Clima freddo? Poco male, vivrai più a lungo

[Iceman]

Il freddo è in grado non solo di danneggiare la nostra pelle ma di influenzare a tal punto il Dna delle cellule da garantire una vita più lunga alle persone che vivono in un clima rigido. A sostenerlo è il dottor Eduardo Ruiz-Pesini dell'Università della California che ha analizzato il patrimonio genetico di 1125 individui, distribuiti in maniera omogenea nelle diverse fasce climatiche del pianeta. La ricerca è stata pubblicata sulla prestigiosa rivista Science ed ha evidenziato, in maniera statisticamente significativa, marcate differenze genetiche in funzione dei climi diversi. Il gruppo di ricerca statunitense ha esaminato l’interno delle singole cellule con particolare attenzione ai mitocondri che possiedono anche un pezzetto di Dna (i mitocondri sono organelli assimilabili a piccole centrali termiche che producono calore ed usano come carburante le molecole derivate dalla digestione dei cibi). I mitocondri dei popoli che vivono nei paesi con un clima rigido, per far fronte alle temperature basse, si affaticano nel produrre energia rispetto ai mitocondri dei popoli che vivono nelle aree equatoriali e temperate; questo continuo affaticamento determina complessi problemi di deficit energetico che stimolano mutazioni genetiche responsabili della maggiore longevità di quelle popolazioni. I risultati di questa ricerca rientrano nella nuova branca della medicina evoluzionista che usa un approccio cosiddetto olistico in grado di considerare non solo le cause immediate delle malattie ma anche quelle ambientali.

Adriano Mazzarella

Responsabile Osservatorio Meteorologico

Università Federico II

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