Microclimi campani, conosciuti e non.analisi e segnalazioni

Argomenti di interesse meteorologico riguardanti il territorio della Regione Campania.
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Microclimi campani, conosciuti e non.analisi e segnalazioni

Messaggioda Giglio rosso » martedì 16 dicembre 2014, 17:00

ecco, per chi vuole , si può proseguire qui la discussione sul freddo da inversione e sui microclimi e altri argomenti ancora a piacere :) ;)
Non occorre una religione per dirti ciò che è giusto o è sbagliato; Se non sai distinguere il bene dal male non ti manca la religione ma la coscienza.
https://www.weatherlink.com/bulletin/c8 ... 6b7ef6eacc (staz. meteo Montesarchio )

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Re: Microclimi campani, conosciuti e non.analisi e segnalaz

Messaggioda finnmark » martedì 16 dicembre 2014, 17:04

Riposto l'ultimo messaggio, mi piacerebbe leggere qualche "termotestimonianza" in merito, magari da chi abita più vicino:
La curiosità è grande e gli spazi lo sono ancora di più ;)
La piana di Prata mi ha sempre incuriosito assai meteorologicamente, per non parlare del pianoro di Camposauro...

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Re: Microclimi campani, conosciuti e non.analisi e segnalaz

Messaggioda Giglio rosso » martedì 16 dicembre 2014, 17:12

finnmark ha scritto:Riposto l'ultimo messaggio, mi piacerebbe leggere qualche "termotestimonianza" in merito, magari da chi abita più vicino:
La curiosità è grande e gli spazi lo sono ancora di più ;)
La piana di Prata mi ha sempre incuriosito assai meteorologicamente, per non parlare del pianoro di Camposauro...

bene, sono accetti contributi da chiunque sia a conoscenza di qualcosa di interessante :)
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Re: Microclimi campani, conosciuti e non.analisi e segnalaz

Messaggioda sannio_snow » martedì 16 dicembre 2014, 17:55

Bene, posto qui il mio intervento di ieri:

sannio_snow ha scritto:
Non so se conosci il torrente Ienga..

ecco qualche info: "Torrente"IENGA E’ formato dall'unione del fosso Ienga di Prata, che nasce dalla Piana di Prata presso il monte Rosa (m 1310), lungo km 10, e il torrente Ieríno, che nasce dal Colle Rivullo in località Pantaniello a m 607, lung. km 6. Affluente di sinistra del fiume Calore Irpino presso Castelpoto. Lung. km 5 dall'unione dei torrenti. Località: Benevento." (cit.)

Cmq questa zona è caratterizzato da inversioni termiche incredibili. Soprattutto in prossimità del torrente Ierino (nella parte bassa posta a circa 180 m s.l.m.. zona che si divide tra i comuni di Campoli, Castelpoto e Vitulano)
Per arrivarci, venendo da BN e andando verso la Valle Vitulanese insomma, all'altezza di Foglianise, c'è una rotonda dove invece di svoltare a destra e fare la salita in direzione Foglianise, svolti a sinistra e scendi lungo la discesa. Scendendo per circa 150 mt e si trova il torrente Ienga, praticamente all'altezza del campo sportivo di Foglianise, non so se lo conosci...
Proseguendo altri 100 mt trovi un bivio che ti indica sulla destra Campoli del Monte Taburno, svolti e, appena svoltato, trovi proprio sulla sinistra il torrente Ierino, che come già ti dicevo, è soggetto ad inversioni a mio avviso (e anche con riscontro del termo della mia auto) un bel po' superiori a quelle di BN.
Quando il cielo si rasserena è uno spettacolo. Percorri quella stradina per circa 30 secondi e magicamente la temperatura crolla di svariati °C.
Pensa che qualche mattina fa, la #min da me è stata intorno ai +3°C, mentre laggiù anche col sole già sorto e con leggera nebbia, c'erano intorno alle 9 del mattino circa -2°C!

;)


Mentre per rispondere a finnmark sulla Piana di Prata e ancor di più sul pianoro di Camposauro, beh davvero non so che dirti. Anche se credo che il pianoro di Camposauro vista la morfologia potrebbe essere soggetto a buone inversioni. Però ci vorrebbero prove... :-?

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Re: Microclimi campani, conosciuti e non.analisi e segnalaz

Messaggioda Giglio rosso » martedì 16 dicembre 2014, 18:01

sannio_snow ha scritto:Bene, posto qui il mio intervento di ieri:

[quote="sannio_snow

Non so se conosci il torrente Ienga..

ecco qualche info: "Torrente"IENGA E’ formato dall'unione del fosso Ienga di Prata, che nasce dalla Piana di Prata presso il monte Rosa (m 1310), lungo km 10, e il torrente Ieríno, che nasce dal Colle Rivullo in località Pantaniello a m 607, lung. km 6. Affluente di sinistra del fiume Calore Irpino presso Castelpoto. Lung. km 5 dall'unione dei torrenti. Località: Benevento." (cit.)

Cmq questa zona è caratterizzato da inversioni termiche incredibili. Soprattutto in prossimità del torrente Ierino (nella parte bassa posta a circa 180 m s.l.m.. zona che si divide tra i comuni di Campoli, Castelpoto e Vitulano)
Per arrivarci, venendo da BN e andando verso la Valle Vitulanese insomma, all'altezza di Foglianise, c'è una rotonda dove invece di svoltare a destra e fare la salita in direzione Foglianise, svolti a sinistra e scendi lungo la discesa. Scendendo per circa 150 mt e si trova il torrente Ienga, praticamente all'altezza del campo sportivo di Foglianise, non so se lo conosci...
Proseguendo altri 100 mt trovi un bivio che ti indica sulla destra Campoli del Monte Taburno, svolti e, appena svoltato, trovi proprio sulla sinistra il torrente Ierino, che come già ti dicevo, è soggetto ad inversioni a mio avviso (e anche con riscontro del termo della mia auto) un bel po' superiori a quelle di BN.
Quando il cielo si rasserena è uno spettacolo. Percorri quella stradina per circa 30 secondi e magicamente la temperatura crolla di svariati °C.
Pensa che qualche mattina fa, la #min da me è stata intorno ai +3°C, mentre laggiù anche col sole già sorto e con leggera nebbia, c'erano intorno alle 9 del mattino circa -2°C!



Mentre per rispondere a finnmark sulla Piana di Prata e ancor di più sul pianoro di Camposauro, beh davvero non so che dirti. Anche se credo che il pianoro di Camposauro vista la morfologia potrebbe essere soggetto a buone inversioni. Però ci vorrebbero prove... :-?

bello il torrente ienga! ci ho fattoun escursione a primavera partendo dal centro storico medioevale di castelpoto lungo il sentiero che interseca la strada asfaltata. il paesaggio e stupendo con bei boschi, poi sul fondovalle ci sono bei pioppeti, e nel fiume abbiamo visto addirittura gli ormai rari gamberi di fiume, segno che è ancora abbastanza pulito.
riguardo il microclima si può intuire dalla posizione cosi infossata della bassa valle del fiume le potenzialità che ha il luogo :)
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Re: Microclimi campani, conosciuti e non.analisi e segnalaz

Messaggioda finnmark » martedì 16 dicembre 2014, 18:18

La zona di confluenza del torrente Ienga col calore fa parte dell'oasi della lipu: è un posto di grande interesse naturalistico e la pista ciclo pedonale che passa nei dintorni mostra zone davvero molto belle http://www.lipu.it/oasi-benevento

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Re: Microclimi campani, conosciuti e non.analisi e segnalaz

Messaggioda sannio_snow » martedì 16 dicembre 2014, 18:37

Sicuramente, tu però menzioni la parte proprio sotto Castelpoto (altra zona con forti inversioni e superiori a quelle di BN, posta ad un'altitudine ancora più bassa rispetto al capoluogo).
Mentre io prima ti descrivevo la zona del torrente Ienga (in particolare lo Ierino) soprattutto tra i comuni di Campoli, Foglianise e Vitulano, diciamo 3/4 km più avanti, procedendo da BN verso la valle vitulanese. ;)

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Re: Microclimi campani, conosciuti e non.analisi e segnalaz

Messaggioda finnmark » martedì 16 dicembre 2014, 18:45

sannio_snow ha scritto:Sicuramente, tu però menzioni la parte proprio sotto Castelpoto (altra zona con forti inversioni e superiori a quelle di BN, posta ad un'altitudine ancora più bassa rispetto al capoluogo).
Mentre io prima ti descrivevo la zona del torrente Ienga (in particolare lo Ierino) soprattutto tra i comuni di Campoli, Foglianise e Vitulano, diciamo 3/4 km più avanti, procedendo da BN verso la valle vitulanese. ;)


Si si assolutamente, ho individuato la zona grazie alle tue foto e a google maps, allargavo semplicemente l'obiettivo alle zone confinanti che conosco un po' meglio ;)

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Re: Microclimi campani, conosciuti e non.analisi e segnalaz

Messaggioda Picentino27 » martedì 16 dicembre 2014, 18:52

Per far sì che il thread non si monopolizzi su microclimi esclusivamente sanniti , aggiungo io un microclima davvero notevole , anche se già in parte conosciuto: quello relativo alla vallata compresa fra i rilievi Stella e Tubenna e le colline di Giovi , quella dove passa l'A3 , precisamente fra le uscite di San Mango Piemonte e Pontecagnano.

Simile alle caratteristiche climatiche della pianura di Salerno est/Pontecagnano , con cui peraltro è limitrofa , differisce da questa termicamente in situazioni di inversione termica da irraggiamento notturno (è probabilmente più fredda ) a causa di tre semplicissimi motivi : l'altitudine maggiore che la rende più fredda già di base , la minore urbanizzazione e cementificazione ( essendo questa vallata per larghi tratti completamente priva di cemento , ad esclusione dell'autostrada e di una strada ad essa adiacente , e di qualche casa ( ce ne saranno 2 o 3 ) , e l'orografia , che fa sì che il sole tramonti molto prima rispetto alle aree limitrofe , grazie alla presenza verso W della propaggine più elevata delle colline di Giovi , che favorisce come già detto il calar del sole anticipato proiettando la zona in una "ombra orografica" che già predispone bene all'inversione ( perchè il suolo quando non illuminato comincia subito a cedere verso lo spazio la radiazione infrarossa assorbita , anche se non è ancora calata la notte , ma naturalmente in misura minore ) .

Ebbene , alla luce di ciò , segnalo che le sporadiche rilevazioni termiche che effettuo nella zona con termoauto quando ci passo , hanno dato una spannometrica stima di temperature di 4-5°C INFERIORI rispetto a casa mia , forse in qualche caso particolare ( tipo correnti da NNE estive che da me favonizzano per la presenza del massiccio del monte Stella ) anche maggiori. Dunque ritengo quest'area molto esposta a brinate , gelate e quant'altro , e sarebbe ( seppur con remotissima possibilità di reale installazione ) interessantissimo monitorarla con strumentazione meteorologica professionale.

;)
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Re: Microclimi campani, conosciuti e non.analisi e segnalaz

Messaggioda Picentino27 » martedì 16 dicembre 2014, 19:01

... ed aggiungo che stimo la differenza termica riguardo le minime ASSOLUTE NOTTURNE di 4-5°C rispetto le mie , rilevate in area invece basso-collinare ( 220 mt ) e in posizione parzialmente scoscesa , con frequenti brezze di terra dai fianchi del monte Stella ad inficiare la stratificazione termica inversionale.
La conca in questione invece è posta ad una quota di 160-190 mt , maggiore ( come già detto ) a quella della piana del Sele nell'area di Pontecagnano , che è invece praticamente al livello del mare , essendo piana costiera naturalmente. ;)
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Re: Microclimi campani, conosciuti e non.analisi e segnalaz

Messaggioda sannio_snow » martedì 16 dicembre 2014, 19:18

finnmark ha scritto:
Si si assolutamente, ho individuato la zona grazie alle tue foto e a google maps, allargavo semplicemente l'obiettivo alle zone confinanti che conosco un po' meglio ;)


ok hai fatto bene... :good:

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Messaggioda Giglio rosso » martedì 16 dicembre 2014, 20:35

finnmark ha scritto:La zona di confluenza del torrente Ienga col calore fa parte dell'oasi della lipu: è un posto di grande interesse naturalistico e la pista ciclo pedonale che passa nei dintorni mostra zone davvero molto belle http://www.lipu.it/oasi-benevento

anche il tratto dell'oasi Lipu che va verso la collinetta di sant'angelo al pesco è molto bello e quasi incontaminato, con splendida vegetazione ripariale, e sulla collina bei boschetti di latifoglie, e a coronare il tutto i ruderi della antichissima chiesetta longobarda che da nome alla collina, di li si vede un paesaggio incantevole in cui scorre il fiume calore come un nastro azzurro, di fronte poi si vede il centro storico di castelpoto. davvero tutto molto bello.
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Re: Microclimi campani, conosciuti e non.analisi e segnalaz

Messaggioda Iceman » mercoledì 17 dicembre 2014, 12:41

sono tantissime le aree dove l'irraggiamento in Campania lavora durante le fasi di calma di vento e cieli sereni..

anche all'interno di una metropoli come Napoli del tutto inidonea all'irraggiamento notturno per colpa del cemento che prevale al 99, 95% sulle aree verdi. Esistono dei mircroclimi su zone della città non immaginabili da chi vive distante in linea d'aria poche centinaia di metri..

esempio.. area depressa di Via Leonardo Bianchi la strada posta tra l'ospedale Monaldi e largo Cappella cangiani.

Posta ad una quota oscillante tra i 300 e i 270 metri è molto avvezza alle inversioni termiche con brinate e gelate frequenti...il tutto a poche centinaia di metri di distanza da cemento e palazzoni che impediscono totalmente o quasi l'irraggiamento notturno e il conseguente calo termico

ma ne esistono a decine di posti più o meno sottoposti a tale fenomeno di raffreddamento notturno

andrebbero monitorati tutti ma è davvero complesso allo stato attuale provvedere a tale opera di monitoraggio
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Messaggioda Giglio rosso » mercoledì 17 dicembre 2014, 13:40

Iceman ha scritto:sono tantissime le aree dove l'irraggiamento in Campania lavora durante le fasi di calma di vento e cieli sereni..

anche all'interno di una metropoli come Napoli del tutto inidonea all'irraggiamento notturno per colpa del cemento che prevale al 99, 95% sulle aree verdi. Esistono dei mircroclimi su zone della città non immaginabili da chi vive distante in linea d'aria poche centinaia di metri..

esempio.. area depressa di Via Leonardo Bianchi la strada posta tra l'ospedale Monaldi e largo Cappella cangiani.

Posta ad una quota oscillante tra i 300 e i 270 metri è molto avvezza alle inversioni termiche con brinate e gelate frequenti...il tutto a poche centinaia di metri di distanza da cemento e palazzoni che impediscono totalmente o quasi l'irraggiamento notturno e il conseguente calo termico


ma ne esistono a decine di posti più o meno sottoposti a tale fenomeno di raffreddamento notturno

andrebbero monitorati tutti ma è davvero complesso allo stato attuale provvedere a tale opera di monitoraggio

hai perfettamente ragione Iceman, sai a me , da quasi totale ignorante dell'area napoletana e da amante della natura , quale posto incuriosisce in particolare? il cratere degli astroni nel cui interno c'e un oasi naturalistica e , a proposito di inversioni, si verifica l'inversione vegetazionale, praticamente sulle pendici alte c'e il bosco mediterraneo di lecci e altri sempreverdi adattati a condizioni sub-aride e sul fondo grazie all'umidità e all'acqua ci sono boschi mesofili di latifoglie con specie adattate a climi piu freschi: tra le querce il cerro e la "nordica" farnia, ma anche olmi castagni e altro ancora.
mi chiedo che inversioni ci possano essere sul fondo di questo cratere anche grazie al suolo naturale e per buona parte boscato
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Re: Microclimi campani, conosciuti e non.analisi e segnalaz

Messaggioda Iceman » mercoledì 17 dicembre 2014, 16:46

Posso risponderti tranquillamente....

di fianco al cratere degli astroni esiste un'altra area quasi disabitata che è quella del cratere dei Pisani. Per tanti , troppi anni, è stata per gran parte una discarica di immondizia e chissà cosa... tutta Napoli scaricava la propria monnezza li..

da un lato questo ha consentito all'area di rimanere meno toccata dalla cementificazione che invece ha interessato i quartieri di Soccavo e Pianura oltre che il comune di Quarto..

In quest'area ancora oggi le inversioni sono fortissime in quanto il suolo è in gran parte rimasto verde...

Immagine

Nella foto ti ho evidenziato l'area dove in passato nei primi anni 90 andavo regolarmente a giocare a calcio.. si intravedono anche i campi ancora oggi presenti.

Ebbene, non era raro che partivo dal Vomero con temperature di 12° e arrivavo li alle 18 del pomeriggio in inverno con temperatura già sui 4° andavamo via dal campo che le auto e i prati erano già brinati intorno alle 20 mentre a Napoli i termometri non scendevano , cosi come oggi , nemmeno sotto i 10° di minima.

Quell'area ancora oggi è molto performante in termini di irraggiamento notturno con differenze termiche tra la città e la zona in questione che superano spesso i 10° cosi come possiamo notare per le stazioni di Calvizzano, Boscoreale e l'area di via Crispi.. tutte aree che essendo ancora ampiamente verdeggianti, riescono a sfornare prestazioni termiche da irraggiamento impensabili per chi vive nella aree urbane limitrofe...

Il cratere degli astroni che confina con questa area di cui ti ho parlato, risente ovviamente anche lui dell'inversione all'interno del cratere dove tra l'altro, il wwf ha installato una stazione meteorologica davis della quale non si conoscono i dati rilevati :(

io e Blizzard in passato siamo stai al cratere ed abbiamo anche fatto dei test di trasmissione per poter installare una stazione nel fondo del cratere su area erbosa e non sull'acquitrino dove si trova ora. Test che diedero esito positivo e che avrebbero permesso di avere dei dati anche on line della stazione stessa. Purtroppo per i soliti problemi economici non si è dato seguito a tale monitoraggio..

ecco la foto della stazione Davis visibile nel fitto della vegetazione del cratere scattata proprio da me

Immagine

foto che potete vedere qui

viewtopic.php?f=20&t=2625&hilit=astroni

Questo mi lascia cmq pensare che nel fondo del cratere le inversioni siano più o meno simili a quelle che rilevavo nell'area circostante dove giocavo a calcio all'epoca ;)
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Re: Microclimi campani, conosciuti e non.analisi e segnalaz

Messaggioda noqot » mercoledì 17 dicembre 2014, 17:18

Salerno è tutta un microclima essendo posta dove convergono Lattari, Picentini e Valle del Sele, luoghi dal clima diversissimo.
Segnalerei, la valle ai piedi della zona dove abita Picentino, ma sono numerosi i canaloni, le valle, le vallette etc. tutto intorno; zone sconosciute anche ai salernitani e scarsamente abitate, ma climaticamente particolari.
Per es. io e Picentino scoprimmo qualcuno che per qualche giorno ha inviato dati da "Giovi Montena", segnalando dati davvero notevoli rispetto alla città.
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Re: Microclimi campani, conosciuti e non.analisi e segnalaz

Messaggioda Picentino27 » mercoledì 17 dicembre 2014, 20:20

Grande Mario , mi fa piacere che giocavi regolarmente , spesso a calcio ( o calcetto? ) , quindi presumibilmente sei forte tecnicamente e anche atleticamente , in vista della partita targata Campanialive ;)

Quanto a Francesco , ti riferisci alla valle cui mi riferivo anch'io? Oppure a quella proprio SOTTO casa mia , che è praticamente ai piedi delle colline di Giovi?

;)
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Re: Microclimi campani, conosciuti e non.analisi e segnalaz

Messaggioda Picentino27 » mercoledì 17 dicembre 2014, 20:30

noqot ha scritto:Per es. io e Picentino scoprimmo qualcuno che per qualche giorno ha inviato dati da "Giovi Montena", segnalando dati davvero notevoli rispetto alla città.

La strumentazione in questione , ubicata su una propaggine orientale delle colline di Giovi , nel territorio comunale di Salerno , a quasi 400 mt s.l.m.:

Immagine

Ovviamente Francesco tu già la conosci , ma è per mostrarla agli altri , qualora interessasse ;)
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Re: Microclimi campani, conosciuti e non.analisi e segnalaz

Messaggioda Giglio rosso » mercoledì 17 dicembre 2014, 20:51

Iceman ha scritto:Posso risponderti tranquillamente....

di fianco al cratere degli astroni esiste un'altra area quasi disabitata che è quella del cratere dei Pisani. Per tanti , troppi anni, è stata per gran parte una discarica di immondizia e chissà cosa... tutta Napoli scaricava la propria monnezza li..

da un lato questo ha consentito all'area di rimanere meno toccata dalla cementificazione che invece ha interessato i quartieri di Soccavo e Pianura oltre che il comune di Quarto..

In quest'area ancora oggi le inversioni sono fortissime in quanto il suolo è in gran parte rimasto verde...

Immagine

Nella foto ti ho evidenziato l'area dove in passato nei primi anni 90 andavo regolarmente a giocare a calcio.. si intravedono anche i campi ancora oggi presenti.

Ebbene, non era raro che partivo dal Vomero con temperature di 12° e arrivavo li alle 18 del pomeriggio in inverno con temperatura già sui 4° andavamo via dal campo che le auto e i prati erano già brinati intorno alle 20 mentre a Napoli i termometri non scendevano , cosi come oggi , nemmeno sotto i 10° di minima.

Quell'area ancora oggi è molto performante in termini di irraggiamento notturno con differenze termiche tra la città e la zona in questione che superano spesso i 10° cosi come possiamo notare per le stazioni di Calvizzano, Boscoreale e l'area di via Crispi.. tutte aree che essendo ancora ampiamente verdeggianti, riescono a sfornare prestazioni termiche da irraggiamento impensabili per chi vive nella aree urbane limitrofe...

Il cratere degli astroni che confina con questa area di cui ti ho parlato, risente ovviamente anche lui dell'inversione all'interno del cratere dove tra l'altro, il wwf ha installato una stazione meteorologica davis della quale non si conoscono i dati rilevati :(

io e Blizzard in passato siamo stai al cratere ed abbiamo anche fatto dei test di trasmissione per poter installare una stazione nel fondo del cratere su area erbosa e non sull'acquitrino dove si trova ora. Test che diedero esito positivo e che avrebbero permesso di avere dei dati anche on line della stazione stessa. Purtroppo per i soliti problemi economici non si è dato seguito a tale monitoraggio..

ecco la foto della stazione Davis visibile nel fitto della vegetazione del cratere scattata proprio da me

Immagine

foto che potete vedere qui

viewtopic.php?f=20&t=2625&hilit=astroni

Questo mi lascia cmq pensare che nel fondo del cratere le inversioni siano più o meno simili a quelle che rilevavo nell'area circostante dove giocavo a calcio all'epoca ;)

ti ringrazio iceman, tutto molto interessante . fra l'altro in via del tutto teorica posso ipotizzare che l'inversione e le basse temperature notturne nel cratere siano anche piu spiccate della zona a cui ti riferisci tu in quanto il cratere si suppone sia meno ventilato delle zone esterne e le pareti dello stesso , sottraggano all'interno, specie d'inverno , qualche ora di soleggiamento ;)
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Re: Microclimi campani, conosciuti e non.analisi e segnalaz

Messaggioda Picentino27 » mercoledì 17 dicembre 2014, 20:57

Sì Giglio , io credo che il fondo del Cratere degli Astroni in caso di inversione termica da irraggiamento notturno rilevi temperature anche di 1-1,5° inferiori a quelle della zona verdeggiante indicata da Mario , per i motivi che hai descritto , ovvero il minor apporto di radiazione solare incidente che quell'area assorbe , e anche perchè essendo un cratere il freddo stagna di più raffreddando ulteriormente l'aria , a prescindere dalla ventilazione che vien da se essere ancor più debole , più realisticamente assente ;)

L'unico caso in cui il fondovalle del cratere potrebbe essere MENO freddo del circondario in caso di inversione sarebbe proprio quello in cu ci fosse nebbia NON radente il suolo , perchè la coltre nebbiosa più spessa ( quella che supera i 2-3 mt dal suolo ) agisce come una copertura nuvolosa inibendo la dispersione verso l'alto della radiazione infrarossa da parte del suolo , impedendo dunque l'ulteriore calo delle temperature , o cmq impedendone un calo più rapido ;)
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