Recupero dati storici dell'Osservatorio di Montevergine
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Recupero dati storici dell'Osservatorio di Montevergine
Dalla fine del mese di Maggio dello scorso anno ho cominciato un lungo lavoro concernente il recupero dei dati storici dell'Osservatorio meteorologico di Montevergine. L'intento che mi sono preposto è stato quello di digitilazzare i dati, ossia riportarli su un foglio di calcolo excel, per poi analizzarli, cercando di ricomporre la lunga serie temporale (la rilevazione dei dati ebbe inizio nel 1884). Con questo topic vorrei condividere con voi il lavoro che sto portando avanti, analizzando l'andamento dei vari parametri, che con grandissimo zelo e straordinaria puntualità venivano rilevati dai monaci preposti al compito.
A tal proposito, i dati rilevati sono i seguenti: pressione atmosferica (espressa in mmHg), temperatura dell'aria (bulbo asciutto), temperatura di bulbo bagnato, tensione del vapore, umidità relativa, velocità del vento, direzione del vento, direzione delle nubi, quantità delle nubi, qualità delle nubi, precipitazioni (pioggia e neve), durata delle precipitazioni ed evaporazione (da metà aprile a metà novembre); attraverso un'opportuna simbologia, inoltre, vengono riportate le meteore ed i fenomeni meteorologici osservati. Da precisare che tutti i parametri appena citati (eccetto l'evaporazione) venivano rilevati in 3 distinti orari (8:00 - 14:00 - 20:00), con la possibilità, dunque, di ricostruirne l'andamento giornaliero in maniera molto precisa. Per le temperature, ovviamente, vengono riportati anche gli estremi (max e min), cosi come per le precipitazioni il totale giornaliero. Attualmente è in corso la digitalizzazione dell'anno 1918: entro 3 mesi spero di arrivare a coprire i primi 50 anni di dati, in modo da realizzare uno studio preliminare, che permetta di confrontare i risultati ottenuti con le anomalie rilevate attraverso altre serie di dati storiche, come per esempio quella di Capodimonte, in modo da verificare anche l'eventuale consistenza dei dati. Ultimamente, inoltre, sono riuscito a mettere a punto delle formule matematiche che mi consentono di determinare la tensione del vapore e l'ur partendo dalla differenza pscicrometrica, in modo da ottenere valori più precisi di quelli riportati, che erano basati sulla lettura di apposite tabelle, senza l'opportuna correzione per la pressione atmosferica.
Nei prossimi giorni posterò i primi grafici relativi agli anni 1884 e 1885, sebbene il primo anno di dati sia caratterizzato dall'assenza di rilevamenti pluviometrici e nivometrici nei mesi di Gennaio, Febbraio e nelle prime due decadi di Marzo.
Appena possibile, cercherò inoltre di postare anche delle foto dei registri
ciao!
A tal proposito, i dati rilevati sono i seguenti: pressione atmosferica (espressa in mmHg), temperatura dell'aria (bulbo asciutto), temperatura di bulbo bagnato, tensione del vapore, umidità relativa, velocità del vento, direzione del vento, direzione delle nubi, quantità delle nubi, qualità delle nubi, precipitazioni (pioggia e neve), durata delle precipitazioni ed evaporazione (da metà aprile a metà novembre); attraverso un'opportuna simbologia, inoltre, vengono riportate le meteore ed i fenomeni meteorologici osservati. Da precisare che tutti i parametri appena citati (eccetto l'evaporazione) venivano rilevati in 3 distinti orari (8:00 - 14:00 - 20:00), con la possibilità, dunque, di ricostruirne l'andamento giornaliero in maniera molto precisa. Per le temperature, ovviamente, vengono riportati anche gli estremi (max e min), cosi come per le precipitazioni il totale giornaliero. Attualmente è in corso la digitalizzazione dell'anno 1918: entro 3 mesi spero di arrivare a coprire i primi 50 anni di dati, in modo da realizzare uno studio preliminare, che permetta di confrontare i risultati ottenuti con le anomalie rilevate attraverso altre serie di dati storiche, come per esempio quella di Capodimonte, in modo da verificare anche l'eventuale consistenza dei dati. Ultimamente, inoltre, sono riuscito a mettere a punto delle formule matematiche che mi consentono di determinare la tensione del vapore e l'ur partendo dalla differenza pscicrometrica, in modo da ottenere valori più precisi di quelli riportati, che erano basati sulla lettura di apposite tabelle, senza l'opportuna correzione per la pressione atmosferica.
Nei prossimi giorni posterò i primi grafici relativi agli anni 1884 e 1885, sebbene il primo anno di dati sia caratterizzato dall'assenza di rilevamenti pluviometrici e nivometrici nei mesi di Gennaio, Febbraio e nelle prime due decadi di Marzo.
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Re: Recupero dati storici dell'Osservatorio di Montevergine
Sarebbe meraviglioso poter condividere tutto il tuo lavoro.
I miei complimenti per quello che stai facendo e per quello che continuerai a fare con una pazienza certosina.
I miei complimenti per quello che stai facendo e per quello che continuerai a fare con una pazienza certosina.
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Re: Recupero dati storici dell'Osservatorio di Montevergine
pipstin ha scritto:Sarebbe meraviglioso poter condividere tutto il tuo lavoro.
I miei complimenti per quello che stai facendo e per quello che continuerai a fare con una pazienza certosina.
ti ringrazio
effettivamente in un lavoro del genere avere molta pazienza è fondamentale, nonchè grande passione.
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Re: Recupero dati storici dell'Osservatorio di Montevergine
Non posso non spendere parole di elogio per quello che stai facendo.... sarà sicuramente un lavoro importantissimo e di gran valore quando sarà completato...
Grande Vincenzo...
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Re: Recupero dati storici dell'Osservatorio di Montevergine
...Un lavoro che data la sua importanza vale molto di più di una tesi di laurea.
Aggiungo inoltre che meriterebbe anche la pubblicazione.
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Re: Recupero dati storici dell'Osservatorio di Montevergine
meriterà di tutto di più poi ci organizzeremo al termine.... sicuramente potremmo organizzare anche un intervista televisiva su una famosa tv locale per diffondere le notizie anche ai comuni mortali... ma non anticipo nulla altrimenti niente sorpresa....
Iceman
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Re: Recupero dati storici dell'Osservatorio di Montevergine
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Re: Recupero dati storici dell'Osservatorio di Montevergine
e anche la pubblicazione del lavoro su una famosa rivista del settore....
anzi a tal proposito invito Vinc al termine del lavoro di organizzare anche un sunto in lingua inglese per poterne permettere la pubblicazione sulla rivista.... ma c'è tempo...
anzi a tal proposito invito Vinc al termine del lavoro di organizzare anche un sunto in lingua inglese per poterne permettere la pubblicazione sulla rivista.... ma c'è tempo...
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Re: Recupero dati storici dell'Osservatorio di Montevergine
Complimenti,Vincenzo !
Assenza,
più acuta presenza.
Attilio Bertolucci, Sirio. 1929
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Odio i termini inglesi.
Parliamo e scriviamo italiano,grazie.
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Re: Recupero dati storici dell'Osservatorio di Montevergine
Ne uscirà fuori un capolavoro praticamente!
Complimenti e buon lavoro, che si spera possa avere la giusta risonanza che merita!!
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Re: Recupero dati storici dell'Osservatorio di Montevergine
Iceman ha scritto:e anche la pubblicazione del lavoro su una famosa rivista del settore....
anzi a tal proposito invito Vinc al termine del lavoro di organizzare anche un sunto in lingua inglese per poterne permettere la pubblicazione sulla rivista.... ma c'è tempo...
certo Mario, al giorno d'oggi la versione in inglese è fondamentale. Cmq in questo lavoro verrò seguito da un docente del disam (dipartimento di scienze dell'ambiente dell'università parthenope), attraverso il quale cercherò di mettermi in contatto anche con l'Isac, l'istituto del CNR che si occupa proprio del recupero e dell'analisi di serie storiche climatologiche.
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Re: Recupero dati storici dell'Osservatorio di Montevergine
Caro Vincenzo grazie per il tuo lavoro...
credo che anche l'altra relazione che mi hai già inviato via mail nonsolo potremo pubblicarla sul sito ma potrò quasi certamente fartela pubblicare sulla stessa nota rivista della quale parlavo nel post precedente...
grazie ancora..
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Iceman
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Re: Recupero dati storici dell'Osservatorio di Montevergine
Un lavoro straordinario
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Re: Recupero dati storici dell'Osservatorio di Montevergine
Iceman ha scritto:Caro Vincenzo grazie per il tuo lavoro...
credo che anche l'altra relazione che mi hai già inviato via mail nonsolo potremo pubblicarla sul sito ma potrò quasi certamente fartela pubblicare sulla stessa nota rivista della quale parlavo nel post precedente...
grazie ancora..
Mario grazie a te per l'apprezzamento del mio (modesto) lavoro..
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Re: Recupero dati storici dell'Osservatorio di Montevergine
Ti fa onore la tua modestia...ma il lavoro che stai facendo non lo definirei proprio modesto
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Re: Recupero dati storici dell'Osservatorio di Montevergine
Mantienici aggiornato avere dati di questa misura e lunghezza sono un patrimonio inestimabile per gli studi climatici e poi in una zona dove non ci sono isole di calore ancora meglio
Nell'avatar Salerno sommersa dalla neve.
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Re: Recupero dati storici dell'Osservatorio di Montevergine
Grandissimo Vincenzo!!!
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Re: Recupero dati storici dell'Osservatorio di Montevergine
Prima di addentrarci nell'analisi dati, penso sia opportuno fornire qualche informazione sulla storia dell'Osservatorio. Le informazioni che riporterò di seguito sono tratte dall'opuscolo scritto da padre Amato Gubitosa in occasione del centenario dell'Osservatorio (1984).
L'osservatorio Meteorologico di Montevergine ebbe ufficialmente inizio il 1° Gennaio 1884 e fu uno dei primi della Campania ed il più alto di tutto il sistema degli Appennini. Suo ideatore e promotore fu l'illustre ed infaticabile Abate D.Guglielmo De Cesare, il quale volle fregiare l'Abbazia di nuova gloria per lo studio delle scienze naturali. La sua idea fu accolta con grande favore dalle autorità governative del tempo, tanto che lo stesso Ministro della Pubblica istruzione Fiorelli espresse viva soddisfazione per l'iniziativa intrapresa. Ma in modo particolare la cosa fu presa molto a cuore dall'insigne studioso e scienziato Padre Francesco Denza Barnabita, indefesso pionere della Meteorologia in Italia e primo presidente della Società Meteorologica Italiana, il quale, a nome della stessa Società, attestava al De Cesare la sua viva soddisfazione e più sentita riconoscenza per l'animosa deliberazione e gli faceva i più meritati elogi per un'opera che sarebbe stata senza dubbio di lustro al Monastero e di vantaggio alla climatologia di quelle regioni. L'illustre studioso non si accontetò solo delle semplici parole, ma il 6 ottobre 1883 volle onorare di una sua visita personale il Santuario di Montevergine, portando con sè alcuni principali strumenti per le osservazioni, quali dei grandi barometri, dei termografi, dei termometri, l'evaporimetro, lo psicrometro, il pluviometro ed altri strumenti necessari. Tali strumenti furono provvisoriamente sistemati in locali occasionali, nell'attesa che fossero costruiti locali più adatti, che lo stesso Padre Denza si era degnato di designare. E difatti il 18 gennaio 1886 iniziarono i primi approcci presso le competenti autorità governative per la costruzione di una torretta meteorologica che sarebbe dovuta sorgere sulla facciata del lato orientale del Monastero. Tale costruzione fu portata a termine soltanto nel 1893, data la scarsità dei mezzi finanziari. Nel frattempo, trovandosi il Santuario in una posizione topografica poco felice per avere un’esatta valutazione dell’intensità e della direzione dei venti, fu costruita sul Monte Tavola, una delle cime più alte del Partenio (m. 1480), una stanza anemografa con una linea telegrafica che trasmettesse all’apparecchio registratore dell’Osservatorio del Santuario la diversa direzione e velocità dei venti. Tale stanza anemografa funzionò più o meno bene fino al 1917, allorchè la si dovette abbandonare quasi completamente, essendo le apparecchiature rese inservibili dalle intemperie. Da quanto abbiamo visto, l’Osservatorio Meteorologico di Montevergine ebbe fin da principio vero e proprio carattere ufficiale; infatti, in data 5 dicembre 1884 , l’Abate Corvaja fece esplicita domanda perché l’Osservatorio fosse unito e incorporato alla rete governativa degli osservatori Meteorologici. Tale domanda fu subito comunicata, in data 5 gennaio 1885, al direttore dell’Ufficio Centrale di Meteorologia, il quale fu ben lieto di accogliere l’Osservatorio nella rete nazionale, inviando subito le prime schede per la registrazione delle osservazioni. Quale direttore responsabile dell’Osservatorio fu nominato il P.D. Giuseppe Llobet, il quale, dopo alcuni mesi di perfezionamento passati a Napoli sotto la direzione del celebre professore Fausto Brioschi, assunse ed esercitò l’incarico con tale zelo e passione che si meritò ben due “Diplomi di Benemerenza”. Ebbe continua e fraterna corrispondenza con l’illustre scienziato P.Denza, e fece egli stesso alcune importanti pubblicazioni sui fenomeni atmosferici osservati a Montevergine. I parametri osservati, che ho descritto nel post iniziale di questa discussione, venivano inviati ogni dieci giorni all’Ufficio Centrale di Meteorologia, a cui si inviavano anche le cartoline dei temporali. A questo impegno, portato avanti con eccezionale puntualità, nel 1938 se ne aggiunse un altro ben più importante e impegnativo. Il 5 luglio 1938, infatti, si presentò a Montevergine, proveniente da Benevento, una commissione di Alti Ufficiali e Tecnici della Reale Aeronautica, per studiare la possibilità di installare al Santuario di Montevergine un Osservatorio di Alta Montagna al servizio della Reale Aeronautica. La proposta fu accettata ben volentieri dall’allora Abate Giuseppe Ramiro Marcone e, attrezzata la stazione con apparecchi più adeguati alle nuove esigenze, iniziarono ben presto le trasmissioni dei bollettini, sotto la direzione del P.D. Virgilio Cinella. Le trasmissioni proseguirono, tra non poche difficoltà ed alterne vicende, ma sempre con grande senso di responsabilità e spirito di sacrificio, fino al 1952, quando, per mancanza di personale adeguato e difficoltà di adattamento ai nuovo progressi, vennero definitivamente interrotte. La sorte seguì, verso la fine del 1961, il servizio per l’Ufficio Centrale di Meteorologia di Roma, in quanto, essendo stato destinato ad altro incarico il direttore, P.D. Virgilio Cinella, non ci fu chi per il momento lo potesse sostituire. Per evitare il ritiro degli strumenti da parte dell’Ufficio Centrale di Meteorologia di Roma, ci si impegnò di continuare un servizio ridotto di una sola osservazione al giorno. Ma nel 1965 anche questo servizio ridotto venne abolito insieme ai dati che si spedivano al Servizio Idrografico del Genio Civile di Napoli. Il 6 agosto 1965 si comunicava la definitiva chiusura della Stazione Meteorologica di Montevergine.
Nel 1968, il direttore del Servizio Idrografico del Genio Civile di Napoli, l’ingegnere Alfredo Pagano, volle proporre il ripristino dell’Osservatorio. La proposta fu accolta ben volentieri e fu incaricato per la direzione dello stesso Padre Amato Gubitosa, il quale, pur non avendo particolari conoscenze in ambito meteorologico, accettò l’incarico nella speranza di far risorgere l’Osservatorio e di salvarlo dall’abbandono in cui versava. Inizialmente si trattava di un semplice servizio per l’Ufficio Centrale del Ministero dell’Agricoltura e delle Foreste; a tale scopo, l’Osservatorio di Montevergine fu di nuovo arredato di un pluviometro e pluviografo SIAP per Alta Montagna, un termometro per la temperatura “a massima” e “a minima” e un termografo SIAP, a cui in seguito fu aggiunto un igrometro a capello e un ottimo barometro a mercurio.
Nel 2007 Padre Amato Gubitosa ha ceduto l’incarico a Padre Benedetto Komar, il quale ha provveduto al riammodernamento della strumentazione, con l’installazione di una stazione automatica (Davis Vantage Pro 2), che, interfacciata al computer, permette di registrare le osservazioni dei principali parametri atmosferici ogni 10 minuti.
Chiedo scusa per la prolissità, ma la storia di questo Osservatorio andava ricostruita nel dettaglio.
ciao
L'osservatorio Meteorologico di Montevergine ebbe ufficialmente inizio il 1° Gennaio 1884 e fu uno dei primi della Campania ed il più alto di tutto il sistema degli Appennini. Suo ideatore e promotore fu l'illustre ed infaticabile Abate D.Guglielmo De Cesare, il quale volle fregiare l'Abbazia di nuova gloria per lo studio delle scienze naturali. La sua idea fu accolta con grande favore dalle autorità governative del tempo, tanto che lo stesso Ministro della Pubblica istruzione Fiorelli espresse viva soddisfazione per l'iniziativa intrapresa. Ma in modo particolare la cosa fu presa molto a cuore dall'insigne studioso e scienziato Padre Francesco Denza Barnabita, indefesso pionere della Meteorologia in Italia e primo presidente della Società Meteorologica Italiana, il quale, a nome della stessa Società, attestava al De Cesare la sua viva soddisfazione e più sentita riconoscenza per l'animosa deliberazione e gli faceva i più meritati elogi per un'opera che sarebbe stata senza dubbio di lustro al Monastero e di vantaggio alla climatologia di quelle regioni. L'illustre studioso non si accontetò solo delle semplici parole, ma il 6 ottobre 1883 volle onorare di una sua visita personale il Santuario di Montevergine, portando con sè alcuni principali strumenti per le osservazioni, quali dei grandi barometri, dei termografi, dei termometri, l'evaporimetro, lo psicrometro, il pluviometro ed altri strumenti necessari. Tali strumenti furono provvisoriamente sistemati in locali occasionali, nell'attesa che fossero costruiti locali più adatti, che lo stesso Padre Denza si era degnato di designare. E difatti il 18 gennaio 1886 iniziarono i primi approcci presso le competenti autorità governative per la costruzione di una torretta meteorologica che sarebbe dovuta sorgere sulla facciata del lato orientale del Monastero. Tale costruzione fu portata a termine soltanto nel 1893, data la scarsità dei mezzi finanziari. Nel frattempo, trovandosi il Santuario in una posizione topografica poco felice per avere un’esatta valutazione dell’intensità e della direzione dei venti, fu costruita sul Monte Tavola, una delle cime più alte del Partenio (m. 1480), una stanza anemografa con una linea telegrafica che trasmettesse all’apparecchio registratore dell’Osservatorio del Santuario la diversa direzione e velocità dei venti. Tale stanza anemografa funzionò più o meno bene fino al 1917, allorchè la si dovette abbandonare quasi completamente, essendo le apparecchiature rese inservibili dalle intemperie. Da quanto abbiamo visto, l’Osservatorio Meteorologico di Montevergine ebbe fin da principio vero e proprio carattere ufficiale; infatti, in data 5 dicembre 1884 , l’Abate Corvaja fece esplicita domanda perché l’Osservatorio fosse unito e incorporato alla rete governativa degli osservatori Meteorologici. Tale domanda fu subito comunicata, in data 5 gennaio 1885, al direttore dell’Ufficio Centrale di Meteorologia, il quale fu ben lieto di accogliere l’Osservatorio nella rete nazionale, inviando subito le prime schede per la registrazione delle osservazioni. Quale direttore responsabile dell’Osservatorio fu nominato il P.D. Giuseppe Llobet, il quale, dopo alcuni mesi di perfezionamento passati a Napoli sotto la direzione del celebre professore Fausto Brioschi, assunse ed esercitò l’incarico con tale zelo e passione che si meritò ben due “Diplomi di Benemerenza”. Ebbe continua e fraterna corrispondenza con l’illustre scienziato P.Denza, e fece egli stesso alcune importanti pubblicazioni sui fenomeni atmosferici osservati a Montevergine. I parametri osservati, che ho descritto nel post iniziale di questa discussione, venivano inviati ogni dieci giorni all’Ufficio Centrale di Meteorologia, a cui si inviavano anche le cartoline dei temporali. A questo impegno, portato avanti con eccezionale puntualità, nel 1938 se ne aggiunse un altro ben più importante e impegnativo. Il 5 luglio 1938, infatti, si presentò a Montevergine, proveniente da Benevento, una commissione di Alti Ufficiali e Tecnici della Reale Aeronautica, per studiare la possibilità di installare al Santuario di Montevergine un Osservatorio di Alta Montagna al servizio della Reale Aeronautica. La proposta fu accettata ben volentieri dall’allora Abate Giuseppe Ramiro Marcone e, attrezzata la stazione con apparecchi più adeguati alle nuove esigenze, iniziarono ben presto le trasmissioni dei bollettini, sotto la direzione del P.D. Virgilio Cinella. Le trasmissioni proseguirono, tra non poche difficoltà ed alterne vicende, ma sempre con grande senso di responsabilità e spirito di sacrificio, fino al 1952, quando, per mancanza di personale adeguato e difficoltà di adattamento ai nuovo progressi, vennero definitivamente interrotte. La sorte seguì, verso la fine del 1961, il servizio per l’Ufficio Centrale di Meteorologia di Roma, in quanto, essendo stato destinato ad altro incarico il direttore, P.D. Virgilio Cinella, non ci fu chi per il momento lo potesse sostituire. Per evitare il ritiro degli strumenti da parte dell’Ufficio Centrale di Meteorologia di Roma, ci si impegnò di continuare un servizio ridotto di una sola osservazione al giorno. Ma nel 1965 anche questo servizio ridotto venne abolito insieme ai dati che si spedivano al Servizio Idrografico del Genio Civile di Napoli. Il 6 agosto 1965 si comunicava la definitiva chiusura della Stazione Meteorologica di Montevergine.
Nel 1968, il direttore del Servizio Idrografico del Genio Civile di Napoli, l’ingegnere Alfredo Pagano, volle proporre il ripristino dell’Osservatorio. La proposta fu accolta ben volentieri e fu incaricato per la direzione dello stesso Padre Amato Gubitosa, il quale, pur non avendo particolari conoscenze in ambito meteorologico, accettò l’incarico nella speranza di far risorgere l’Osservatorio e di salvarlo dall’abbandono in cui versava. Inizialmente si trattava di un semplice servizio per l’Ufficio Centrale del Ministero dell’Agricoltura e delle Foreste; a tale scopo, l’Osservatorio di Montevergine fu di nuovo arredato di un pluviometro e pluviografo SIAP per Alta Montagna, un termometro per la temperatura “a massima” e “a minima” e un termografo SIAP, a cui in seguito fu aggiunto un igrometro a capello e un ottimo barometro a mercurio.
Nel 2007 Padre Amato Gubitosa ha ceduto l’incarico a Padre Benedetto Komar, il quale ha provveduto al riammodernamento della strumentazione, con l’installazione di una stazione automatica (Davis Vantage Pro 2), che, interfacciata al computer, permette di registrare le osservazioni dei principali parametri atmosferici ogni 10 minuti.
Chiedo scusa per la prolissità, ma la storia di questo Osservatorio andava ricostruita nel dettaglio.
ciao
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Re: Recupero dati storici dell'Osservatorio di Montevergine
Iceman
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Re: Recupero dati storici dell'Osservatorio di Montevergine
chiedo a mario o ai moderatori di cancellare il post precedente in quanto ho caricato in maniera sbagliata l'immagine..chiedo venia
Cominciamo, dunque, con il primo anno di dati, il 1884: di seguito sono mostrati i grafici dei parametri rilevati in 3 distinti orari della giornata (8 - 14 - 20). Anche per la temperature, sebbene siano disponibili anche i valori estremi giornalieri, è mostrato soltanto l'andamento temporale derivante dalla media di queste 3 singole rilevazioni. La ragione è da ricercarsi nel fatto che i valori di max e min con tutta probabilità erano sì rilevati in un intervallo di tempo di 24 ore, ma a cavallo tra due giorni, per cui non sempre i valori riscontrati sono riferiti ai valori effettivamente registrati in quella data giornata. Nei prossimi giorni, oltre a postare gradualmente questi grafici anno per anno, determinerò anche i principali parametri statistici mensili (medie decadali, valori assoluti, percentili, ecc.).
Temperatura dell'aria
Tensione del vapore
Umidità relativa
Copertura nuvolosa
Pressione s.l.m.
Cominciamo, dunque, con il primo anno di dati, il 1884: di seguito sono mostrati i grafici dei parametri rilevati in 3 distinti orari della giornata (8 - 14 - 20). Anche per la temperature, sebbene siano disponibili anche i valori estremi giornalieri, è mostrato soltanto l'andamento temporale derivante dalla media di queste 3 singole rilevazioni. La ragione è da ricercarsi nel fatto che i valori di max e min con tutta probabilità erano sì rilevati in un intervallo di tempo di 24 ore, ma a cavallo tra due giorni, per cui non sempre i valori riscontrati sono riferiti ai valori effettivamente registrati in quella data giornata. Nei prossimi giorni, oltre a postare gradualmente questi grafici anno per anno, determinerò anche i principali parametri statistici mensili (medie decadali, valori assoluti, percentili, ecc.).
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