna. Intorno c'erano pochi condomini. Quarto officina era una stazione di scalo con alcuni rami morti dove venivano portati i treni da lasciare fermi ed era un labirinto di traversine in legno accatastate dove giocavamo a nascondere cose e realizzare mappe con le indicazioni per ritrovarle.. c'erano tanti pioppi da perdersi.. gli alberi da frutto erano ovunque tanto che in primavera durante la fioritura oltre ad esservi uno spettacolo per la vista unico con ciliegi meli peri prugni e peschi in fiore, non vi dico il profumo che si poteva sentire nell'aria. Ogni novembre puntuale verso la metà del mese arrivava la prima minima sui 5° grazie al potente irraggiamento del luogo. Napoli era già una fornace all'epoca.. basta vedere le temp minime della serie storica di San Marcellino per rendersi conto che il centro città ha perso l'effetto benefico della brezza di terra provenienti dalle verdi colline vomeresi non appena tra gli anni 50 e 60 sono state sepolte dal cemento. I miei cugini quando venivano a trovarmi a casa in inverno rimanevano esterrefatti dal freddo paragonandolo a Roccaraso che era l'unico luogo dove allontanandosi dalla città provavano la sensazione di freddo non recandosi mai nelle periferie di sera o di notte.
passavo serate intere affacciato alla finestra della mia stanza a fumare il vapore che il mio alito generosamente produceva con quelle condizioni termo igrometriche.
le nebbie , le brinate e le gelate erano normali e frequenti nei mesi invernali. Ricordo bene che nelle giornate fredde di tramontana spesso il ghiaccio che si formava la notte rimaneva di giorno all'ombra bello evidente.. tante volte quando sono andato a scuola a via Terracina tornando il pomeriggio alle 17 già sulla strada dei Pisani si notava ghiaccio ai bordi delle strade esposte a nord.
oggi ancora resiste un certo irraggiamento a Quarto ma non credo sia paragonabile a quello degli anni 80 cmq un giorno di devo andare di proposito alle 7 del mattino in inverno dopo una notte serena e con calma di vento per vedere come la temp cala..
Iceman
Ricomincio da tre
Il freddo unisce il caldo separa...
Ridatemi il febbraio del 1956 ... 2018 c'eravamo quasi...
La neve è neve...la grandine è grandine
Datemi canna albanese vorrei vedere Napoli sepolta dalla neve più che in una città svedese
31/10/19 to 29/11/19 record di 30 gg. di pioggia
Ricomincio da tre
Il freddo unisce il caldo separa...
Ridatemi il febbraio del 1956 ... 2018 c'eravamo quasi...
La neve è neve...la grandine è grandine
Datemi canna albanese vorrei vedere Napoli sepolta dalla neve più che in una città svedese
31/10/19 to 29/11/19 record di 30 gg. di pioggia
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