Scambio di battute tra me,ed il signor Roberto Madrigali

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Scambio di battute tra me,ed il signor Roberto Madrigali

Messaggioda sandro » sabato 4 aprile 2009, 21:36

Nella notte insonne,messo a guardia,io,zebra,di un gruppo di leoni che dormono imbriachi,ti critico perché sei un pronchio sprampinato straponchio,incomprensibile sia nella sua forma maschile che in quella femminile.Dicesi di pronchio meteoclimatico brutto,tinto e malu fattu.

A mmia,che mi cicavano li occhi per leggerti i suoi ditoriali meteo.Che pensavi che sono lu massimo dela meteo.Poi mi sonu imparato l’italiano,e ho capito che mali scrivevi.
Mo mi simbri na parpatula spinnata,e se non sapicssi chi cosda fuse na parpatula,ti dicu solo che è n’uccello migratore chi se ne fotte di GW.Lei vola sulo per cercare lu gelo,e un po mi sumiglia.
Ci somigliamo,e quando non dopero lu vucabolaruio istantaneo,sembriamo che vimmo fatta la stessa scola.Ma la mi vecchia maestra la diceva che sero sgrammaticato,ma però mi faceo capire.Cazo,ti nin te fai nanca capire.

Ti critico perché legerti è come avere a che fare cun una scummessa pirsa in partenza.Riecso sulo a capire gelo,gelo e gelo.La cosa mi sta ben,ma addò sta sto gelo che mi prumiti ?
Ti fai schifiare,ti sputerei in un ocio,si un meteoclimatico sulo al anagrafe,si nù tapo,nà meza botta,nà cartuccia a salve.

Ma cume,ci vole nu curagio,neghi l’ividenza.Scrivi pegio de me,e ce ne vole,e te credi Dante L’Alighiero.E’ viro,nun tano caciato dela TV.E’ viro,nun tanno caciato da meteogiurnal,nun te caciareano nemmeno da meteogs e da meteogelo,,ma agie paciencia,cunfruntate cun nui con la stesa lingua nostra,e te capiremo.Nun metere facine inutili,ghe pensa già Brandi,rispund ai domande de Boxer senza fa ul presupunent,e te giuri che farò pace anca cun tia.

E continuo,e dici che nun ho finitu.Stanote non mi sei piaciuto,Ti sei intrufolato mentre i liuni dormono,senza saperi che anno lasciato na zoccola de zebra cumme ammè a guardarli.E pensari che fino a ieri ero na lumaca lenta che guardava la luna con il dito.Ti invece si meglio.Scrivi cume nu ruminanti,quanto parli sbavi dalla boca,coregi e sputacchi come na bagnarola vecia,mi si sembrato come na capra scorciata,na vaca malandata.

E poi si arretrato,andicapattao e quando la finisci di salutarci puro ?

Si penso che ti ò permesso pure di me parlare,nun mi finirei me mai di lavare.


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Posted: Aprile 14th, 2007 under consorzio.
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Circolazione ciclonica invernale in arrivo sull’Europa centro-settentrionale. Caldo sull’Italia
Ancora una volta si conferma la estrema importanza della grande circolazione generale dell’atmosfera, che con la sua “cabala” configurativa, riesce sempre a modificare anche sensibilmente, le vicissitudini termiche e meteoriche al suolo. Un potere incontrastato quanto maestoso, se si pensa che una sua interferenza sostanziale nel posizionamento base delle figure bariche importanti in area euromediterranea, come nel resto del Pianeta, riesca sovente a modificare, anche sensibilmente, le condizioni meteoclimatiche al suolo, estremizzando spesso e volentieri le condizioni termiche esistenti. Una conferma a quanto esposto, viene dalla osservazione configurativa in quota presente oltre Oceano, e precisamente in USA, dove una circolazione depressionaria sul lato orientale americano, sta incentivando una situazione termica e meteorica più invernale che primaverile, e nel corso dei prossimi giorni, non è atteso nessun miglioramento, anzi un acutizzarsi degli eventi atmosferici a carattere freddo artico, per una persistenza ed enfasi di risposta stabilizzante subtropicale di matrice marittima dal Pacifico. Una elevazione dinamica del getto stabilizzante verso il Canada, che provocherà una nuova recrudescenza di neve e freddo fuori stagione per gli USA centro-orientali da ovest, che molto probabilmente investirà con temperature sottomedia, anche in parte il Golfo del Messico , compresa la Florida settentrionale.Una risposta evidente dell’importanza della corrente a getto sugli eventi meteoclimatici al suolo. Ma anche in Europa è atteso un avvento deciso artico nel corso del finire della prossima settimana, per una elevazione della subtropicale marittima verso la Groenlandia, e conseguente discesa artica energica verso sudest, che investirà a ridosso del prossimo weekend, buona parte dell’Europa centro-settentrionale, ai limiti del 50° parallelo. Rimarrà nel limbo come spesso accade in questi ultimi tempi, l’area italica, che sarà protetta da un getto delle medie latitudini, che si opporrà alla discesa diretta del getto polare più a sud, sempre per la presenza costante, di falla iberica, indubbiamente una perseveranza singolare e particolare, che esalterà, come sempre accade in queste situazioni, la semiondulata in seno al getto delle medie latitudini, che finirà ad abbracciarci nuovamente, con l’avvento di una nuova rimonta subtropicale di matrice afromediterranea. Di conseguenza, mentre poco a nord del 50° parallelo sarà “inverno”, poco più a sud entreremo in condizioni meteoclimatiche opposte, di “avanzata” primavera, imposta dalla particolare azione configurativa in sede mediterranea, per falla iberica che esalterà un ennesimo avvento stabilizzante (transitorio) di nuova matrice continentale, e con la depressione espano-marocchina, che scivolerà ulteriormente più a sud, e questo enfatizzerà sull’area dello Stivale temperature ed umidità in ulteriore aumento (sopramedia), anche se con probabili banchi nuvolosi stratiformi in arrivo da sud-sudovest. In conclusione, non sembrano esserci i presupposti di una interferenza più a sud, in direzione dell’area mediterranea, della circolazione fredda artica in scivolamento progressivo nel corso della prossima settimana, e questo sempre per la costanza di azioni bariche (lacune) in quota ad ovest Portogallo verso anche le Isole Azzorre, confermando una azione della subtropicale oceanica, ancora non all’altezza del suo rango. Nel long range, si scorgerebbero invece, dei segnali di ripresa più convincenti dell’alta delle Azzorre in quota, che sembrerebbe rimontare più convinta, con un bel promontorio oltre le Azzorre in direzione dell’Islanda e Isole Britanniche, e questo comporterebbe una rimonta anche al suolo assai più convincente. Un preludio di uno spostamento più orientale della falla iberica che dovrebbe incrementare un peggioramento atmosferico nel prossimo weekend, con a seguire un ritorno termico a condizioni normali stagionali, ma con evoluzione meteoclimatica più orientata a condizioni di estrema variabilità, per la probabile azione ciclonica stazionante in quota con l’aggiunta di possibili interferenze più fresche nordorientali, salvo una sua discesa più meridionale del previsto. L’augurio è sicuramente orientato ad un ritorno convinto e duraturo della subtropicale oceanica (l’azzorriana) verso il Portogallo, per scongiurare una azione di richiamo afromediterranea in periodi stagionali sconvenienti, come naturalmente l’estate prossima ventura, dove certe situazioni configurative apporterebbero caldo eccessivo e un clima assai sgradevole, per l’elevato tasso di umidità dell’aria.In tutta sincerità non vedo comunque questi presupposti dispositivi per la stagione calda imminente, poiché l’andamento medio configurativo in analisi di questi mesi scorsi, mi farebbe presagire più un proseguimento meteoclimatico incerto e ricco di “grosse “ sorprese per il futuro.
13 Aprile 2007 Previsore Roberto Madrigali Meteoman Toscana Channel sat- Maremma Channel sat- VideoFirenze- Gruppo emittenti associate toscane
Non avendo trovato nulla sui normali canali divulgativi ti propongo quanto Roberto Madrigali ha pubblicato sul suo sito personale. Io (ma la colpa è mia e del fatto di essere cresciuto con una mamma insegnante) non riesco proprio a capire i periodi logico-grammaticali con una conseguente barriera (mea culpa, ribadisco) psicologica nella comprensione dei concetti.

Questo per dovere di informazione
Ciao
Stefano

"Teoria Madrigali e cambiamenti climatici"

Come cambierà il clima sul pianeta nel corso dei prossimi anni. La PEG e il punto del non ritorno.

Dopo l’ottima analisi di Luca Romaldini sui cambiamenti climatici, ecco ulteriori delucidazioni sulla mia teoria Madrigali per entrare nuovamente in argomento, riguardo gli aspetti meteoclimatici relativi al mio studio, riportato da tempo sul nostro sito Meteogelo, dove in home page è iniziato l’inserimento della mia relazione sui cambiamenti climatici e la correlazione con la grande circolazione generale dell’atmosfera.

Naturalmente ribadisco ancora una volta, che la mia “teoria Madrigali” segue in affinità la tesi logica di una altro climatologo USA, H.C.Willett, ripreso con decisione anche da altri due studiosi, H.Flohn e K.Butzer, riguardo la correlazione del getto in quota e contrazione espansione del VP, come causa diretta dei cambiamenti climatici presenti da sempre sul nostro pianeta, affiancati anche da azioni astronomiche gìà ampiamente trattate nell’ottimo editoriale di Luca, che non starò quindi a ripetere.

Il mio pensiero e deduzione meteoclimatico è iniziato da tempo,con la mia analisi assidua e rigorosa del clima del passato, facendo riferimento alla estrema variabilità dell’era climatica attuale, l’era interglaciale che stiamo vivendo, un era climatica che è in essere da ben 12-13000 anni, e che molto probabilmente è nella sua fase terminale, essendo mediamente in azione in un range temporale di max 13000 anni. Il fatto importante da evidenziare, è senza dubbio la non per caso attitudine dell’era interglaciale, ad essere assai variegata dal punto di vista di mutamenti climatici.

Il trend termico del pianeta ha visto l’alternarsi di ere glaciali di ben 100.000 anni tondi di durata, intervallate a periodi interglaciali di durata media di circa 13000 anni, periodi climatici più corti, dove viene avvantaggiato un certo riscaldamento del pianeta, che avviene comunque con un intercedere termico tutto particolare, dove niente è per caso e tutte le variabili cospirano verso una ben precisa direzione meteoclimatica.

L’ultima era glaciale conclusasi intorno il 16.000-14.000 AC (interstadiale di Lascaux), ha rappresentato l’inizio dell’era interglaciale attuale, con l’avvento di prima variazione climatica verso il caldo, che ha portato il pianeta, progressivamente, verso l’optimum postglaciale, periodo molto caldo che si registrò intorno alla metà dell’era interglaciale.(5500-2600 A.C.)

L’osservazione accurata e minuziosa del comportamento meteoclimatico dell’attuale era interglaciale, mette in risalto una dichiarata variabilità termica, che è del tutto normale in questa situazione transitoria presente sempre fra due ere glaciali. Un periodo meteoclimatico che rappresenta sempre un intercedere di situazioni termiche assai diversificate nel corso del tempo, con alternanza di periodi caldi e freddi in successione, ma con una cadenza ben precisa fra il suo inizio, la parte centrale e la “coda” finale dell’era interglaciale.

La mia accurata analisi e studio a riguardo, mi ha portato ha riflettere sulla grande diversità climatica esistente nell’era interglaciale, fra alti e bassi termici che contraddistingue questo periodo climatico relativo più “caldo”, che comunque ha insito in sé delle cadenze e delle regole termiche ben precise, e scandite con precisione tipo orologio svizzero, nel corso del tempo, quale una fluttuazione di alti e bassi ma con dominante calda nel suo inizio, e una variabilità verso alternanze sempre più fredde nella sua parte terminale, quella che stiamo vivendo attualmente, con una parte centrale ben netta e distinta verso l’optimum climatico caldo.

Dopo un apice caldo nella sua parte centrale, l’optimum postglaciale già menzionato, il pianeta ha vissuto varie alternanze climatiche, ora calde ora fredde, e la

mia teoria Madrigali sui cambiamenti climatici analizza essenzialmente questo trend, frutto di studio e lettura assidua di molti trattati di climatologia, testi scientifici non di parte, come con confronti e studi pignoli sulla grande circolazione generale dell’atmosfera, che mi ha portato ad emettere questa mia tesi deduttiva.
IL pianeta ha sempre avuto variazioni significative climatiche, che hanno segnato anche profondamente l’ambiente circostante, ancora di più con le ere glaciali, periodi lunghi circa 100.000anni rappresentati da grande freddo, con l’ultimo della serie dal 23000/16000 A.C. che ha cominciato a declinare intorno il 16000 A.C., il Wurm III°.

Dopo questa fase è iniziata la interstadiale di Lascaux dal 16000 al 14000 A.C. con clima mite, a seguire la Dryas antica 14000-11300 con ritorno del freddo, a seguire la Interstadiale di Bolling 11300-10300 con ritorno di clima verso il caldo, La Dryas media 10300-9800 con nuovo ritorno al freddo, e la Interstadiale di Allerod 9800-8300 con nuovo ritorno al caldo, segue la Dryas recente 8800-8300 con avvento di clima freddo, ma ecco che ora si riapre la fase verso il caldo in direzione della parte centrale dell’era interglaciale, con la preboreale 8300-7000 con caldo secco, il boreale 7000-5500 con clima mite, l’Atlantico antico 5500-4000 con caldo umido e l’Atlantico recente 4000-2600 sempre con clima caldo.(optimum postglaciale)

Si passa ora allo stadio interglaciale che si riavvia con progressione verso il suo costante declino (raffreddamento), infatti abbiamo avuto un clima con fasi alterne fra il 2600-900, con il Sub-boreale e Atlantico, arrivando sempre al Sub-Atlantico con le seguenti fasi variabili , 900 sempre A.C.-300 freddo, 300°A.C.-100°D.C. clima caldo e arido, 400-750 D.C. freddo, 750-1200 di nuovo caldo, 1200-1350 freddo, 1350-1550 un clima fresco, ed ecco arrivare la PEG 1550-1850 forte freddo, 1850-1950 ciclo caldo, con il 1950-1975 nuovo ciclo freddo, e ripresa di un periodo caldo dal 1975.

Come si potrà notare dalla lettura del mio editoriale, dopo un era glaciale, si alterna un periodo assai variabile climatico, chiamato era interglaciale, che è tutto un succedersi di variazioni termiche, che iniziano a migrare inizialmente verso il caldo con maggiore frequenza e durata all’inizio del ciclo, per avere un massimo nella parte intermedia, si veda infatti l’optimum postglaciale dal 5500 al 2600 A.C. , una parte centrale interglaciale favorita da un apice di clima molto mite, assai più mite dell’optimum medievale!!

Dopo la parte centrale, le fluttuazioni avvengono nuovamente con il susseguirsi di cicli caldi e freddi, ma i periodi freddi diventano sempre più frequenti rispetto ai periodi caldi comunque sempre attivi, fino ad avere una sequenza via via sempre più rigida di alternanze “fredde”. L’ultimo di questi raffreddamenti seri e prolungati, è avvenuto nella nota PEG, con durata di ben 300 anni! Praticamente dopo questo periodo climatico, si sono succeduti dei nuovi periodi freddi come caldi, ma del tutto normali nel contesto di fluttuazione interglaciale, con l’avvento di un breve ritorno al freddo nel quasi trentennio 1950-1975. Ora dobbiamo aspettarci nel prossimo futuro, un nuovo ingresso di una successiva PEG, che sarà senza dubbio più energica e rigida della precedente, per portare il clima del pianeta, verso quella inevitabile strada di “non ritorno” quale sarà la nuova era glaciale, che rientra in maniera decisa dopo circa ogni 12-14000 anni di pausa.

La mia teoria si basa quindi sulla scoperta di una reale fluttuazione termica dell’era interglaciale con alti e bassi termici, che risultano nel suo stadio iniziale, dominanti verso il riscaldamento, nella parte centrale prevalente verso il clima caldo, ed in seguito verso la parte terminale, nuovamente verso il freddo,(cicli freddi in crescendo alternati a periodi anche molto caldi, vedi l’optimum medievale) fino ad arrivare all’ingresso finale della nuova era glaciale.

In tutto questa azione di cambio climatico, la parte portante rimane la configurazione generale dell’atmosfera, unita naturalmente anche agli effetti astronomici (leggere editoriale di Luca). Ma Se si pensa che l’ultima era glaciale non ha avuto la sua concausa da effetti conclamati cosmici, ma più da effetti legati all’albedo e alla massa di ghiaccio imponente in sviluppo, ecco che diventa dominante l’azione configurativa della grande circolazione generale dell’atmosfera. La mia teoria mette in risalto le oscillazione del VP e le sue cause effetto di persistenze configurative, legate all’ effetto domino dell’albedo, ai continenti e ad una situazione palese di circolazione perturbata estiva perdurante. La teoria Madrigali, si basa quindi su basi scentifiche certe e documentate, e la potenza di effetto della corrente a getto è così marcata e incidente, che per assurdo, come ribadito spesso, se io potessi interagire con la circolazione generale dell’atmosfera, come il film” Matrix” tramite un persona computer, avrei in mano “tutto il clima del pianeta”.

L’effetto GW presunto, si basa, quindi solamente su concause derivate da effetti termici legati a queste fluttuazioni configurative, che sono del tutto normali, e hanno cadenza e durata variabile. Non conoscere o ignorare il passato del pianeta, porta quindi a prendere per buono e scontato un effetto antropico di riscaldamento, che attualmente non ha certezze e comunque, se si analizza il periodo considerato, rimane del tutto ininfluente se paragonato alle durata delle ere succedute.

Il clima del pianeta ha una sua variabile importante, quale la cadenza incidente peggiorativa dei periodi estivi, specie sull’emisfero Boreale, dove l’estensione di maggiore superfice continentale, tende ad avere un effetto domino importante, per l’innescarsi di un processo evolutivo climatico, tendente verso il caldo o verso il freddo.In conclusione l’energia termica della Terra rimane invariata, ma cambia il processo di equilibrio e di movimento delle masse termiche eccedenti sulle aree continentali. Il pianeta ha una superfice oceanica prevalente e dichiarata, con i continenti in netta minoranza di superfice rispetto agli oceani, e quindi diventa importante quanto decisiva, la particolare disposizione del getto in quota sulla superfice troposferica del pianeta, riuscendo a favorire con le note leggi fisico-matematiche e di persistenze configurative, uno scambio eccedente termico , in un ben preciso trend configurativo, che finisce per favorire nel corso del tempo, tutte le variazioni climatiche che si sono succedute da sempre sul nostro amato pianeta.

Risulta logico supporre, che se per una nota causa effetto configurativa, su una superfice maggiore continentale dell’emisfero boreale, risulta una dominante di circolazione favorevole al trasporto di masse di aria calde o miti prevalenti, la media termica dominante sui continenti, tende ad avere una oscillazione verso l’alto, comportando un processo meteoclimatico di riscaldamento. L’effetto opposto, naturalmente, con la dominante di masse di aria più fredde prevalenti sulle superfici continentali, con le dovute conseguenze di medie di rilevamento, in significativo ribasso progressivo.

Naturalmente il VP e la sua contrazione ed espansione ha un ruolo fondamentale e incisivo, e le leggi della dinamica dell’atmosfera, fra onde di Rossby calde e fredde, onde stazionarie e anticicloni di blocking, riescono con determinazione a modificare nel tempo, il clima di qualsiasi latitudine del pianeta. Rammento che per il nostro pianeta, rimane determinante la superfice continentale Boreale, che rimane da sempre e lo rimarrà anche in futuro, la chiave di svolta meteoclimatica determinante, con la nota causa effetto albedo. Il noto effetto “albedo”, il rapporto fra energia raggiante incidente e riflessa, ha un effetto dirompente e marcato sulle superfici continentali, e l’Emisfero Boreale in questo, ha una incidenza notevole sul clima, avendo una superfice di terre emerse assai maggiore rispetto all’emisfero Australe, dove risulta dominante l’azione oceanica, nonostante la presenza del continente più freddo in assoluto della terra,l’Antardide.

In conclusione, posso affermare che il punto di “non ritorno” si sta avvicinando con progressione inesorabile, e la prossima PEG, un periodo di raffreddamento vistoso e deciso, quanto prolungato, deciderà senza dubbio per l’ingresso progressivo della nuova era glaciale. La parte dominante quale valvola termoclimatica rimane e rimarrà, l’azione di raffreddamento o riscaldamento esercitata dalla massa di continenti boreali, con l’avanzata o la regressione dei ghiacciai e della superfice innevata, in relazione al comportamento meteorologico e di conseguenza climatico, nel corso del tempo.
Più che gli inverni rigidi, importante per l’avvio della nuova glaciazione il comportamento configurativo estivo, che rimane la causa effetto principale per una regressione o avanzamento di un era climatica più fredda, dalla PEG alla più attiva era glaciale.

Spero di essere stato esaustivo e chiaro, e che la mia teoria vi possa portare ad osservare e riflettere molto profondamente, su quanto esposto riguardo l’evoluzione climatica che si è succeduta da sempre sul nostro pianeta. Vi ho appena esposto la tematica e la deduzione riguardo la mia teoria Madrigali, e siamo comunque a ben 13000 anni, quindi alla fine dell’era interglaciale attuale, e l’era glaciale, che sarà inevitabile come ciclo naturale, sarà pronta ad entrare non appena la “natura” avvierà l’ultimo stadio per una nuova PEG che indubbiamente , per logica evolutiva sempre intrapresa, sarà più rigida e incisiva della precedente.

Per questo basterà semplicemente l’avviarsi di condizioni meteoclimatiche avverse continuativamente, specie in periodi estivi attigui, per avviare quel processo “di non ritorno”, su cui poggia tutta la teoria Madrigali. La natura , volente o dolente, in un qualsiasi momento futuro, potrà innescare il processo irreversibile, e la corrente a getto e l’espansione-contrazione del VP, come da sempre, saranno le concause dominanti dell’inizio della futura PEG.

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Re: Scambio di battute tra me,ed il signor Roberto Madrigali

Messaggioda Vincenzo Rosolia » sabato 4 aprile 2009, 23:35

=)) anche se c'è poco da ridere.....
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Re: Scambio di battute tra me,ed il signor Roberto Madrigali

Messaggioda Iceman » lunedì 6 aprile 2009, 18:35

Aiutatelo !!!!

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Re: Scambio di battute tra me,ed il signor Roberto Madrigali

Messaggioda terence » lunedì 6 aprile 2009, 18:51

=)) =)) =))

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Re: Scambio di battute tra me,ed il signor Roberto Madrigali

Messaggioda Antonio » martedì 7 aprile 2009, 2:53

=)) =)) =))

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Re: Scambio di battute tra me,ed il signor Roberto Madrigali

Messaggioda Snow 87 » giovedì 16 aprile 2009, 22:15

...................................#-o :-??

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Re: Scambio di battute tra me,ed il signor Roberto Madrigali

Messaggioda pipstin » domenica 19 aprile 2009, 7:31

=)) =)) =)) =))
Voglio anch'io le canne albanesi....voglio vedere quello che nessuno ha visto mai :p

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