Messaggioda Tra Pizzo e Mai » domenica 11 dicembre 2016, 14:03
Bellissimo topic, il discorso delle piante è più complicato di quello che si immagina per quanto concerne i cicli fogliari. Nel senso che dalle reminiscenze dei miei studi universitari di biologia vegetale e botanica posso affermare che le piante in autunno accusano molto poco gli sbalzi termici brevi e temporanei come le inversioni termiche, ma si rifanno più a lunghi periodi. Cioè in pratica ad esempio in primavera se ti fanno 2 giorni a febbraio con temperature di 30 gradi le piante non se ne fregano proprio, ma se ti fanno 10 giorni con temperature sopra i 15 gradi le piante invece fioriscono, così pure in autunno, se ti fanno tanti giorni con temperature sotto una certa soglia (non necessariamente bassissima temperatura) le piante ingialliscono, ma se ti fanno poche ore di inversione termica con valori sotto lo zero le piante in autunno non se ne fregano proprio, cioè loro prediligono la durata, piuttosto che il valore assoluto di temperatura e questo giustamente per difendersi...!! altrimenti uscirebbero pazze, perché in un giorno di hp può farti notti con temperature molto fredde e di giorno invece temperature molto miti e quindi le piante di notte dovrebbero far ingiallire le foglie e di giorno dovrebbero fiorire ahahah. eh quindi per evitare di uscire pazze la fisiologia della pianta adotta la strategia della durata termica pittosto che pensare al valore assoluto di temperatura (sia per l'ingiallimento delle foglie in autunno e sia per la fioritura primaverile)
Chimico, specializzato in Ambito Farmaceutico e Abilitato all'insegnamento delle Scienze Naturali. Professore di Scienze Della Terra- Meteorologia, Chimica e Biologia presso Liceo Scientifico delle Scienze Applicate. Redattore di articoli online in ambito meteorologico e di pubblicazioni scientifiche in Ambito Chimico Farmaceutico.