Già dal primo mattino, quella domenica, il 17 gennaio 2016, fioccava e sfiocchettava a più riprese, anche in maniera vigorosa, decisa e convinta, con fiocchi anche medi e a tratti con vere e proprie fioccate e sfazzolettate, pur senza accumulo, con temperature ancora troppo alte (
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2-3°C, e a mezzogiorno
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4-5°C) e con conseguenziale fusione immediata appena i fiocchi raggiungevano il suolo... la giornata andò avanti tutta così , fino alla sera, quando - tornando da Salerno città, - Torrione alto precisamente, ove ero al ristorante - capii, scrutando il cielo, che stava per arrivare un corposo impulso instabile precipitativo nevoso dall'avellinese orientale, passando per la valle dell'Irno (sempre prodigiosa in questi casi), e si scorgeva agevolmenteuna fitta e arancio-rossiccia nube (per via dell'illuminazione pubblica dell'area antropizzata, che la irradiava dal basso) che stava avanzando verso Salerno città e soprattutto verso le colline sublitoranee dell'immediato entroterra-retroterra salernitano, come le colline di Giovi, il monte Stella e il monte Tubenna, e le frazioni quali la mia (Rufoli), Ogliara e Sant'Angelo; la nube, molto turbolenta anche a distanza, avanzava sospinta dal forte e gelido vento da N-NNE (il quale ululava fra le colline, i rilievi e i vicoli)... questo nuvolone si presentava di un rosso oscuro, molto carico, e che lasciava presagire d'essere particolarmente carica e propensa a dispensare grosse (con le dovute proporzioni, ovviamente) quantità di neve al suolo.
Già dai 70-80 mt slm di quota, percorrendo la strada che si snoda nel "ventre" delle colline di Giovi, la precipitazione meteorica si fece nevosa e convinta, prima bagnata, poi più asciutta, con la costante di un fortissimo e burrascoso vento gelido, che sospingeva i fiocchi come proiettili e dava quasi la sensazione di una bufera, un blizzard nevoso all'americana, con neve che subito attecchiva sul manto d'asfalto stradale, con pneumatici del mio abitacolo che lasciavano tracce continue; scesi dalle colline sull'altro versante giunti a Rufoli (casa mia) continuava a nevicare, e anche lì accumulava pesantemente... ed erano solo le ore 22:00...
La nevicata continuò fino alle ore 2:00 del 18/01/2016,e fu davvero magnifica... i vicoletti erano avviluppati in un'atmosfera ovattata, tutti erano chiusi in casa, a causa del gran freddo/gelo (
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0,5/0/-0,5°C
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) e dell'ora tarda (22:00 - 2:00), ed essendo domenica sera, gran parte degli abitanti del mio borgo collinare doveva ineluttabilmente affrontare, - all'indomani di quella sera mistica, con batuffoli di neve in caduta dal cielo, - il lavoro o la scuola, dunque per le stradine, i viuzzoli e i vicoletti del casale di Sant'Angelo nessuno osava mettersi a guardare, alla finestra, la nevicata, che però continuava fitta e copiosa, pur "ignorata" dagli esseri umani del posto in cui donava la sua trascendente presenza, la "DAMA BIANCA"... a parte me, che deambulavo emozionato traversando dei vialetti ricchi di storia, all'interno della zona in cui sorgono le abitazioni e i palazzetti più antichi e datati, risalenti addirittura al '500-'600, in alcuni casi... ebbene, i lampioni sospesi fra un caseggiato e un altro, era l'unico modo in cui potevo osservare la corroborante sfazzolettata, una nevicata vigorosa e a medio-larghe falde, a tratti manifestatasi con fiocconi davvero pacioccosi e corposi, quasi da commuoversi... il tutto, come detto, in un silenzio surreale, e senza nemmeno una bava di vento; salii, allora, su una stradina più tetra e nascosta, ove le luci della pubblica illuminazione non mi facevano strada, e dunque dovevo inerpicarmi a mio rischio e pericolo, nel caso ci fosse ghiaccio... ma lo feci lo stesso, e, percorsi circa 200 metri e salito di 50 metri di dislivello, trovai un paesaggio ancora più bianco, innevato e immerso in un silenzio trascendente, dove i fiocconi (pur non vedendosi, a causa dell'assenza d'illuminazione) si percepivano bene sulla pelle del viso, degli zigomi (che avevo rossi per il gelo) e sulle mani fredde... il cielo rosso fuoco, inoltre, mi ammaliò, e mi stupii ad osservare i rioni collinari, il monte Stella, Salerno città, il mare e i monti Lattari, coinvolti tutti in questa "nebuosa" rosso carminio, impenetrabile e foschiosa, che voleva dire solo una cosa: neve, neve a iosa che fioccava spettacolarmente, inebriando tutto e conferendo al suolo un manto, - nelle zone in cui la quota slm e dunque la temperatura da 0,5°C in giù lo consentisse - di 3-4 cm, localmente anche 5 cm. A tutt'oggi conservo un ricordo ancora d'immutato affetto verso quella notte, che regalò una nuova imbiancata nevosa ai miei rioni collinari, ai colli dolci e poco aspri di Giovi, e al mitico massiccio del monte Stella, al Tubenna e al Monna... e che donò la neve anche a San Mango Piemonte e le altre frazioni lì vicino.
Anche il mattino dopo nevicava, ma molto di meno, e la fioccata terminò entro le 8:30, e lì la Dama ci rivolse un caldo "arrivederci alla prossima", in quanto non si presentò più per quest'inverno (almeno per ora). Ma l'affetto verso di lei resta immutato, e ogni qual volta che vorrà ripresentarsi, io e tutti noi l'accoglieremo a braccia aperte, così come il nostro borgo collinare e le frazoni adiacenti, i nostri terreni, i nostri alberi, le nostre colline e le nostre montagne. Sempre. Life is Snow.
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