Una visione di insieme del riscaldamento europeo.

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Re: Una visione di insieme del riscaldamento europeo.

Messaggioda Iceman » domenica 20 dicembre 2020, 23:19

Blizzard ha scritto:Faccio una premessa debita: condivido appieno le vostre considerazioni, che legano la cementificazione al riscaldamento globale e alla modificazione a scala locale delle condizioni microclimatiche. Il microclima è parte integrante del clima in quanto anche i dati relativi ad una stazione ufficiale inglobata in un microclima, anche modificato dalla cementificazione selvaggia o altre attività antropiche, entrano nell’immenso calderone dei dati utilizzati per lo studio delle modificazioni a scala planetaria del clima. Ed evidenzio che anche io sono convinto che sia un fatto molto deleterio per l'ambiente la presenza di processi di cementificazione/antropizzazione selvaggia. Ma ora procedo ad introdurre un punto di vista diverso della problematica.
Forse molti di voi sanno già che io sono un ingegnere civile e che in passato mi sono anche occupato di tecnica delle costruzioni. Con questa mia nota voglio introdurre alcune argomentazioni che credo abbiano attinenza con la tematica della cementificazione. E sono convinto che potrà scatenarsi una discussione molto accesa, ma vi chiedo di non esagerare :p
Orbene, vi propongo ora alcuni concetti di base nel campo delle strutture portanti degli edifici.
Il primo è quello che individua due tipi di strutture, quelle cosiddette in muratura e quelle in cemento armato. Sono due tipologie abissalmente diverse tra di loro. Provo a descriverle sinteticamente.
Le strutture in muratura sono costituite da elementi lapidei (dalle nostre parti regnano i blocchi di tufo giallo napoletano), poggiati uno sull’altro ed uniti tra di loro da prodotti leganti (malte) che, creando un collegamento tra di essi, consentono la trasmissione delle tensioni che nascono a seguito delle sollecitazioni che possono agire sulla struttura (vento, sisma, carichi permanenti, accidentali, ecc.).
Le strutture in cemento armato sono invece strutture che una volta realizzate possiamo considerarle come un insieme unico di elementi, un qualcosa di monolitico, nel quale una trave o un pilastro al primo piano collabora, dal punto di vista strutturale, con tutti gli altri elementi della struttura, anche di quelli all’ultimo piano. Il legante cemento, miscelato con acqua, sabbia e pietrisco, diventa calcestruzzo. Il calcestruzzo ha una modesta resistenza a trazione: per ovviare a questo aspetto, lo si arma con i tondini di acciaio, al fine di conferire una adeguata resistenza a trazione nei punti ove questa sollecitazione è presente.
Un terremoto che ha segnato la storia delle costruzioni in Italia è stato quello dell’Irpinia e della Lucania del 23 novembre 1980, in quanto è stato solo dopo di esso che il legislatore ha preso (finalmente) la decisione di regolamentare, sia dal punto di vista tecnico che amministrativo, il settore delle costruzioni. In Italia, quindi, esiste, in corrispondenza della metà degli anni ’80, un passaggio cruciale (almeno sulla carta): in linea teorica, le costruzioni dopo il 1985 dovrebbero essere state costruite TUTTE con criteri antisismici.
Un altro aspetto fondamentale è il seguente: le strutture in cemento armato invecchiano, termine che tradotto in termini tecnici significa che con il trascorrere del tempo diminuisce la loro capacità di resistere alle sollecitazioni, di qualunque tipo esse siano. Tale calo è particolarmente forte per le strutture in cemento armato precompresso (quelle che spesso vengono usate per i viadotti stradali): in esse è come se l’acciaio che assicura la resistenza strutturale si afflosciasse (fenomeno del rilassamento o, nei casi estremi, dello snervamento), sino a non essere più in grado di rispondere alla funzione strutturale a lui destinata.
Il salto (calo) di resistenza è particolarmente marcato in corrispondenza di un sisma di grande intensità, come quello, per esempio, del novembre 1980. La quasi totalità delle strutture in cemento armato della Campania hanno memoria di questo sisma. E’ come quando uno sportivo subisce un grave incidente: probabilmente guarirà ma il suo recupero probabilmente non potrà essere del tutto completo.
Esistono delle tecniche di consolidamento statico, sia delle strutture in muratura sia delle strutture in cemento armato: quelle che si possono applicare ad una struttura in muratura danneggiata da un terremoto sono più efficaci e più economiche di quelle prevedibili per una struttura in cemento armato.
Non so quanti di voi hanno sentito parlare di sisma-bonus: si tratta di incentivi fiscali estremamente vantaggiosi che vengono offerti dallo Stato a quei condomini che decidono di rinforzare la resistenza dello stabile alle sollecitazioni sismiche, al fine di recuperare quello che si è perso in occasione del sisma del 1980 e nei tanti anni di vita che le strutture hanno oramai sul groppone.
Io, se non esistesse alcuna implicazione ambientale (e se avessi i soldi per farlo), mi progetterei l’edificio dove vivere e ci andrei ad abitare di corsa (ovviamente seguirei con molta attenzione il lavoro dell’impresa che lo realizza :D ). Io credo che se dovesse arrivare il Big One, il grande terremoto che ci si aspetta da un momento all’altro (Regioni maggiormente indiziate di ospitare l’epicentro sono Calabria e Sicilia, e quindi la Campania ne risentirebbe fortemente), le conseguenze sarebbero drammatiche, perché la resistenza strutturale non è più quella degli anni di immediata post-costruzione.
Per concludere: io credo che la cementificazione osservata negli ultimi anni si basa solo in piccolissima percentuale sulla consapevolezza di questa necessità di dover rifondare il nostro patrimonio abitativo in termini di sicurezza strutturale. Si tratta solo di operazioni speculative ma che potrebbero aver portato (l'utilizzo del condizionale è opportuno perché le case potrebbero essere state progettate con criteri antisismici ma essere state realizzate senza rispettare in pieno il progetto) ad un incremento dei livelli di sicurezza in caso di evento sismico rilevante.
L’edificio dove abito, mi vien riferito da voci di corridoio, in occasione del terremoto del novembre 80 risultò fortemente danneggiato; vennero effettuati dei lavori di consolidamento ma se viene un forte terremoto….. mi vedo male combinato.
Io da fatalista quale sono, spero che questo Big One non arrivi mai, e se proprio dovesse arrivare, confido nella buona sorte…. tanto una volta si deve morire x_x

PS: Spero che non ci siano strutturisti praticanti in questo forum, in quanto ho semplificato al massimo i concetti, forse anche troppo. Ho ritenuto di dare comunque alcune informazioni su questa tematica che credo sia utile conoscere, a prescindere da tutto….


Non ho però capito cosa centra con l'aumento termico nei bassi strati il discorso su come sono costruite le strutture, i terremoti , gli eventuali danni e il big one.. secondo me sei andato fuori tema :-P il topic dei terremoti è altrove...
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Re: Una visione di insieme del riscaldamento europeo.

Messaggioda Blizzard » lunedì 21 dicembre 2020, 0:23

infatti, il legame è sottile ed il senso è riassumibile in un solo rigo: il patrimonio edilizio in Italia è in gran parte incapace di resistere ad un forte sisma che dovesse occorrere.
La ristrutturazione in termini antisismici è finanziariamente molto onerosa e comunque non consente di conseguire un livello di sicurezza equivalente a quello conseguibile con una costruzione ex novo progettata con criteri antisismici. Può sembrare paradossale ma è più economico realizzare un nuovo edificio antisismico che non rendere antisismico un edificio esistente (a parte le notevoli problematiche gestionali dell'intervento).
Ora le cooperative edili nelle loro trattative commerciali giocano molto su questo aspetto: loro ti vendono un appartamento in un edificio antisismico, evidenziando che questa è la soluzione più vantaggiosa dal punto di vista economico e quella che effettivamente ti consente di vivere in un edificio che può resistere anche al massimo terremoto che si può prevedere in quella area geografica. Una giovane coppia di sposi che intende comprare casa, con un investimento pari al 25-30% di quello necessario per acquistare un appartamento a Napoli, si compra un appartamento nuovo, antisismico e anche con una serie di accessori che a Napoli costano quanto l'intero appartamento.
La cementificazione in termini di edilizia abitativa è un processo strutturale dell'epoca in cui viviamo e, purtroppo, temo che non la si potrà mai fermare :(( ...

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Re: Una visione di insieme del riscaldamento europeo.

Messaggioda Iceman » lunedì 21 dicembre 2020, 15:33

ah ok capito ora..

e in conclusione si avvicina solo la fine
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Re: Una visione di insieme del riscaldamento europeo.

Messaggioda Blizzard » lunedì 21 dicembre 2020, 21:15

Iceman, ti ricordi l'azienda dove lavoravo in provincia di Caserta? Quando ci andai per la prima volta nel lontano 2003, la sede si trovava in una zona di aperta campagna, distante circa 1,5 km dai primi edifici del vicino centro abitato. Quando sono andato via, gli appartamenti avevano raggiunto una distanza di circa 600 dallo stabilimento ed era comparso un grande centro commerciale, con un parcheggio sotterraneo che può ospitare centinaia e centinaia di auto e un parcheggio di superficie che potrebbe andare bene per lo stadio Maradona...... Centinaia e centinaia di appartamenti realizzati ancor prima di essere venduti (se dico migliaia potrei non sbagliarmi), costruiti sotto linee aeree di altissima tensione, in mancanza o carenza delle opere di urbanizzazione primaria (almeno all'epoca).
Interessi forti?
Noooo ... fortissimi :((

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Re: Una visione di insieme del riscaldamento europeo.

Messaggioda Iceman » lunedì 21 dicembre 2020, 21:17

ho pubblicato un documento in questo post dell'ISPRA che mostra come la provincia di NA e ovviamente quella di CE anche se non citata , sono le più cementificate del 2015 , ma di che dobbiamo parlare.. stiamo nella *****
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Re: Una visione di insieme del riscaldamento europeo.

Messaggioda Giglio rosso » lunedì 21 dicembre 2020, 21:19

Iceman ha scritto:E' cosi Michele, le micro circolazioni locali fanno miracoli anche nelle strette vie dei centri urbani se sono questi ultimi circondati da verde.

Anche a Napoli lungo il corso vittorio emanuele al mattino presto , dall'area sotto la collina di San Martino e Viale Raffaello, scivola un'arietta fresca che si incanala nei vecchi vicoli che un tempo salivano dai quartieri Spagnoli verso la collina del Vomero. Arietta generata dalle residue aree verdi presenti in queste zone. Pensa quando tutta la collina era verde cosa scendeva giù verso la Napoli antica...

"Fresca era ll'aria, e tutto lu ciardino addurava de rose a ciento passe...."(cit ) :D mi hai fatto venire in mente questa eterna canzone, e immaginare come doveva essere gradevole il clima della Napoli che fu e infine ricordare una celeberrima illustrazione medioevale/rinascimentale di Napoli dal suo porto con tutte le colline verdeggianti. :x una vera foto ante-litteram https://it.wikipedia.org/wiki/File:Tavo ... Napoli.jpg
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Re: Una visione di insieme del riscaldamento europeo.

Messaggioda Blizzard » lunedì 21 dicembre 2020, 21:45

In questa foto, oltre al tornado in fase di sviluppo :ymhug: , si vedono gli edifici in costruzione aggredire le zone agricole preesistenti.... X(
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Re: Una visione di insieme del riscaldamento europeo.

Messaggioda Iceman » lunedì 21 dicembre 2020, 22:20

Blizzard ha scritto:In questa foto, oltre al tornado in fase di sviluppo :ymhug: , si vedono gli edifici in costruzione aggredire le zone agricole preesistenti.... X(


Specifichiamo Orta di Atella (CE)
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Re: Una visione di insieme del riscaldamento europeo.

Messaggioda Iceman » lunedì 21 dicembre 2020, 22:22

Giglio rosso ha scritto:"Fresca era ll'aria, e tutto lu ciardino addurava de rose a ciento passe...."(cit ) :D mi hai fatto venire in mente questa eterna canzone, e immaginare come doveva essere gradevole il clima della Napoli che fu e infine ricordare una celeberrima illustrazione medioevale/rinascimentale di Napoli dal suo porto con tutte le colline verdeggianti. :x una vera foto ante-litteram https://it.wikipedia.org/wiki/File:Tavo ... Napoli.jpg
https://it.wikipedia.org/wiki/File:Tavo ... Napoli.jpg


bellissima citazione... parole che fanno bene purtroppo oggi solo al cuore... difficile ricreare tale atmosfera oggi anche se esistono ancora al Vomero dei piccoli scorci in ville antiche dotate ancora di giardini che consentono in piccola parte un tuffo in quel passato meraviglioso fatto di profumi di altri tempi.

Sulla tavola Strozzi poco da dire.. una delle più belle rappresentazioni della Napoli medioevale mai viste..
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Re: Una visione di insieme del riscaldamento europeo.

Messaggioda Giglio rosso » lunedì 21 dicembre 2020, 23:45

ne ho nostalgia io che non sono napoletano....
riguardo la tavola Strozzi, chissà che nevicate all'epoca, si era all'inizio della PEG , tanto per dirne solo una a fine secolo ( appunto a fine 1400 ) gelò completamente il porto di Genova .
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Re: Una visione di insieme del riscaldamento europeo.

Messaggioda Iceman » martedì 22 dicembre 2020, 23:25

eh beh erano tempi duri cmq...
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Re: Una visione di insieme del riscaldamento europeo.

Messaggioda Picentino27 » sabato 26 dicembre 2020, 12:23

Blizzard ha scritto:In questa foto, oltre al tornado in fase di sviluppo :ymhug: , si vedono gli edifici in costruzione aggredire le zone agricole preesistenti.... X(

Magari questo tornado e altri fenomeni violenti temporaleschi degli ultimi anni nella piana casertana e nel napoletano sono stati causati o rinforzati/enfatizzati proprio da questa urbanizzazione selvaggia, chi lo sa... #ts #ts :ymhug: :ymhug:
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