Lunedi 25 maggio. Minima 20° L’estate si avvicina. Forse.
Pensavo meglio.
Pensavo che questa quarantena prima,e che queste fasi successive poi,avessero lasciato meno strascichi.
Invece vedo male,male.
Da una parte i complottisti,dall’altra i proni.
Ci sarà pure una via di mezzo.
Per esempio,una via di mezzo sarebbe aver preso coscienza della gravità della situazione,
per poi porre in atto precauzioni , e non cominciare guerre perse con i propri simili.
Ci devo riuscire.
Senza panico,magari,e senza depressioni,e senza fare il gioco della paura,che va un poco di moda.
Se la paura è una cattiva alleata,il panico e la depressione ti fanno diventare “prono”.
prono
/prò•no/
lett.
aggettivo
1. 1.
Chinato (verso terra).
"gli animali camminano per lo più a testa prona."
o Disteso sul ventre, con il viso e il ventre all'ingiù (contrario di supino).
"giacere p."
o estens.•poetico
Inclinato.
"Nella prona terra Troppo è il mistero"
2. 2.
fig.
Incline a cedere, a sottomettersi: p. al peccato; generic., pronto, disposto.
Origine
Dal lat. pronus, der. di pro ‘in avanti’ •prima del 1306.
pròno in Vocabolario - Treccani
www.treccani.it › vocabolario › prono
pròno agg. [dal lat. pronus, der. della prep. pro «in avanti»]. – 1. Chinato, piegato verso terra: stava p. e immobile; stare, giacere, dormire p., con il ventre in giù ...
Forse peccando,vedo troppi proni e troppi spavaldi.
Non buoni gli uni,non buoni gli altri.
Mi ricordo di una sera,quando entrò nel mio negozio il sindaco,con un codazzo di tre o quattro amici suoi.
Essendo in politica,allora,il rapporto fra noi “avversari” era formale,al limite dell’ipocrisia.
Non era ipocrita invece,nella sua essenza,un personaggio che,entrando subito dopo e trovando il Sindaco
,lo salutò con un quasi baciamano,chinandosi in avanti,prono,appunto.
Questa scena mi è stata di grande insegnamento,pur nel suo imbarazzo.
Quel mio cliente, era stato così spontaneamente ossequioso,da non vergognarsi .
E non era uno zappatore,senza offesa per gli antichi zappatori.
Mi ha aiutato a capire tante situazioni.
E poi gli spavaldi.
Per me sono solo incoscienti.
Probabilmente elaborano la paura del pericolo,che pure c’è,negandolo.
Immagini di ieri sera delle varie movide,in giro per l’Italia.Impressionanti.
Stamattina una notizia che mi ha turbato.
Il sindaco di Bari annuncia che “utilizzerà” gruppi di volontari per controllare accessi a mercati,locali pubblici e altro.
Non saranno ronde (sic) ma squadre di volontari che aiuteranno la gente…
Squadre
Squadre,……squadre…..squadre………
Non saranno parenti o congiunti di altre squadre ?
Non so,forse questa cosa mi ha turbato ricordando mio padre che mi parlava di squadre,olio di ricino,ecc.ecc.
Lo so,sembra esagerato,ma a volte ritornano…..
Addirittura assunzione di 60.000 “aiutanti civici”,dice il TGla7
Proni,accettiamo pure questo ?
Conoscete il “principio della rana bollita”? E’ utilizzato dal filosofo americano Noam Chomsky per descrivere la Società e i Popoli che accettando passivamente, il degrado, le vessazioni, la scomparsa dei valori e dell’etica, accettando di fatto la deriva.
Non ci sono basi scientifiche a dimostrare questo principio, ma è un ottimo spunto, valido in sociologia e psicologia, per spiegare determinati comportamenti.
Questo principio serve a spiegare la capacità di adattamento che ha l’uomo e che spesso questo adagiarsi e accettare gli eventi porta inesorabilmente alla morte, e infatti c’è chi afferma che non ha importanza la durata della vita, ma la qualità.
Il principio della rana bollita
Cosa dice questo principio?
❝ Immaginate un pentolone pieno d’acqua fredda nel quale nuota tranquillamente una rana. Il fuoco è acceso sotto la pentola, l’acqua si riscalda pian piano. Presto diventa tiepida. La rana la trova piuttosto gradevole e continua a nuotare. La temperatura sale. Adesso l’acqua è calda. Un po’ più di quanto la rana non apprezzi. Si stanca un po’, tuttavia non si spaventa. L’acqua adesso è davvero troppo calda. La rana la trova molto sgradevole, ma si è indebolita, non ha la forza di reagire. Allora sopporta e non fa nulla. Intanto la temperatura sale ancora, fino al momento in cui la rana finisce – semplicemente – morta bollita.
Se la stessa rana fosse stata immersa direttamente nell’acqua a 50° avrebbe dato un forte colpo di zampa, sarebbe balzata subito fuori dal pentolone.❞
Chissà se,un giorno,rileggendo queste riflessioni,ci faremo una risata od un pianto……
Io spero una risata.