Messaggioda Blizzard » sabato 5 novembre 2011, 10:35
Nella discussione relativa alla individuazione di chi sono le colpe, della natura o dell'uomo, io credo che bisogna evitare le posizioni nette, affermare, cioè:"La colpa è dell'uomo" oppure "La colpa è della natura". Il discorso va analizzato in maniera tecnicamente seria e per fare questo non bastano certo due righe scritte sotto l'impulso di una emotività o di convinzioni preconcette. Io sono laureato in Ingegneria Idraulica ad indirizzo Sanitario-ambientale e quindi ho acquisito (speriamo) dei concetti di idrologia ed idrogeologia (sono proprio due esami specifici del corso di laurea) che mi portano ad essere equilibrato nella valutazione dei fatti.
Vi riporto solo una considerazione che credo che sia di fondamentale importanza:
tutte le opere idrauliche destinate ad interfacciarsi con la pioggia (reti fognarie, reti di bonifica, canali, ecc. ecc.) si progettano in base alle cosiddette "curve di probabilità pluviometrica", curve che si ottengono dalla analisi dei più intensi eventi piovosi che si sono avuti nell'area dove si deve realizzare l'opera idraulica. Nello studio probabilistico, si considerano tutti gli eventi, ma probabilmente un evento che scarica 500 mm in 12 ore viene escluso dai calcoli. Infatti un tale evento, statisticamente parlando, ha tempi di ritorno di centinaia se non migliaia di anni, tempo molto superiore alla vita dell'opera idraulica (tempo di perfetto funzionamento alle condizioni progettuali di funzionamento). Peraltro prendere in considerazione nella progettazione un tale evento, significherebbe creare delle opere smisuratamente sovradimensionate, anche se rapportate agli eventi ordinari di grande intensità. Opere sovradimensionate = opere molto più costose. Sicuramente molti di noi (che siamo i finanziatori di queste opere) protesterebbero contro la scelta di realizzare un'opera che costa il doppio a fronte di un evento estremamente improbabile.
Ripeto, l'argomento è così complesso che sono già stati scritti, e se ne potrebbero scrivere tanti altri, libri su libri.
Io credo che l'unico modo per difendersi da un evento come quello accaduto a Genova, comunque con difficoltà enormi, è quello di creare una efficientissima macchina operativa di Protezione Civile, in grado di essere operativa in real time sui luoghi colpiti da un evento alluvionale.
Mi fermo qui........ concludendo, però, che la natura in questo evento è stata, secondo me, la protagonista indiscussa. La colpa dei morti non è della natura (anche se può essere incriminata di omicidio colposo), ma tutto il resto, al 90%, si.
Blizzard