Mateo Kovačić, peraltro, ci ha messo un pò ma alla fine è esploso il suo talento, e, secondo me, è un fiore che ancora non ha schiuso completamente i suoi petali più pregiati; per questo mi accodo al coro unanime del popolo interista con l'hastag #savekovacic, che, al di là di mere elucubrazioni economico-gestionali sul conto societario - che, nel calcio, lasciano il tempo che trovano - credo sarebbe la mossa migliore e più saggia per discostarsi e compiere un balzo fuori dalla putrida fanghiglia delle sabbie mobili in cui l'F.C. Internazionale Milano è impantanata fino alla vita dalla stagione 2011/2012 (se vogliamo dare per buona la 2010/2011), che ci ha visti, da allora, squadra perdente e assolutamente impacciata in tutti i campi, con miriade di allenatori cambiati ma senza mai cambiare la filosofia e la struttura della concezione tecnico-tattica del gioco (qualora fosse mai sussistita, negli ultimi 3 anni), cosa che ci ha condotto - e noi tutti speriamo vivamente che quest'anno sia stata l'ultima volta - nell'oblio della palude di metà classifica perenne nelle ultime stagioni di serieATIM.
-Nicola Giovannone
