Febbraio 2012 dati decadali e generali

[noqot]

Io credo che l'aumento della copertura boschiva dipenda dal fatto che sono stati piantati alberi in zone montane prima brulle e cmq poco popolate, certo non nelle sovraffollate zone costiere campane, con qualche eccezione.
A guardare qualche foto della prima metà del '900 ad es., qui a Salerno probabilmente le colline vicine al castello sembrano più boscose di un tempo, così come è evidente l'impianto di alberi sul cd. Masso della Signora.

Peraltro, non sempre a mio avviso vengono piantate specie idonee: ad esempio le conifere non mi paiono adatte (anche se spesso prescelte perchè poco costose e di veloce crescita) al clima mediterraneo perchè facilmente infiammabili nelle nostre calde e secche estati.

[Iceman]

infatti torniamo al punto di partenza... si fanno le cose e quelle poche volte che si fanno si fanno male... mah...

[Nevone]

Mi intrufolo in questo topic per segnalare i dati di questo nevoso febbraio, ma sotto il profilo economico, qui si parla di 16 milioni e mezzo di euro..
Alla fine dei dati anche un articolo un po più dettagliato sulle zone colpite..

AVELLINO
Provincia Avellino 2.006.217,98
Comune Avellino 1.567.506,75
Comune Ariano Irpino 246.585,73
Altri Comuni 5.373.987,72
TOT 9.194.298,18

BENEVENTO
Provincia Benevento 920.536,44
Comune Benevento 1.163.304,71
Altri Comuni 2.725.699,87
Altro 120.066,07
TOT 4.929.607,09

CASERTA
Provincia Caserta 693.240,55
Comuni 753.058,73
Altro 130.640,00
TOT 1.576.939,28

NAPOLI
Provincia e Comuni 45.772,54

SALERNO
Comuni 393.749,41

REGIONE
Sale per Provincie e Comuni 241.104,60
Arcadis e Protezione Civile 46.150,22
Piattaforme in uso VVFF 135.871,03
TOTALE 16.563.492,35

ARTICOLO ALLEGATO:

Ammontano a 16 milioni 563mila euro le spese sostenute complessivamente dagli enti presenti nel territorio regionale per far fronte all'emergenza neve. Così l'assessore alla Protezione civile, che ha appena trasmesso il prospetto complessivo al capo del Dipartimento Nazionale di Protezione civile Franco Gabrielli, ed è in attesa delle decisioni del Governo in merito alle modalità di copertura della spesa.
In totale sono 256 i Comuni campani che hanno chiesto rimborsi per i costi sostenuti. Le province più colpite sono state quella di Avellino (con 106 Comuni su 119 che hanno inoltrato il rendiconto) e quella di Benevento (con 67 Comuni su 78). Sono 39 le richieste pervenute da Comuni della provincia di Caserta, 38 quelle del territorio salernitano e 6 dalla provincia di Napoli.
A questi costi vanno aggiunti quelli sostenuti e certificati dalle Province di Avellino, Benevento e Caserta.
Vanno poi considerate le spese sostenute dalla Regione, prevalentemente per l'acquisto di sale e per il nolo di piattaforme aeree utilizzate dai Vigili del fuoco, in particolare per la rimozione dei lastroni di ghiaccio dai tetti. Grazie ad un enorme sforzo organizzativo dell'assessorato e dell'Arcadis e con la collaborazione dei Comuni e delle Provincie colpite, siamo riusciti ad approntare e trasmettere al Governo il rendiconto dettagliato in tempi record. “Il quadro complessivo – ha evidenziato l'assessore regionale – è in linea con la geografia del territorio regionale e con la direzione della perturbazione nevosa. Considerando il dettaglio e procedendo da Nord verso Sud, si registrano in provincia di Caserta, le richieste dei Comuni intorno al complesso di Roccamonfina e dei Monti del Matese; la spesa richiesta è stata complessivamente di circa 1,6 milioni di Euro. Il Sannio è stato quasi completamente investito dall'emergenza neve (incluso il capoluogo, Benevento), esclusa solo la Valle Telesina; le spese complessive sono di quasi 5 milioni di euro. Anche l’ Irpinia è stata colpita quasi interamente, tranne la zona del Vallo di Lauro – Baianese, con spese di oltre 9 milioni di euro. Poche le richieste provenienti dalla provincia di Napoli, dove risultano coinvolti 2 Comuni dell'Isola di Ischia (Barano e Serrara Fontana, in prossimità del Monte Epomeo) e alcuni Comuni dei Monti Lattari (sia in Penisola Sorrentina che Amalfitana), che hanno registrato nevicate come non se ne ricordavano da molti decenni; la spesa complessiva è modestissima, circa 50.000 euro. Modesta anche l’ entità delle spese sostenute da alcuni comuni del salernitano: risultano pervenuti i rendiconti di alcune cittadine confinanti con l'Irpinia, nell’ appennino campano-lucano e in alcune zone a quota elevata del cilentano e dei monti Alburni, oltre che di alcuni centri della Penisola Amalfitana/Monti Lattari, per un totale di circa 400.000 Euro”.

[Iceman]

Mega immane spreco di danaro pubblico per giunta...

[noqot]

Detto sinceramente mi sembrano cifre un pò gonfiate, emergenza o non emergenza .. ma rientra nella normale logica da contrattazione .. si spara alto per ricevere le briciole ..

[El machico]

Io credo che l'aumento della copertura boschiva dipenda dal fatto che sono stati piantati alberi in zone montane prima brulle e cmq poco popolate, certo non nelle sovraffollate zone costiere campane, con qualche eccezione.
A guardare qualche foto della prima metà del '900 ad es., qui a Salerno probabilmente le colline vicine al castello sembrano più boscose di un tempo, così come è evidente l'impianto di alberi sul cd. Masso della Signora.

Peraltro, non sempre a mio avviso vengono piantate specie idonee: ad esempio le conifere non mi paiono adatte (anche se spesso prescelte perchè poco costose e di veloce crescita) al clima mediterraneo perchè facilmente infiammabili nelle nostre calde e secche estati.

Gironzolando su internet ho torvato questi dati molto interesanti:
La superficie forestale italiana è oggi stimata in 10.673.589 ettari, pari al 34,7% del territorio nazionale, con un trend crescente dal dopoguerra in poi.
Le tendenze nazionali in campo forestale testimoniano un processo generale che va di pari passo con l'aumento della superficie boscata e l'abbandono di ben 16 milioni di ettari di terreno agricolo, e cioè la riduzione della diversità del paesaggio dovute alla semplificazione delle molte forme di governo forestale esistenti, la riduzione dei castagneti da frutto e delle piante arboree nei campi e nei pascoli.
Tra i fattori responsabili dei cambiamenti del paesaggio italiano, l'incremento demografico ha senza dubbio avuto un ruolo primario. I processi in atto nel periodo tra l'Unità d'Italia e il 1925 provocarono il raddoppio della popolazione italiana e diedero luogo ad un vero e proprio assalto alla montagna, che salì da 5 a 8 milioni e mezzo nel 1925, con record di accrescimento su Alpi e Prealpi anche nel secondo dopoguerra.
La necessità di nuove aree coltivabili non fu risolta con un aumento della produzione unitaria attraverso lo sviluppo tecnologico, ma piuttosto con l'estensione della superficie coltivata, mettendo a coltura anche aree molto acclivi e bonificando i terreni paludosi.
Sicuramente l'aumento della popolazione cessa di produrre deforestazione quando i boschi non sono più di ostacolo all'estensione di pascoli e coltivi. Nel secondo dopoguerra nuove fonti energetiche sostituiscono i combustibili vegetali, riducendo la pressione sul bosco, ma soprattutto l'industria ed i servizi assorbono molta manodopera che abbandona campagna e montagna.
In queste condizioni si intuisce come il bosco si sia rimpossessato delle aree abbandonate sino ad occupare addirittura spazi nuovi.
Dal punto di vista dell'estensione le foreste "si trovano oggi in uno dei momenti di massima espansione rispetto agli ultimi 2 secoli; la forestazione avanza al ritmo di circa 74.000 Ha all'anno dal 1920 e NON SONO IN ATTO processi di deforestazione significativa, nè per gli incendi, largamente inferiori all'aumento dei boschi, nè per il RISCALDAMENTO CLIMATICO che NON sembra avere avuto effetti sensibili su tale tendenza, nè oltretutto l'aumento delle foreste sembra averlo rallentato".
L'aumento dei boschi è però stato accompagnato dalla semplificazione delle strutture forestali dovuta alla sospensione delle pratiche colturali tradizionali e da una forte semplificazione del mosaico paesistico, soprattutto nelle regioni di montagna.

[Ombra84]

a Napoli Capodichino il febb 2012 chiude al sesto posto tyra i più freddi dal dopoguerra.
In tempi recenti meglio sia il febbraio 2003 che il febbraio 2005, a conferma del fatto che l' evento sul napoletano è stato importante, ma non eccezionale

[noqot]

Certo è strano che ben 3 su 6 dei febbraio più freddi negli ultimi 67 anni, si collochino nei bollenti anni 2000 ..

A SA L. io ho calcolato una media di 8,3° (ma qualche ritocco di minima mi è sfuggito), molto al di sotto delle medie del Genio Civile (-2,8°, ma sono note le perplessità sui valori di quella stazione) ma ben al di sopra dei 7,5° del febbraio 2005.
Più piovoso del normale il mese: io ho registrato 171,5 mm, SA L. 201 mm.

Credo che la particolarità del mese sia stato proprio il connubio tra abbondanti precipitazioni e freddo; infatti, gli inverni nostrani se freddi tendono ad essere anche secchi, mentre questa volta, pur se siamo rimasti lontani da record di gelo o precipitazioni (parlo di mm cumulati non di metri di neve al suolo), l'aria continetale è riuscita a sposarsi bene con il Tirreno ..

[alme55]

L'ultima decade di febbraio e dell'inverno meteo alla fine risulta la piu calda del mese ma termina comunque a 9,2° in perfetta media anni 2000. Estremi termici 3,1/18,7° con solo 1,5 mm di pioggia accumulata.

[alme55]

Termina invece a 5,6° febbraio 2012 con anomalia di -3,1 e piazzandosi al 1° posto assoluto negli anni 2000. -2,5/18,7° gli estremi termici con ben 160 mm di accumulo pluvio.

[alme55]

E per finire a conferma dell'eccezionalita' di questo febbraio, vi mostro una chicca. Un grafico interpolato sulle rilevazioni di tre stazioni meteo campane e le mie con un buon grado di affidabilita'. ( In blu scuro i dati rilevati dalla mia stazione)
Ebbene, dal 1961 questo febbraio e' stato il piu freddo con 5,6° di media finale, al secondo posto il 1993, al terzo il 1965 e udite udite, al quarto il 2003 e al quinto il 2005 ...

[Ombra84]

Qua il mese ha chiuso a +7,6 con un anomalia di -1,6 dalla media.

A naso, nel febbraio 2005, nel complesso fece un pò più freddo, pur non avendo dati equiparabili, ma non mi ricordo in quel mese di massime oltre i +12.

Diciamo che i primi 15 gg di febb 12 sono risultati estremamente freddi, ma i secondi 15 hanno mitigato molto l' anomalia, per contro il 2005 ebbe una media meno estrema ma più costante verso il basso.


Non di meno, qua rispetto a Baronissi, abbiamo avuto un inizio mese con una max a +12 mentre là non si passavano i +5

[alme55]

Si e' vero, solo il giorno 13 quell'anno , qui da me , raggiunse una max di 12° invece questo febbraio ha raggiunto i 18,7° e ha superato i 12° per ben 6 volte...
Ma se la terza decade avesse avuto un andamento poco piu freddo nelle max, si rischiava veramente di raggiungere il febbraio 56 che , fino al giorno 21, era sopra di circa 1° rispetto a questo.

[Nevedel 71]

Salve, amici. Stasera sono a Nocera dove ho finalmente iniziato l'elaborazione dei dati di questo importante mese di febbraio che halasciato davvero il segno sul nostro clima. Ecco i dati della prima decade:
media 3.0° (- 3.4° risp. febb. 11); v. e. = 1.4° (day 7); 4.1° (day 9);
media val. diurni ore 13 = 6.2° (- 6.8); (- 4.8° risp. norma dec. 94/03);
media 7.5° (- 6.2°); v. e. = 10.6° (day 3); 4.3° (day 7).

Osservazioni: per quanto riguarda la media minime solo la seconda decade di febbraio 2009 ha fatto meglio con 2.9° ; valori diurni, invece, di ben due gradi inferiori alla prima decade del 2005 ; media max più bassa in assoluto però a partire solo dal 2007 -
Per quanto concerne i valori diurni occorre più tempo per scoprire se in passato (anni 80/90) si è verificato qualcosa di più interessante. Adesso è tardi...

[Ombra84]

Si e' vero, solo il giorno 13 quell'anno , qui da me , raggiunse una max di 12° invece questo febbraio ha raggiunto i 18,7° e ha superato i 12° per ben 6 volte...
Ma se la terza decade avesse avuto un andamento poco piu freddo nelle max, si rischiava veramente di raggiungere il febbraio 56 che , fino al giorno 21, era sopra di circa 1° rispetto a questo.

Beh, certamente i primi 15 gg di questo febbraio termicamente sono stati notevoli per costanza di freddo, pur senza aver raggiunto picchi importanti, ma certamente non sfigurano se raffrontatati al periodo 1-15 gennaio 85 1985. Il 56 ebbe una durata praticamente mensile, è quello che lo rende ancora irraggiungibile, ma un evento di tale magnitudo è possibile ch abbia tempi di ritorno almeno ventennali.


Ciò non toglie che qualche piccolo evento localizzato, possa portare migliori soddisfazioni latu neve per le zone costiere, anche prima di vent' anni.( seeee...... )

[Nevedel 71]

Questa è la sintesi dei dati della seconda decade da me a Nocera ancora fredda e sotto media:
media 3.1° ;
media v. d. ore 13 = 8.1° (- 2.9° risp. norma);
media 9.6° ;
estremi decadali = - 0.6° (day 15); 12.8° (day 19).

P.S. = per i dati della terza e per il riepilogo complessivo se ne parlerà al mio prossimo ritorno a Nocera.

[Nevedel 71]

Ecco i dati della terza decade in sintesi:
media 6.5° ; v. e. = 3.7° (day 29); 9.3° (day 22);
media v. d. ore 13 = 13.3° (+ 2.3° risp. norma);
media 14.0° ; v. e. = 16.2° (days 24/29); 10.8° (day 27).

Questo risultato ha fatto risalire la media mensile di molto. Peccato altrimenti si poteva parlare di un febbraio davvero storico a tutti i livelli.

[Nevedel 71]

Questo, invece, il riepilogo complessivo in breve. Scusate il notevole ritardo...
media 4.2° (- 2.4° risp. febbr. 2011);
media val. diurni ore 13 = 9.2° (- 1.8° risp. norma dec. 94/03);
media 10.4° (- 2.4° risp. febb. 11);
media tot. = 7.3° (la più bassa dal 2007);
accum. tot. mens. = 205,0 mm.

Osservazioni: a causa dell'innalzamento termico dell'ultima decade febbraio 2012 si piazza solo al terzo posto per quanto riguarda i valori diurni ore 13 degli anni 2000 - Sono stati più freddi naturalmente il famosissimo febbr. 2005 con 7.9° seguito dal febbraio 2003 con 8.4°! Andando ancora più a ritroso troviamo quelli del 1993 del 1984 e del 1983 sempre più freddi rispettivamente con 8.6° / 8.3° / 8.7° Alla prossima...