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auguri al colonnello baroni

Inviato: venerdì 14 febbraio 2014, 20:29
da irpino
ecco l'intervista di MTG a un'icona insostituibile


Il Generale Baroni non ha certo bisogno di presentazioni. Insieme al Generale Bernacca è stato colui che ha portato la meteo nelle case degli italiani. Rimane una figura indimenticabile per tanti italiani e assume le caratteristiche del mito per tutti gli appassionati di meteorologia. Parlare con lui è stata una emozione fortissima: a più di novantanni, è ancora pieno di energia e di vitalità. Un signore lucido e pieno di passione, un vero vulcano di aneddoti, esperienze, consigli, ricordi e soprattutto amore per la meteorologia.

A un certo punto dell'intervista mi ha raccontato: "Caro dottore, quando mi alzavo coll'aereo per fare le misurazioni meteo, vedevo le nubi avvicinarsi. Ci passavamo dentro, ed era un'emozione indescrivibile. Io le chiamavo Le signore del Cielo".

[MTG] Generale Baroni, lei ovviamente è un personaggio molto famoso, una vera e propria icona per tutti gli appassionati di meteorologia italiani.
Ci vuole raccontare come è nata la sua passione per la meteorologia?

[Gen. Baroni] Sono solo un personaggio noto, non un mito
Lei pensi che io ero un disegnatore civile di prima classe che a un certo punto della sua vita si è trovato nella possibilità di diventare Sottotenente dell'Aeronautica, nel ruolo di collaudatore di aeroplani. Io ho sempre amato moltissimo il volo. Quando la mattina mi ergevo sopra Roma per effettuare le misurazioni con il meteografo era per me un'emozione intensissima. Mi trovavo a fendere quelle nubi che avevo studiato appassionatamente sui libri di meteorologia. Ecco quindi che alcuni ufficiali mi fecero un giorno la proposta di entrare a pieno titolo, come ufficiale assistente dell'allora Ufficio Presagi (futuro Servizio meteorologico dell'Aeronautica), nel nascente Servizio Meteorologico presso il Ministero della Agricoltura e Foreste. Così, quasi per caso (ma io sono un fervido credente e penso più ad un disegno trascendente) mi sono travato ad unire le mie due grandi passioni: quella del volo e successivamente quella della meteorologia.

[MTG] Quale è stato il suo primo incarico?

[Gen. Baroni] Io dovevo, a giorni alterni, volare sopra il cielo di Roma per effettuare le misurazioni con il meteorografo, in modo da registrare i dati fisici essenziali della troposfera: quella che in termini tecnici si chiama diagramma della struttura verticale dell'atmosfera. Successivamente riportavo tali dati su un grafico (il diagramma di Stuve), che poi veniva utilizzato per elaborare le previsioni e veniva inviato alle altre stazioni meteorologiche del paese e a quelle dell'Organizzazione Mondiale della Meteorologia. Mi ricordo una volta: era inverno, e volavo sopra i cieli di Roma, vedendo le sue luci riverberarsi nell'aria ancora oscura del primissimo mattino. Sopratutto era per me un'esperienza intensa e romantica.

[MTG] Quindi il suo è stato un amore a prima vista?

[Gen. Baroni] Assolutamente. La mattina volavo e lavoravo all'elaborazione dei dati, e il pomeriggio studiavo. Mi sono buttato a capofitto nei libri di meteorologia del tempo, che erano ovviamente quasi tutti in inglese o comunque in lingua straniera. Allora si studiavano i testi della Scuola di Bergen, che offrivano un sistema semiempirico per poter elaborare una prima carta meteo: quella classica, con indicati i fronti freddi e caldi, le aree di alta e bassa pressione, ecc. Ancora oggi questo dovrebbe essere il primo e fondamentale passaggio prima di arrivare ad una previsione vera e propria.

[MTG] Sembra di capire dalle sue appassionate parole che la meteorologia è stata per lei anche un'occasione di esprimere il suo amore per la natura e per la vita.

[Gen. Baroni] In effetti io ho avuto un grande maestro, il dott. Bilancini, che era laureato sia in Fisica che in Filosofia. Univa insomma le due anime: quella scientifica e quella umanistica. Era ad esempio un esperto dantista. Da lui ho appreso il piacere e la disciplina che porta alla chiarezza espositiva: il dono, per intenderci, di saper comunicare con parole semplici e chiare ciò che spesso semplice e chiaro non è. Ho poi anche lavorato con Folco Quilici, col quale abbiamo realizzato un documentario sui palloni sonda, intitolato "Io vagabondo". Fu proprio grazie a queste collaborazioni (ne ricordo una fatta insieme alla figlia di Lama) che la RAI mi notò e mi volle al fianco di Bernacca. Pensate: un ufficiale dell'aeronautica in divisa a fare le previsioni meteo. Fu una vera rivoluzione.

[MTG] Un connubio fondamentale, mi sembra di capire, quello tra scienza e divulgazione.

[Gen. Baroni] Proprio così. Ho infatti lavorato per La Stampa, allora diretta da Arrigo Levi, e dopo dieci anni Eugenio Scalfari mi chiamò alla Repubblica. Mi piaceva scrivere. Lei pensi che è stato proprio per Scalfari che scrissi un pezzo, nel lontano 1982, che parlava del problema del Global Warming. Si intitolava: "Le palme da datteri a Piazza Esedra tra 100 anni".

[MTG] Secondo Lei, gli indubbi cambiamenti che accompagnano l'evoluzione di qualsiasi scienza, e quindi anche della meteorologia, dove hanno inciso maggiormente? Pensa che ci siano così grandi differenze tra la meteorologia classica e quella attuale, fondata sui satelliti, sui modelli numerico-previsionali e su nuove conoscenze del sistema atmosferico?

[Gen. Baroni] Guardi, io penso che in nessun altro campo della conoscenza umana vi sia stata un'evoluzione così veloce, oserei dire esponenziale, come in quello meteorologico. Grazie soprattutto ai nuovi potenti calcolatori e ovviamente alle nuove tecnologie come i satelliti, oggi la meteorologia ha fatto passi da gigante. Ma non dimentichiamoci che il punto di svolta è stato questo: cercare di svincolare la previsione meteo dalla soggettività del previsore. Scindere cioè l'interpretazione umana da quella che oggi si chiama previsione deterministica. Intendiamoci: l'esperienza del meteorologo è sempre fondamentale. Ma quando grazie ai supercalcolatori è stato possibile applicare le leggi della dinamica dei fluidi alla meteorologia si è fatto il grande salto di qualità. Lei pensi che oggi vi sono più di 1.000 radiosonde che elevandosi sino a 30.000 metri di altezza fanno quello che allora facevano pochi aerei che arrivano solo a 4.000 metri di altezza.

[MTG] Che consigli potrebbe dare ad un giovane neodiplomato che volesse intraprendere la carriera di meteorologo, o comunque volesse occuparsi di questioni legate al campo delle scienze meteorologiche?

[Gen. Baroni] Non ho alcun dubbio. Studiare Fisica, soprattutto Fisica dell'Atmosfera. Anche Ingegneria Elettronica, perché oggi il futuro della meteo dipende proprio dall'elaborazione dei dati. Ma forse la cosa migliore è studiare la Fisica: farsi le ossa sui fondamenti di quel sistema così complesso e affascinante che è l'Atmosfera.

Ormai è più di un ora e mezza che parliamo. Il Generale Baroni è ancora fresco come all'inizio della telefonata. Io, invece, faccio fatica a tenere il suo ritmo. Il fascino di quest'uomo è davvero contagioso. Lo ringrazio innumerevoli volte per la sua disponibilità. Lui si scusa di aver parlato troppo. Ma sono io a dover scusarmi per il troppo poco tempo che ho potuto dedicargli.
Grazie Generale!

Re: auguri al colonnello baroni

Inviato: venerdì 14 febbraio 2014, 21:06
da Picentino27
Grande Baroni :ymapplause: :ymapplause: :ymapplause: :ymapplause: :ymapplause: :ymapplause:

Inviato: venerdì 14 febbraio 2014, 23:00
da Antonio
La storia...

Re: auguri al colonnello baroni

Inviato: venerdì 14 febbraio 2014, 23:59
da Iceman
immenso....

Re: auguri al colonnello baroni

Inviato: sabato 15 febbraio 2014, 8:03
da pipstin
Grandissimo :ymapplause: ^:)^ :ymhug:

Re: auguri al colonnello baroni

Inviato: domenica 16 febbraio 2014, 10:43
da Fabietto17
^:)^ ^:)^ ^:)^