In questo topic è mia intenzione trattare basilarmente di ciò che costituisce l'essenza della fotografia e di quello che noi catturiamo quando scattiamo una foto: LA LUCE.
Per la gestione della luce, in una qualsiasi macchina fotografica, esistono tre parametri fondamentali che, combinati tra loro, ci permettono di ottenere correttamente uno scatto. Questi sono: il diaframma, l'otturatore e la velocità della pellicola/sensore, conosciuta con il nome di velocità o sensibilità ISO. Per afferrare meglio quale sia il compito di ugnuno di questi elementi forse è meglio paragonarli ad esempi di vita pratica. Non credo possa esserci esempio più adatto se non quello del rubinetto di casa nosta .
Mettiamo il caso che per ottenere una foto ben esposta (nè scura nè troppo luminosa) il sensore della nostra fotocamera abbia bisgono di un tot di luce, che per assurdo assimiliano essere pari a mezzo litro di acqua. Ora, quali sono i principali fattori che influenzano la quantità d'acqua che esce dal nostro rubinetto, sempre in base alla quantità d'acqua che serve a noi? Beh, sembrerà strano, ma sono esattamente gli stessi che intervengono quando noi scattiamo una foto!
1) le dimensioni del diametro del foro del nostro rubinetto. Infatti uscirà tanta più acqua quanto più grande è il diametro, a parità di tutte le altre variabili. In fotografia il foro viene chiamato diaframma e la sua apertura ovviamente è regolabile. Più lo apriamo, più luce entra. Il valore dell'apertura del diaframma viene indicato con "numero f". Un esempio di apertura di diaframma è f/3.5;
2) Il tempo di apertura del rubinetto. Più è alto e maggiore sarà l'acqua "ottenuta" mantenendo costanti le altre variabili. In fotografia questo tempo di apertura viene chiamato "velocità dell'otturatore", e cioè per quanto tempo viene aperto l'otturatore e quindi per quanto tempo il nostro sensore viene investito dalla luce.
3) La grandezza del contenitore per l'acqua. Abbiamo detto in precedenza che per ottenere la nostra foto occorre mezzo litro di acqua dal rubinetto. Senza cambiare gli altri 2 fattori, se noi utilizzassimo un contenitore da 300g evidentemente non riuscirà mai a contenere i 500g a cui noi vogliamo arrivare, ma verosimilmente traboccherà (foto sovraesposta, troppo luminosa). Allo stesso modo se utilizziamo un contenitore da 1 litro risulterà mezzo pieno con i nostri 500g (foto sottoesposta, scura). In fotografia questo contenitore corrisponde alla "velocità ISO", e cioè alla sensibilità del sensore rispetto alla luce. Più alto è questo valore, maggiore sarà la sensibilità del sensore e meno luce occorrerà per ottenere una foto con una stessa luminosità. Quindi più piccolo è il nostro contenitore dell'acqua, tanto maggiore sarà la velocità ISO in ambito fotografico.
Adesso facciamo un pò d'ordine. Per quanto riguarda l'apertura del diaframma esiste una scala di valori, l'intervallo tra un valore di apertura e l'altro viene detto "stop". La scala non è altro che una progessione geometrica il cui numero successivo viene ottenuto moltiplicando quello precedente per la radice quadrata di 2 (circa 1.4). Quindi:
f/1 - f/1,4 - f/2 - f/2,8 - f/4 - f/5,6 - f/8 - f/11 - f/16 - f/22 - f/32 - f/45 - f/64
Tale scala è stata calcolata seguendo il concetto che tra un valore di apertura ed il suo stop successivo arrivi sul sensore esattamente la metà della luce, a parita di velocità dell'otturatore e velocità ISO. Ad esempio se si scatta a f/5.6 e successivamente a f/8, sul sensore della fotocamera sarà arrivata esattamente metà della quantità di luce dello scatto precedente. A braccetto con il diaframma va la cosiddetta "profondità di campo" (PdC in gergo). La PdC non è altro che il range di distanza entro il quale viene eseguita la messa a fuoco. A valori di diaframma molto bassi (quindi grande apertura) la profondità di campo viene ridotta tal volta a pochi centimetri (ad esempio nei ritratti capita di avere occhi a fuoco e naso fuori fuoco), mentre chiudendo il diaframma la profondità di campo risulta essere molto più estesa.
Ovviamente esiste anche la scala per la velocità dell'otturatore, ed anche in questo caso l'intervallo tra un valore e l'altro viene chiamato "stop". La lettera "s" sta per secondo (unità di tempo)
1s - 1/2s - 1/4s - 1/8s - 1/15s - 1/30s - 1/60s - 1/125s - 1/250s - 1/500s - 1/1000s - 1/2000s - 1/4000s
Qui appare più chiaro come tra uno stop ed il suo successivo il sensore catturi esattamente la metà della luce. Per la scala ISO vale la stessa regola, soltanto che in questo caso non viene usato il termine "stop".
25 - 50 - 100 - 200 - 400 - 800 - 1600 - 3200
Prima dell'era del digitale, la velocità ISO cambiava da pellicola a pellicola mentre ora il tutto viene gestito elettronicamente. Tra l'altro è proprio la velocità ISO uno dei punti fondamentali per poter valutare la qualità di una fotocamera, oltre ad altre caratteristiche. Una buona fotocamera è quella che anche aumentando la velocità ISO riesce a garantirti un'ottima qualità delle foto ottenute con la comparsa di poco "rumore" (la vecchia "grana" nelle pelliole).
Quindi capite bene che unendo queste tre variabili si possano ottenere una miriade di combinazioni, ciascuna delle quali andrà valutata rispetto al tipo di foto che vogliamo avere ed al contesto in cui ci troviamo. Se ad esempio si scatta una foto con questi valori: 1/250s - f/8 - ISO 400, si può ottenere una foto con una identica esposizione attraverso queste combinazioni:
1/250s - f/11 - ISO 800
1/1000s - f/4 - ISO 400 se stiamo facendo fotografia sportiva dove dobbiamo "congelare" gli atleti
1/125s - f/11 - ISO 400
1/500s - f/8 - ISO 800
1/60s - f/5.6 - ISO 200
1/8s - f/32 - ISO 800 nel caso in cui stiamo fotografando un ruscello e vogliamo dare un senso di "fluidità" alla foto
e molte altre combinazioni....
La luce: diaframma, otturatore e ISO
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Re: La luce: diaframma, otturatore e ISO
Informazioni molto utili per chi vuol prendere confidenza con la materia!
Grazie!!!
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- Nicola
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Re: La luce: diaframma, otturatore e ISO
Complimenti Bad è davvero un'ottima sezione questa e soprattutto potrà crescere.
Hai fatto benissimo ad aprire questo post complimenti
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Mago Merino salvaci tu!
- urlany
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Re: La luce: diaframma, otturatore e ISO
francè, la regolazione dell'apertura del diaframma è una cosa difficile da fare con la mia compatta, credi che sia una cosa da provare solo con una macchina tipo reflex?
- badboy88
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Re: La luce: diaframma, otturatore e ISO
Nono, si può fare tranquillamente anche sulle compatte. Infatti ultimamente su quasi tutte le fotocamere è presente anche qualche opzione per un minimo di impostazione manuale. Prova a vedere sul libretto d'istruzioni se anche la tua permette di giocare un pò con le impostazioni manuali, o al massimo semi-automatiche
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Re: La luce: diaframma, otturatore e ISO
Su parecchie compatte, sulle quali non si può agire direttamente a regolare l'accoppiata tempo/diaframma, si può comunque agire in qualche modo indirettamente.
Su queste compatte spesso ci sono i programmi preimpostati tipo "funzione ritratto" o "paesaggio/panorama", macro, ecc....
Di solito quando si preseleziona la modalità "ritratto" la macchina tende ad usare un diaframma aperto, in modo da avere a fuoco solo il soggetto inquadrato e tutto il resto sfuocato. Quando si scatta in modalità "paesaggio" succede il contrario, cioè la macchina chiude il più possibile il diaframma per avere a fuoco il più possibile.
Su queste compatte spesso ci sono i programmi preimpostati tipo "funzione ritratto" o "paesaggio/panorama", macro, ecc....
Di solito quando si preseleziona la modalità "ritratto" la macchina tende ad usare un diaframma aperto, in modo da avere a fuoco solo il soggetto inquadrato e tutto il resto sfuocato. Quando si scatta in modalità "paesaggio" succede il contrario, cioè la macchina chiude il più possibile il diaframma per avere a fuoco il più possibile.
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